Shutdown rimandato a gennaio, Obama festeggia ed i repubblicani si spaccano | Informazione
Sorride a denti stretti Enrico Letta, durante la sua intervista alla PBS, poco prima di incontrare il presidente Barack Obama. L'ultima volta era stato lui a dover correre in Parlamento per scongiurare una crisi di governo, ma davanti le domande del giornalista statunitense, il premier Letta sfoggia una certa diplomazia, parlando di umana comprensione per le difficoltà attraversate da Barack Obama in queste settimane. Ad oggi, l'economia americana registra una perdita in termini di economia reale tra il -0,4 e lo -0,7 mentre le borse, che già scommettevano da tempo su un accordo, festeggiano con indici ai massimi storici. Ma oltre la battaglia, i repubblicani hanno perso la testa e forse anche la guerra per le prossime presidenziali.
I rappresentanti oltranzisti del Tea Party sono sempre più isolati e mettono in imbarazzo il partito repubblicano, responsabile di uno scampato default della nazione causato da una tanto ridicola quanto paradossale "lotta al socialismo che si insinua come un cancro nel sistema americano". Una miopia totale che pretende di trattare questioni interne senza rendersi conto che il debito americano, dopo la crisi del 2008, fa parte di un sistema economico molto più complesso che vede la compartecipazione di diversi paesi, tra cui la Cina.
Un improvviso quanto ridicolo passaggio da una fase di crescita economica ad un default auto-imposto fa i conti con gli investimenti lanciati negli USA da parte di altri paesi, investimenti che pesano e di cui si deve tener conto. La missione repubblicana era asfaltare la Obamacare, la riforma che introduce per la prima volta una forma di tutela sanitaria pubblica per i meno abbienti, introducendo un principio di tutela della salute dei cittadini naturale per noi europei ma totalmente rivoluzionario per il sistema americano.
Adesso gli strateghi repubblicani avranno l'ingrato compito di spiegare non solo come non è stato possibile bloccare questa legge di cui i repubblicani hanno fatto una vera e propria crociata ideologica, ma come è stato possibile che i deputati ed i senatori degli Stati Uniti abbiano giocato sulla pelle degli americani mentre chi può, ha sfruttato il fantasma dello shutdown per fare palate di utili in borsa.
Qualsiasi candidato repubblicano da qui al novembre 2015 avrà il suo bel da fare per disconoscere uno dei più clamorosi autogol nella storia americana, in grado di consegnare la Casa Bianca per altri due mandati ad un candidato democratico, spezzando del tutto la tradizionale alternanza che è stato uno dei punti di forza della crescita democratica di un paese che rimane un punto di riferimento per gran parte dell'Occidente.
A patto che non tenti nuove manovre isolazionistiche, antistoriche e nocive.
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