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martedì 22 maggio 2007

Tregua nei territori palestinesi.

La notizia, proveniente da un settimanale egiziano, è che i leader di Hamas ed Al-Fatah abbiano dichiarato una tregua momentanea in vista dell'offensiva israeliana provocata dal continuo lancio di missili nella striscia di Gaza. Ieri la prima vittima israeliana, una donna alla guida della sua auto è stata colpita mente tornava a casa. Tra gli obiettivi sensibili della campagna militare israeliana è stato annunciato anche il premier palestinese Haniyeh. Tregua anche in Libano, dopo tre giorni di scontri a fuoco tra le milizie vicine ad Al-Qaeda e l'esercito regolare libanese. Ferme le truppe ONU a sud guidate da Italia e Francia, non intervenute in questi giorni per non lasciare scoperto il fronte a confine con Israele. Nel frattempo non si hanno notizie della crisi interna di governo che aveva lasciato il premier israeliano solo contro esponenti del suo stesso entourage.
Francesco Quartararo

Maratona Radio Kult

Solo per oggi 12 ore di diretta non stop su Radio Kult, la mia radio personale. Musica da tutto il mondo. Chiusura delle trasmissioni alle 23,30. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.radiokult.forumfree.net

venerdì 18 maggio 2007

Israele e Palestina instabili come dune di sabbia

La pace non abita più nei pressi di Gerusalemme, Nazareth, Kaifham, Hebron. Sono luoghi in cui si concentrano i più grandi interessi dell'uomo: la religione ed i soldi. Tre culture, tre civiltà e un'unica striscia di terra, scelta come terra del popolo eletto per gli ebrei, terra di martirio per i primi cristiani e di glorificazione per gli arabi. Gli interessi politici inglesi all'inizio e l'ottusità di un occidente profondamente in colpa nei confronti del popolo di Israele ha strappato una terra araba per riparare ai torti dei secoli passati. Da allora Israele ha acquisito la forza non solo per garantire la propria esistenza, ma per cancellare le tracce del popolo arabo che vi abita. I palestinesi, dispersi in mille rivoli di rancore e senza una vera guida, rinunciano alla propria vita ed alla supremazia tecnologica rispondono diventando armi di distruzione, in massa. Il ministro degli esteri D'Alema ieri profilava una presenza dell'ONU nella striscia di Gaza per fermare la nuova ondata di attacchi israeliani e di controffensive palestinesi. L'intervento in sé sembra necessario per non rendere la missione in Libano pressocché inutile, ma si aprono nuovi ed inediti scenari. In questo modo la presenza di forze armate dispiegate in tutto il Medio Oriente non toccherebbe solo quei paesi da tempo filo-occidentali come Siria, Egitto, Pakistan e la radicale Repubblica Islamica dell'Iran. Una situazione insostenibile per molti, capace di creare sempre più disagio nelle popolazioni locali. La terra palestinese non può più essere lasciata sola, il mondo ha bisogno di un Medio Oriente pacificato, per il suo assetto economico, per la sua stabilità interna. Speriamo che i governi interpretino questa necessità in maniera diversa da come è successo in Iraq ed in Afghanistan


Francesco Quartararo

martedì 15 maggio 2007

La tornata elettorale a Palermo

Palermo, 15 maggio- Il colpo della Cdl c'è stato ed è stato fragoroso. Diego Cammarata si conferma sindaco di Palermo, sconfitto Leoluca Orlando, che è riuscito a portare tramite le sue liste il 20% delle preferenze. L'Unione in generale ed i Ds e La Margherita segna il passo, con voti dispersi tra più candidati. Il colpo di scena si è consumato nel pomeriggio quando l'ufficio stampa di Orlando annuncia più di 200 schede tracciate con matite diverse ed in serie. In altre zone della città si registrano altri casi: all'ingresso di alcuni seggi candidati chiedono il voto in cambio di soldi, o si convalidano schede palesemente nulle. Uno di questi casi si è verificato al seggio 340, alla presenza di vari rappresentanti di lista. Orlando tuona contro Cammarata annunciando un ricorso per invalidare la tornata elettorale, mentre la Digos continua la sua indagine. Cammarata liquida la questione come un'inutile colpo di coda, anche se si è detto disponibile al controllo da parte del Ministero dell'Interno. Palermo continua nel solco degli ultimi cinque anni, con Forza Italia primo partito cittadino.
Francesco Quartararo

lunedì 14 maggio 2007

The Family day after

Cifre contrastanti sul Family day di sabato, sui giornali nazionali si registrano presenze che variano da un milione di persone a 200.000. La contro-manifestazione si attesta intorno alle 20.000-10.000 presenze. Lacerazioni politiche bipartisan quelle di sabato: la Chiesa prende le distanze dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, travestito da crociato che stigmatizza i cattolici che votano a sinistra, "Sono parole che nulla hanno a che vedere col Family Day. Chi dice queste cose se ne assume la responsabilità, ma la Chiesa e le associazioni cattoliche laicali non hanno questi problemi". Mussi, presente a Piazza Navona lamenta l'assenza di esponenti dei Ds, bloccati dall'alleanza con la Margherita, storicamente più vicini alle posizioni vaticane. In tutti i telegiornali e programmi di approfondimento si sprecavano le interviste alle famiglie record presenti a Piazza San Giovanni in Laterano: dai cinque agli otto figli gioiosamente in fila contro il pacchetto legge sui DICO. Ecco l'identikit dei manifestanti di ieri: famiglie di forte tradizione cattolica, con almeno due figli a carico con uno stipendio in grado di permettere condizione di vita agiate ed una cultura medio-alta. Le famiglie con un figlio o con più di quattro figli del resto d'Italia sono rimaste a casa, pronte a tirare la cinghia per il mese di maggio in attesa del sussidio statale e dello stipendio di fine mese. Orgoglio familiare pronto a cacciare il governo? La famiglia non ha bisogno di una giornata di questo tipo per rivendicare la sua importanza, dietro questa manifestazione si è voluto agitare lo spauracchio di un governo che tassa e tartassa e poi fa diventare il mondo alla rovescia facendo sposare le coppie gay. La memoria corta ci fa dimenticare i bei tempi dei condoni selvaggi, della "finanza creativa" e del welfare distrutto. L'Italia è uno dei paesi più anziani al mondo, il futuro è una scomessa che non esiste nel vocabolario odierno. I lavoratori ed i pensionati vogliono tutto ora e subito, i loro figli ed i loro nipoti maturano l'amara consapevolezza di dover rinunciare a quarant'anni di conquiste sindacali e civili per dover ripartire da un mondo del lavoro simile a quello dei primi dell'ottocento. Forse è mancata nella festa di sabato quella moltitudine di uomini e donne con figli, assieme da anni che non costituiscono una famiglia legale. Mancavano anche le potenziali famiglie in piazza, quelle che non si formano a causa di un'incertezza lavorativa di cui la politica ed il Vaticano non parlano più da tempo.


Francesco Quartararo

Il Pd sulla rotta federale

Il ministro Bersani spera in un partito di tipo federale, agile e decentrato. Queste le parole del ministro per lo Sviluppo Economico in un'intervista al Corriere della Sera di ieri, a margine di un'intervista sul risiko bancario di questi giorni. Secondo Bersani la struttura nazionale del futuro mega-partito di centro-sinistra dovrà essere presente nel territorio con una delegazione di 30 rappresentanti regionali ed una continua commistione con le associazioni cittadine, in grado di dare nuove proposte e slancio alle idee guida del partito.

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 5^ puntata

Palermo, 14 maggio- Fra qualche ora si sapranno i primi risultati dalle urne, alcuni verdetti sono già scritti: nessuna chance per i tre candidati "alternativi" e alta affluenza al voto sembrano presagire un risultato secco. Per il consiglio comunale si aspettano solo i nomi, per la poltrona del sindaco potrebbe profilarsi un risultato clamoroso. Infatti il voto disgiunto premierebbe Orlando che incassa la fiducia dei cittadini di entrambi gli schieramenti. Da venerdì (giorno di chiusura ufficiale della campagna elettorale) ad ora Cammarata è scomparso: barricato in casa si affida ai suoi contatti telefonici. Ha disertato l'incontro televisivo alla sede RAI, ha provato a chiedere un contradittorio posticipato da parte della RAI come se si trattasse di uno spot elettorale. Comunica alla stampa di vivere con ansia queste ore. La preoccupazione reale è che la città si fidi molto dei partiti di centro-destra, ma non del suo candidato. Orlando dopo il voto di ieri ha girato la città ascoltando le richieste di alcuni cittadini sia nei quartieri popolari che in quelli più "nobili". La prepotenza mediatica di Cammarata gli si è rivoltata contro come un boomerang. A poche ore dalla chiusura dei seggi solo la forza dei partiti sembra poter salvare Cammarata dall'assalto di Orlando. Nel frattempo arresti a Palermo ed in altri comuni al voto: una delle donne tratte in arresto si giustifica con le forze dell'ordine dichiarando che la foto scattata alla sua scheda elettorale serviva per riscuotere un piccolo premio promesso dal candidato. Top secret il nome e lo schieramento dei candidati coinvolti nei casi accertati di compravendita di voti
Francesco Quartararo

venerdì 11 maggio 2007

Il Papa in Brasile con un orecchio a Roma

La visita pastorale di Benedetto XVI entra nel vivo oggi con la proclamazione del primo santo totalmente brasiliano. Bagno di folla allo stadio di San Paolo dove il papa è entrato in contatto con i giovani che si sono avvicendati sul palco. Il tutto mentre monta la questione scomunica contro i politici che appoggiano l'aborto e si avvicina in Italia la prima manifestazione della storia a sostegno della famiglia. Due questioni delicate che coinvolgono morale cristiana e società civile. La scomunica per chi pratica l'aborto è un'offesa alla libertà di pensiero e giudizio concessa all'uomo prima che al credente. La questione sull'inizio della vita è troppo complessa per ridurla a poche battute. La scintilla divina presente in questo processo non è del tutto esclusa, ma questo miracolo è possibile solo dove si manifesta l'unione di un uomo ed una donna (o meglio, dei loro patrimoni genetici, viste le nuove tecniche). Davvero un processo che si ripete da quando esiste l'uomo deve essere una questione esclusivamente religiosa? Altro appuntamento cruciale che si avvicina è quello del 12 maggio a Roma. La manifestazione in difesa della famiglia dimostra la volontà di manifestare l'importanza dell'istituzione che sta alla base di ogni società civile e di ogni stato. Persino nella condizione tribale l'unità minima è la famiglia. I rappresentanti politici presenti alla manifestazione hanno più di una famiglia, non possono ricevere il sacramento della comunione ma sono stati schierati dal Vaticano a difesa di un'istituzione che è cambiata nel tempo. Le famiglie di oggi in Italia non sono necessariamente costituite da un uomo, da una donna ed almeno un figlio. Esistono famiglie costruite da una madre divorziata ed una figlia che vanno avanti da soli, e il sostegno economico e sociale non proviene né dallo Stato, né dalla Chiesa, ma dagli amici, da altri componenti esterni che compongono la famiglia. Anche le coppie con quattro figli con 30 alle spalle di convivenza possono essere considerate una famiglia? E per quanto riguarda i figli avuti da rapporti extraconiugali o peggio ancora da stupri, dov'è la famiglia classica? Nel corso dei secoli lo Stato ha dovuto decidere se cambiare il proprio assetto prendendo atto della mutata situazione interna o dettando delle linee guida. Nel corso della storia questi passaggi a volte sono stati traumatici: nella storia contemporanea basta vedere cosa è successo dal 1789 ad oggi, per cambiare l'assetto degli stati nazionali in tutto il mondo. L'Italia ha una peculiarità rispetto al resto del mondo, in quanto sede del Vaticano. Siamo rimasti profondamente divisi tra guelfi e ghibellini, i guelfi di oggi si chiamano centristi mentre i ghibellini sono i laici di destra e sinistra. In mezzo i "ghibellini cattolici" ed i "guelfi di destra e sinistra". Si avverte la mancanza di una Chiesa vicina agli uomini che parli con parole di speranza e rassicurazione. Si preferisce arroccarsi in posizioni oltranziste, troppo al di fuori della società civile, causando dissapori e tensioni. Basta una critica scanzonata durante la festa dei lavoratori per far tuonare dall'organo di stampa della Chiesa "Terrorista!". Dov'è finito il messaggio di pace e speranza? Come può la Chiesa rassicurare e portare un messaggio condiviso di distensione accomunando un comico ad un assassino di vite innocenti? La Chiesa di oggi è attesa da decisioni sempre più pressanti. Il Vaticano sta per perdere una delle ultime occasioni di rimanere agganciata alle reali questioni di questo mondo. La stessa idea di famiglia è cambiata già da almeno un secolo, si tratta di giocare d'anticipo per regolare giuridicamente le famiglie dei prossimi 50 anni. D'altronde la Sacra Famiglia nasce come una famiglia fortemente atipica: il padre, la madre ed il figliolo non erano proprio legati da un vincolo di parentela così stretto come si pensa. Anzi, si propone già dall'inizio un problema di inseminazione non naturale.


F.Q.

giovedì 10 maggio 2007

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 4^ puntata

Palermo, 10 maggio- Il giorno decisivo della sfida alle urne si avvicina e la campagna elettorale si intensifica in tutti i suoi aspetti. L'ultima possibilità di confronto diretto tra i candidati negli studi RAI di viale Strasburgo sta per essere nuovamente disertata da Diego Cammarata, già assente il mese scorso. Nel frattempo il gazebo di Leoluca Orlando, nella centralissima Piazza Politeama, è stata razziata di due gruppi elettrogeni, alcune bandiere e altro materiale elettorale. Un furto assurdo per l'orario della denuncia (la notizia è stata divulgata solo intorno alle 11), il luogo (lo stand dell'avversario principale, piazzato esattamente di fronte non è stato toccato) e la più totale mancanza di controllo nella zona più frequentata e viva di Palermo. Piazza Politeama è anche l'unica piazza in cui gli stand di Cammarata e Orlando si fronteggiano marciapiede contro marciapiede. E già nei giorni scorsi gli "incursori" avevano arroventato la distribuzione di volantini nella zona. Ma c'è un altro salto di qualità: i quartieri "storici" di Palermo hanno i manifesti di chi foraggia la zona con lavatrici e pacchi di pasta, mentre l'inchiesta della Dda porta a circoscrivere le zone della compravendita di voti nei quartieri della Noce, Cruillas, Uditore, Tommaso Natale ed altri riportati oggi da Repubblica a pag.19. Nel frattempo a Belmonte Mezzagno sei colpi di pistola sono stati esplosi all'indirizzo delle sedi che ospitano i candidati al comune di An, Forza Italia e Nuova Sicilia. Un'aria intimidatoria che porta a pensare come in mezzo alle diatribe politiche i giochi di potere siano molto più vasti. Un incrocio pericoloso che unisce i " signorotti" locali con i 1.400 candidati a 50 posti al comune. Mentre si svela un piccolo retroscena: il gruppo Mediaset ha vinto proprio oggi una causa contro il comune di Palermo per una piattaforma digitale. Berlusconi ringrazia il comune, il pool elettorale un pò meno. Le esternazioni contro l'Udc proprio a ridosso della visita di Casini e Cuffaro non sono state un esempio di tempismo mediatico. Attesa per Fassino pronto a spingere la bici di Orlando per il rush finale contro Cammarata. In giro per la città adetti ai lavori e comuni cittadini sono concordi nell'affermare che la poltrona del sindaco non è ancora stata assegnata. Si spera soltanto di non dover andare alle urne con qualche osservatore speciale pronto a registrare o "suggerire" il voto.

F.Q.

mercoledì 9 maggio 2007

Giornata del ricordo delle vittime del terrorismo

Anche se tardiva è arrivata l'istituzione di una giornata della memoria nazionale per le vittime del terrorismo. Una data simbolica, come quella dell'uccisione di Aldo Moro, ma anche della morte di Peppino Impastato, che è stata vittima di un terrorismo sempre più vivo che mai. Matteo Messina Denaro e Salvatore Lo Piccolo sono ancora lì a reggere ciò che è rimasto di Cosa Nostra, mentre oggi nel trapanese è stata effettuata una maxi retata che ha portato alla luce i fitti rapporti tra la massoneria deviata facente parte della loggia "Iside 2", i notabili di Cosa Nostra ed i colletti bianchi che curano la gestione degli appalti. Secondo il procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia Roberto Scarpinato "Se non ci fossero i colletti bianchi che si occupano di tutto, dal possesso di una 357 magnum alla partecipazione della massoneria, forse avremo finito da un secolo e ora ci occuperemo di altro, magari di immigrazione". In fondo anche questa è un'attività terroristica contro lo Stato. Più infida del terrorismo rosso e nero degli anni di piombo che cercava lo scontro frontale. Il terrorismo mafioso infradicia lo Stato stesso e lo erode pian piano. A Palermo i giovani liceali affermano che la mafia oggi è più forte del periodo stragista del 1992. Ed è anche più forte dello Stato, proprio come può affermare chiunque sia sulla busta paga dell'azienda con il più alto fatturato dell'isola. Un'azienda che fa gola a molti da più di cento anni.




F.Q.

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 3^ puntata


Palermo, 9 maggio- La campagna elettorale palermitana approda nelle prime pagine di Repubblica di Palermo e del Corriere della Sera con tutta la raccolta possibile di dettagli. Gian Antonio Stella dalle colonne del Corriere fa riferimento ad Emanuele Lauria, collega di Repubblica, nel citare il malaffaire Palermo. E non c'è da stare allegri. Il costo dell'intera campagna elettorale è di 9 milioni di euro, tutti soldi spesi per promettere qualcosa senza costruire nulla di valido per la cittadinanza. Di questi 31.300 euro sono spesi dai tre concorrenti "alternativi" a Cammarata e Orlando, mentre An dichiara di spendere 50.000 euro per questa corsa elettorale. Il resto è da dividere tra gli altri partiti della corazzata della Cdl e la compagine di centro-sinistra. Non mancano nemmeno i nomi eccellenti in questo caso. Due su tutti: Antonino Mercante detto "Formaggio" che trascina con sé i precari di Palermo verso un posto fisso al comune. Proprio ieri le polemiche sulle assunzioni di 110 autisti senza patente all'AMAT (azienda municipalizzata auto-trasporti) sono state liquidate da Cammarata come "una minchiata, perchè quelli che non sono adatti faranno altre cose: non siamo mica così matti da dare un pullman in mano a chi non è adtto a guidare. Da ora in poi qui si verrà assunti solo con regolari concorsi". Orlando accusa di aver lasciato che Palermo diventasse una città zerbino per Berlusconi, facendola uscire dai rating internazionali di Moody's e che con lui Prodi sarà costretto a dare il reddito minimo a Palermo o sarà pronto a far cadere il governo. Risposta piccata di Cammarata che ricorda come in cinque anni abbia stabilizzato 7.350 precari e risolto la crisi idrica. Continua il problema degli accompagnatori del Servizio Civile, ufficio dove le già difficoltose assunzioni si sono d'incanto moltiplicate grazie all'intercessione di candidati al comune. Ma ecco spuntare un altro nome eccellente: Giuseppe Milazzo, presidente della VI^ circoscrizione di Palermo che come molti suoi presidenti di circoscrizioni dispone di auto blu. La sua storia è la prima ad essere descritta sul Corriere della Sera: prima di gettarsi in politica non aveva lavorato un solo giorno, dopo è stato nominato vicepresidente del CdA Opera Pia di S.Lucia di Palermo, piazzato nel lontanto CdA dell'Assessorato Regionale Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca di Siracusa. Inserito senza concorso all'AMIA (nettezza urbana) dove ogni mese la sua busta paga di 4.750 euro al mese si sommava allo stipendio di presidente di circoscrizione. Il suo appello agli elettori è: "Non votate per persone che sfrutteranno il vostro voto per soli interessi personali". Sembra scritta per "Buona la prima" o un altro programma che si occupa di cabaret. La corsa per Piazza Pretoria continua dopo l'esposto ad Amato e con l'intervento della Digos per controllare la reale consistenza del pericolo del voto di scambio. Le tariffe si aggirano dai 40 euro per il singolo voto più bonus cumulativi per chi porta altri voti. A Palermo la sede del comune è anche nota come Piazza della Vergogna. Una tradizione che in qualche modo va avanti.






Francesco Quartararo

martedì 8 maggio 2007

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 2^ puntata

Palermo, 8 maggio- La campagna elettorale palermitana si avvicina sempre più alla prima pagina. Oggi a pag.12 de "La Repubblica" un articolo intero è dedicato alla compravendita di voti nei quartieri "popolari" della città in cambio di videofonini con cui fotografare la scheda elettorale e altri premi. Alcuni parlamentari dell'Ars (Assemblea regionale siciliana) hanno già chiesto l'intervento del ministro degli interni Amato. Polemica finita? Tutt'altro. Il problema adesso si sposta sulla comunità degli ipovedenti, accompagnati prima dalle famiglie e ora dai volontari del servizio civile. Di certo questa piccola comunità non potrà assistere ad un altro strappo alla regola. A meno di 15 giorni dal voto gli autobus cittadini sono costellati dalle foto di Silvio Berlusconi a sostegno di Diego Cammarata mentre i candidati del centro-sinistra in appoggio a Leoluca Orlando sono da tempo spariti da ogni gonfalone. In giornata sono attesi i big dell'Udc, Casini e Cuffaro, pronti a spingere controvento la barca di Orlando, che così tanto spaventa la corazzata del centro-destra a sostegno di Cammarata. Nel frattempo la magistratura locale prende di mira il presidente di Forza Italia per le sue battute dei giorni scorsi, invitandolo caldamente ad una rettifica che abbia la stessa rilevanza mediatica dell'offesa ricevuta dai cittadini palermitani, pena l'inizio di una causa legale. Al comune, in attesa di sapere chi lo guiderà per i prossimi anni, continua l'assunzione di dipendenti e la regolarizzazione dei lavoratori precari. La soluzione al problema disoccupazione sembra essere finalmente a portata di mano: occorrerebbe una tornata elettorale ogni sei mesi per portare il tasso di disoccupazione al 2%.
F.Q.

lunedì 7 maggio 2007

L'ex presidente iraniano in visita a Palermo

Palermo, 7 maggio- L'ex presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Seyyed Mohammad Khatami comincia la sua trasferta in Italia partendo da Palermo. Khatami ha visitato in mattinata la Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni ed è atteso nel pomeriggio presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Alla presenza dell'arcivescovo Paolo Romeo, Khatami parteciperà al convegno su "La spiritualità via del dialogo fra le civiltà". La scelta di Palermo non sembra casuale. Da sempre il contatto con la civiltà araba ha lasciato profonde tracce nel patrimonio artistico-monumentale della città e nella sua cultura. Basti pensare che uno dei quartieri più antichi di Palermo porta il nome della Kalsa, probabilmente la zona della città vecchia dove si teneva il mercato. La visita dell'ex presidente iraniano proseguirà domani a Milano per poi proseguire a Bertinoro (Forlì) e a Bari, dove il 10 maggio si terrà una Lectio Magistralis presso la Libera università del Mediterraneo


F.Q.

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni

Palermo, 7 maggio- A risentire le parole di Berlusconi i dementi in città sono più di quanti si possa credere. Ad infiammare un clima già molto incandescente si aggiungono i quotidiani attacchi a postazioni mobili dei candidati, incendi di auto, minacce e veri e propri linciaggi verbali. In questo la campagna politically scorrect è equa, colpisce a destra, al centro e a sinistra. Nella giornata di domenica la città ha ospitato tutti gli esponenti più importanti della politica italiana. Assente Totò Cuffaro, poco amato nella città di Palermo (durante le elezioni regionali Rita Borsellino conquistò una netta maggioranza di preferenze), che ha preferito sostenere il candidato gelese Pino Gagliano contro Rosario Crocetta, collezionando una bordata di fischi da parte di giovani contestatori di sinistra. Pare si sia reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine per evitare il contatto tra le parti. L'importanza del comune di Palermo per la Cdl è stata ricordata dal presidente della regione in più di un'occasione, basta ricordare il 61-0 delle passate elezioni. Il punteggio indica il numero dei deputati eletti per la coalizione di centro-destra, un vero e prorpio en plain. Palermo si prepara a dare una selva di voti per i partiti di centro-destra, sicuri del controllo del consiglio comunale. Discorso diverso per la candidatura a sindaco. Orlando è un nome forte, in grado di assestare da solo il colpo a Cammarata, forte della mega campagna pubblicitaria fatta per mostrare la rinascita di Palermo. Una campagna oggetto di critiche, più volte finita nel mirino della stampa e della trasmissione "Le Iene". I Ds e la Margherita attendono il verdetto delle urne, poi si vedrà chi seguirà la linea del Pd e chi si lancerà nel progetto della Sinistra Europea. L'importanza di queste elezioni comunali varia, sentendo le dichiarazioni, di giorno in giorno o di sondaggio in sondaggio. Dall'ultimo proclamo usato in città il voto di fiducia a Cammarata serve a dare una spallata a Prodi. In realtà il vero colpo di testa è confondere l'elezione del sindaco e del consiglio comunale come un voto di valenza nazionale. Il voto comunale non cambia il governo nazionale.

Francesco Quartararo

Sarkozy rassicura la Francia ma non L'Europa

L'elezione di Sarkozy è figlia della preoccupazione nei confronti del problema delle periferie, dei nuovi immigrati che stanno trasformando la Francia in un paese arabo. La seconda generazione di immigrati, nati su suolo francese sono molto più xenofobi dei vecchi francesi. Uno di loro è stato appena eletto presidente di tutti i francesi. La mancanza di lavoro e lo scontro sulle 35 ore settimanali, unite al diffuso senso di frustrazione nei confronti della fine della politica di grandeur francese ha spinto il 53% dei cittadini a scegliere un presidente forte, autorevole. Che antepone il bene del suo paese a quello dell'UE, pronto ad avvicinarsi agli USA e pronto a contestare a muso duro le decisioni del resto d'Europa. La Royal cede il passo all'immobilismo del suo partito, alle attenzioni eccessive nei confronti della sua vita privata. Subito dopo l'elezione di Sarkozy si registrano scontri in tutte le principali cittadine francesi. Una situazione già ampiamente prevista dall'Ump, che aveva preallertato le forze dell'ordine in caso di vittoria del proprio candidato. Deriva conservatrice in Francia? A prima vista il presidente della Repubblica francese è un giovane politico che tiene al suo paese, con una gran capacità di dialogare con tutti gli strati della società civile e pronto anche a scelte coraggiose ed impopolari. Il risultato raccolto dalla Royal consegna un paese diviso in maniera netta: lo scontro televisivo tra i due candidati è lo specchio di una Francia in cui i due principali partiti convivono a stento. Anzi, il risultato di Bayrou dimostra come il partito socialista rischi di fare la fine del partito comunista francese. Se la divisione interna è più forte dell'unione contro l'antagonista politico non esiste un futuro per il socialismo nato e cresciuto in Europa. Mentre la Francia aspetta i primi effetti della cura Sarkozy il resto dell'Europa sta alla finestra: Zapatero attento al ritorno del partito di Aznar, Prodi pronto ad abbandonare la politica lasciando in eredità il mega-partito del Pd e con Blair spiazzato dai conservatori in casa propria.


Francesco Quartararo

giovedì 3 maggio 2007

Suggerimenti ed affiliazioni

Da oggi chi possiede un blog d'informazione, contro-informazione o di libera opinione può direttamente affiliarsi a Invisible news. Il link è http://invisibile.135.it/, lo trovate anche nella colonna a sinistra. Basta lasciare un commento e l'indirizzo del proprio blog. Intanto chiedo a chiunque visiti il blog di inserire nella parte dei commenti dei suggerimenti riguardanti la grafica o i contenuti del blog al fine di migliorarne la qualità. In futuro spero di tradurre parte del blog in inglese ed aprirlo ad un pool di persone. Chi è interessato mi può contattare via e-mail

mercoledì 2 maggio 2007

Indagine sull'informazione nel web

Come si informa in Italia la comunità del web? Dai dati forniti da Blogscope è evidente la predilizione per il sito di Repubblica.it, in media sempre più seguito di Corriere.it




Per quanto riguarda la costante sfida-rincorsa tra giornalismo e blogger il confronto in Italia tra Repubblica.it e il blog di Beppe Grillo è immediato:






Ci sono alcuni punti di contatto interessanti, a dimostrazione del fatto che la copertura informativa dei blog in Italia si avvicina sempre più all'autorità dell'informazione istituzionale.
Nel resto del mondo, facendo un rapido confronto tra un colosso dell'informazione online come il sito della Cnn ed uno dei blog più seguiti negli Usa il confronto è schiacciante:







La piena equiparazione tra informazione professionale e informazione dilettantistica o "di nicchia" è visibilmente lontana, se non impossibile. La sfida non è infatti sulla quantità di informazione proposta, non è ancora presente una rete di blog così ben organizzata da coprire tutti i luoghi ed i colori delle news. I pochi esempi di queste reti sono funzionali ai grandi mezzi di informazioni, non hanno ancora una vera autonomia. Se confrontate da voi su http://www.blogscope.net/blogcode.jsp?q1=http%3A%2F%2Fblogs.usatoday.com&q2=www.beppegrillo.it&timeperiod=last-90&what=comparecurve&go=Generate+Code i dati del blog di Beppe Grillo, noterete come il blog è riuscito in questi mesi ad avvicinarsi e in alcune date a superare il numero di visite del blog di Usa Today. Di certo più che un segnale incoraggiante



Ricerca effettuata da Francesco Quartararo su dati Blogscope.net

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