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martedì 15 dicembre 2009

Nuove dichiarazioni dei boss storici di Palermo sull'epoca delle stragi

Il successore dei Graviano a capo del mandamento di Brancaccio tra il 2005 ed il 2006, Fabrizio Iannolino, ha deciso di vuotare il sacco. Una storia interessante quella dell'odontotecnico do Termini, che da gestore di un bar vittima del racket si trasformò in carnefice. Grazie alla sua amicizia con Benedetto Graviano, il più piccolo dei fratelli che gestivano Brancaccio, riuscì a dettare le regole e le estorsioni nel territorio tra Termini Imerese, Trabia e Caccamo. Affiancato per un periodo dal boss storico, Liborio Pirrone, la sua immagine tratta da laprivatarepubblica.comfortuna finì con l'arresto anche dell'ultimo dei fratelli Graviano. Senza la sua protezione infatti, Bernardo Provenzano in persona ordinò un cambio al vertice che portò Antonino Teresi a gestire la cosca di Brancaccio. Anche Salvatore Grigoli, noto esponente del braccio armato di Brancaccio durante gli anni delle stragi, racconta la sua versione dei fatti. Grigoli conferma la volontà di farla pagare ai rappresentanti del PSI che li avevano traditi, e racconta come Bagarella in persona meditasse di uccidere il pentito Giuseppe Marchese, nonostante fosse suo cognato. Nei verbali di Grigoli non vengono citati i nomi dei referenti politici esterni, ma si parla dei suoi rapporti con Nino Mangano, braccio destro di Giuseppe Graviano, anello di collegamento con Bagarella. Grigoli racconta come anche lui conoscesse da anni un referente politico di cui però al momento preferisce non fare il nome. Grigoli parla anche di Matteo Messina Denaro, latitante nel trapanese come Spatuzza. Del superlatitante di Cosa Nostra, Salvatore Grigoli racconta di avergli fatto da autista nel 94 durante gli appuntamenti con Bagarella e di come sfuggì alla cattura a Milano, dove si sarebbe dovuto incontrare con Mangano e suo zio, decidendo di partire dalla stazione di Termini Imerese per poi sposarsi nel continente ed andare all'estero. Grigoli riferisce anche di uno sgarbo che Spatuzza fece nei suoi confronti, fregandosi dei soldi che Mangano aveva destinato a lui e di come Spatuzza iniziasse ad essere malvisto dagli altri a causa di una serie di sgarbi nella gestione degli affari. Nel frattempo è attesa per oggi una deposizione di Gianfranco Miccichè sul dichiarante Spatuzza.

Francesco Quartararo

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