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giovedì 24 ottobre 2013

Processo per compravendita di senatori, il più infamante per Berlusconi | Informazione

Pronti alla nuova attrazione del circo Italia? Da ieri Berlusconi è indagato in un nuovo processo, questa volta un processo che lo riguarda in qualità di politico. Niente di veramente nuovo sotto il sole, ma l'iscrizione da parte della procura di Napoli del Cavaliere apre ufficialmente un nuovo, fastidioso circo mediatico che sarà destinato a proseguire ininterrottamente fino alle prossime elezioni, sia che si arrivi alla scadenza del 2015 che ad elezioni anticipate. A cui Berlusconi, nel paradosso di un paese in crisi di identità, non parteciperà comunque. 
Prepariamoci quindi a sentirne di tutti i colori: i soldi per corrompere senatori e far cadere il governo Prodi sarebbero stati portati da Walter Lavitola solo per ottenere favori per il suo giornale, L'Avanti. Non solo, ma siccome la tangente non è stata fisicamente consegnata da Berlusconi, è evidente che l'ex senatore Di Gregorio che ha già patteggiato la pena e sconterà 20 mesi di carcere, ha agito di testa sua, senza alcuna direttiva dal PDL.
Una notte da lunghi coltelli che sarà documentata nel processo dell'11 febbraio 2014 da intercettazioni velenose, con annessa polemica sulla giustizia che non ha rispetto della privacy. Se le intercettazioni sono fatte dalla National Security Agency per sventare attentati sono lecite, se sono fatte per trovare illeciti da parte del Cavaliere, sono da considerare abuso di potere? Roba da trapezisti che si lanciano nel vuoto e aspettano che il compagno lo prenda al volo, come Bondi che si lancia verso Brunetta o la Santanché che cerca di essere presa al volo da Alfano.
E con la perizia mostrata da Ghedini da domatore delle toghe rosse, c'è da temere che la pena di Berlusconi possa arrivare fino all'ergastolo e per sicurezza, l'avvocato pagato da tutti noi grazie alla sua poltrona in Parlamento, si è già premurato di regalare un intero aranceto a Berlusconi. Napolitano potrà ora mettersi più tranquillo ed evitare di paventare pericolose soluzioni "all'italiana" con salvacondotti improbabili, grazie e grazielle o referendum che pur di salvare il Cavaliere liberalizzino le droghe leggere.
Un evasore fiscale, corruttore di senatori e pagatore di minorenni prostitute, può andar bene nella Roma Imperiale o nell'Italia rinascimentale dei Borgia. In una tanto auspicata Terza Repubblica, forse il centrodestra può aspirare a qualcosa in più.

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