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sabato 19 dicembre 2009

Piramide sopra il Cremlino: uno degli avvistamenti ufo più incredibili della storia

Difficilmente in questo caso si può parlare di missile o esercitazione militare. Forse, se di ufo non si tratta, siamo davanti al primo esperimento su larga scala di effetti olografici:

venerdì 18 dicembre 2009

Ecco come vanno in fumo i soldi del fondo straordinario

Con l'installazione il 18 dicembre (appena due settimane di vita garantite) delle luminarie per la città e dell'albero di natale gigantesco a Piazza Politeama vanno in fumo gli ultimi 300 mila euro destinati al fondo d'emergenza con cui si affrontano alluvioni, frane, crolli e altre calamità naturali. Dal consiglio comunale l'allarme era stato lanciato dal gruppo dell'opposizione, ma alla fine, come sempre in questa città, tutto è stato fatto in barba a qualsiasi logica. Il comune ha rilanciato l'aumento della TARSU nonostante una prima sentenza sfavorevole, la città è virtualmente paralizzata da una normativa sulle targhe alterne che ha già collezionato 800 multe in pochi giorni, con divieti irragionevoli e caotici. In più la crisi dell'AMIA continua a bruciare milioni di euro senza che il servizio venga minimamente garantito. Ecco perché tanta polizia attorno a piazza Politeama: il sindaco ha paura che qualcuno possa dare fuoco all'albero di natale con cui si potevano pagare un mese di stipendio ai dipendenti dell'AMIA, per esempio. Appuntamento quindi a domenica 20, quando a piazza Pretoria, davanti al comune, i cittadini porteranno sacchi verdi di spazzatura per erigere un degno albero di natale per Diego Cammarata

mercoledì 16 dicembre 2009

Gioacchino Genchi dichiara: posso incastrare Dell'Utri

Gioacchino Genchi, il superconsulente della polizia italiana, coinvolto nell'inchiesta Why Not? ha deciso di utilizzare i materiali raccolti in vent'anni di lavoro al fianco delle procure italiane, in particolar modo le registrazioni riguardanti i presunti contatti tra Dell'Utri ed i mafiosi, che organizzarono gli attentati degli anni 90 in America. Si attendono a questo punto nuove verità sui collegamenti tra i servizi segreti americani e quelli italiani prima e dopo le stragi

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martedì 15 dicembre 2009

Nuove dichiarazioni dei boss storici di Palermo sull'epoca delle stragi

Il successore dei Graviano a capo del mandamento di Brancaccio tra il 2005 ed il 2006, Fabrizio Iannolino, ha deciso di vuotare il sacco. Una storia interessante quella dell'odontotecnico do Termini, che da gestore di un bar vittima del racket si trasformò in carnefice. Grazie alla sua amicizia con Benedetto Graviano, il più piccolo dei fratelli che gestivano Brancaccio, riuscì a dettare le regole e le estorsioni nel territorio tra Termini Imerese, Trabia e Caccamo. Affiancato per un periodo dal boss storico, Liborio Pirrone, la sua immagine tratta da laprivatarepubblica.comfortuna finì con l'arresto anche dell'ultimo dei fratelli Graviano. Senza la sua protezione infatti, Bernardo Provenzano in persona ordinò un cambio al vertice che portò Antonino Teresi a gestire la cosca di Brancaccio. Anche Salvatore Grigoli, noto esponente del braccio armato di Brancaccio durante gli anni delle stragi, racconta la sua versione dei fatti. Grigoli conferma la volontà di farla pagare ai rappresentanti del PSI che li avevano traditi, e racconta come Bagarella in persona meditasse di uccidere il pentito Giuseppe Marchese, nonostante fosse suo cognato. Nei verbali di Grigoli non vengono citati i nomi dei referenti politici esterni, ma si parla dei suoi rapporti con Nino Mangano, braccio destro di Giuseppe Graviano, anello di collegamento con Bagarella. Grigoli racconta come anche lui conoscesse da anni un referente politico di cui però al momento preferisce non fare il nome. Grigoli parla anche di Matteo Messina Denaro, latitante nel trapanese come Spatuzza. Del superlatitante di Cosa Nostra, Salvatore Grigoli racconta di avergli fatto da autista nel 94 durante gli appuntamenti con Bagarella e di come sfuggì alla cattura a Milano, dove si sarebbe dovuto incontrare con Mangano e suo zio, decidendo di partire dalla stazione di Termini Imerese per poi sposarsi nel continente ed andare all'estero. Grigoli riferisce anche di uno sgarbo che Spatuzza fece nei suoi confronti, fregandosi dei soldi che Mangano aveva destinato a lui e di come Spatuzza iniziasse ad essere malvisto dagli altri a causa di una serie di sgarbi nella gestione degli affari. Nel frattempo è attesa per oggi una deposizione di Gianfranco Miccichè sul dichiarante Spatuzza.

Francesco Quartararo

lunedì 14 dicembre 2009

(L'in)sicurezza di Berlusconi

Non entrando direttamente nel merito del valore politico dell'aggressione (dato che tutti i politici sono ugualmente colpevoli di questo clima violento) è da notare l'efficienza del sistema di sicurezza approntato dal ministero degli Interni e dai Servizi Segreti, che curano la sicurezza del Presidente del Consiglio dal 29 aprile. Il ministro degli interni Maroni afferma di non aver nulla da rimproverare alle forze dell'ordine, che hanno brillantemente bloccato un gruppo organizzato di contestatori con tanto di bandiere del PDL. Peccato che il premier intanto risulti sfregiato, e che fortunatamente a colpirlo sia stata una statuetta lanciata da un uomo disturbato. Cosa sarebbe accaduto se un anonimo, sconosciuto alle forze dell'ordine, avesse avuto un'arma vera? Staremo ancora a Berlusconi feritoparlare dei successi del servizio d'ordine? Parleremo di clima di odio nella politica italiana, o di guerra civile? Per adesso si può parlare soltanto di estrema leggerezza del premier, che era stato informato della possibilità di eventuali attacchi da parte di squilibrati, prova ne sono le parole che ha detto al suo fidato Paolo Bonaiuti lo stesso giorno. Per quanto riguarda il discorso dei gruppi violenti su Facebook, la faccenda è molto semplice. Gruppi come Eliminiamo Berlusconi, Massimo Tartaglia...un eroe non possono essere cancellati. Motivo? Facebook può cancellare solo i gruppi che non rispettano le regole del suo servizio. Ecco perché ci sono ancora gruppi come Totò Riina...i fan! o uccidiamo Moccia!!!. Facebook è un social network libero e come tale non può essere fermato, a patto di oscurare l'intero sito di Facebook in Italia. La cosa più preoccupante riguarda piuttosto la sicurezza interna. Da almeno dieci anni i servizi segreti e le forze dell'ordine sanno che tutte le organizzazioni estremistiche in Italia hanno gli strumenti per riavviare una stagione simile a quella degli anni di piombo. Ci sono le persone, le strutture organizzative, le motivazioni. Quello che è sempre mancato è stato l'atto eclatante, il salto di qualità tanto temuto. L'aggressione di ieri dimostra come nessun politico italiano sia totalmente al sicuro. E se l'intelligence e le scorte falliscono, l'unico deterrente che può funzionare è il senso di civiltà degli italiani. Se riuscisse a prevalere il rispetto del diverso, della persona che vota diversamente, tifa diversamente, ha gusti sessuali diversi, prega diversamente, forse non ci si dovrebbe preoccupare nemmeno della sicurezza dei nostri politici. L'aggressione di ieri è un forte segnale di come potrebbero presto peggiorare ulteriormente le cose. Tocca allo stesso Silvio Berlusconi iniziare a stemperare i toni. Senza il suo dietrofront gli altri partiti non riusciranno a cambiare il modo di fare politica. Non farlo significherebbe portare l'Italia in una spirale di violenza peggiore di quella degli anni di piombo. Una violenza priva di scopo, senza un progetto politico, che colpisce con spietatezza e violenza insensata. Una violenza senza bandiere ed ideologie sarebbe anche difficile da individuare e sopprimere. Ecco perché occorre fermare il terreno fertile in cui comportamenti del genere possono crescere. E tutto questo, inevitabilmente, spetta alla sicurezza che Berlusconi ha nei suoi mezzi.

F.Q.
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giovedì 10 dicembre 2009

Fenomeno apparentemente inspiegabile in Norvegia scuote il mondo

Cominciamo dalla prova documentata:


Adesso proviamo insieme a vedere cosa può essere, vediamo che succede nei prossimi giorni:

1)Un ottimo lavoro di Photoshop o Flash Player
2)Il primo esperimento di scala mondiale di ologrammi programmati
3)Un buco nero in diretta (l'ipotesi teorica esiste, al CERN ci lavorano)
4)Un white-hole, previsto da Einstein, è l'esatto contrario del buco nero
5)Una frattura dello spazio tempo (dovrebbero presto accadere cose incredibili)
6)Un nuovo evento astronomico mai registrato prima (ma non era rimasta solo la materia oscura da studiare?)
7)Un segno celeste che precede un messaggio all'umanità
9)Una porta multidimensionale per l'arrivo di nuove creature nel nostro mondo (fantascienza?)
10)La più grossa macchia che abbia mai coperto un obiettivo fotografico

Speriamo almeno il CICAP dia una spiegazione

sabato 5 dicembre 2009

La Catturandi non conosce sosta

Qualcosa in Italia non quadra. Il secondo attacco allo Stato è stato lanciato solo ieri da Gaspare Spatuzza ed in attesa di sentire le dichiarazioni dei Graviano l'11 dicembre la Catturandi mette a segno due colpi semplicemente incredibili. Dopo la cattura recente di Raccuglia a Palermo il vuoto di potere era bene o male stato momentaneamente occupato da Giovanni Nicchi, giovane 28enne che per necessità si trovava a rappresentare la Cupola a Palermo. A lui Bernardo Provenzano aveva affidato il compito di riallacciare i contatti con i fuoriusciti americani. Contatti resi necessari dopo i colpi inferti all'establishment di Cosa Nostra. Fondamentali i documenti ritrovati a seguito della cattura di Domenico Raccuglia, che oltre alle armi ed ai contanti necessari per la sua latitanza portava con sé numerosi pizzini. Una volta conosciuto il meccanismo con cui comunicano i padrini è stato più facile decifrarli ed arrivare ad individuare i mittenti. Con la cattura di Nicchi si fa necessariamente più vicina la figura di Matteo Messina Denaro. Dovrà necessariamente occuaprsi anche degli affari a Palermo, cercando di curare gli affari al di fuori della sua zona di competenza oppure favorire l'ascesa di altre famiglie, magari al momento messe in immagine tratta da Repubblica.itsecondo piano. Come quella del boss storico dell'Acquasanta Gaetano Fidanzati, arrestato oggi pomeriggio a Milano in via Marghera. A lui si erano rivolti i boss subito dopo l'uscita del carcere, dopo una vita passata ad organizzare i traffici di droga. Una situazione che al momento fa esultare il ministro degli Interni Maroni, che sembra lanciare più di un'indicazione riguardo la chiusura delal rete su Matteo Messina Denaro. Il controllo capillare effettuato nelle banche svizzere qualche settimana fa potrebbe infatti aver fatto luce sul tesoro nascosto di Messina Denaro, che tra i tanti preziosi voleva inserire nella sua collezione privata il Satiro Danzante, colpo andato in fumo per pura casualità. Il colpo inferto dallo Stato è durissimo, e l'attenzione è puntata ancora più di prima all'11 dicembre prossimo. Cosa accadrà quando i boss Graviano, probabilmente mossi da una regia già curata nei dettagli per lanciare un attacco nuovo e frontale allo Stato, si accorgeranno che la guerra alla mafia sta subendo una brusca accellerata?

Francesco Quartararo

La nuova guerra di mafia

Le dichiarazioni di ieri del pentito Gaspare Spatuzza, detto "u tignusu", ex reggente del braccio armato di Brancaccio dopo l'arresto dei fratelli Graviano, segna un nuovo atto della strategia mafiosa. Ascoltando in diretta le dichiarazioni di Spatuzza, la sezione che si occupava del lato "economico" nel quartiere Brancaccio era la famiglia Tagliavia, che nella complessa vicenda Dell'Utri sarebbe stata naturalmente coinvolta. Ma l'ordine di far agire Spatuzza, a detta del pentito, arrivò dal carcere (!) per mezzo di Piero Romano. Insomma, non era una questione di soldi, era una questione strategica. Spatuzza ieri ha dichiarato come quei crasti (cornuti) dei socialisti tra l'88 e l'89 fecero il pieno dei voti, quindi dovevano pagare. A far fuori Craxi ci pensò la magistratura, per Claudio Martelli invece, una persona che oggi spiega ai giovani la costituzione in tv (sulle reti Mediaset) si doveva procedere con l'eliminazione fisica. Un'altra irritualità nella dichiarazione di Spatuzza riguarda poi la sua autodichiarazione di aver fatto parte di un'associazione "terroristico-mafiosa chiamata Cosa Nostra". Come se un tirapiedi di Bin Laden dicesse di far parte di un'associazione terrostica islamica di nome Al Qaeda, ma con una sostanziale differenza. I capi non hanno mai detto di far parte di qualcosa che si chiamasse Cosa Nostra, figuriamoci poi paragonarsi ad associazione terroristica come le Brigate Rosse. Ma Spatuzza precisa agli avvocati che Cosa Nostra diventa associazione terroristica nel momento in cui sceglie la strada stragista, non vuole vivere parassitariamente sullo Stato, vuole entrare nello Stato, farsi suo interlocutore diretto. La mafia ha sempre osteggiato i pentiti, ne ha persino sciolto nell'acido i figli. Perché i Graviano invece lasciano parlare liberamente Spatuzza? Perché in realtà, per governare in Sicilia, e quindi avere i numeri per governare questo paese, con la mafia si deve scendere a patti. Si tratta di una realtà storica accertata nella Prima Repubblica e che potrebbe segnare il trapasso della Seconda. Non solo, ma finché avremo politici ricattabili per reati penali, concussione, concorso esterno in associazioni mafiose (o potremo dire ormai tranquillamente terroristiche) qualsiasi maggioranza di qualsiasi colore sarà in pericolo, e con essa la democrazia in Italia. Ma c'è qualcosa che non è ancora emerso in questa storia. Due dettagli molto interessanti risalenti all'aprile di quest'anno, quando a Palermo arrivavano i primi segnali di un ciclone in arrivo. Mentre si bisbigliava non solo di una riapertura dei processi sulla strage di Via D'amelio, di accordi tra la mafia ed il vaticano, la massoneria, lo stato ed i servizi segreti americani (l'incontro a Roma in via Veneto tra Graviano e Spatuzza nel '93 avvenne davanti l'ambasciata americana, come è facile riscontrare da un confronto tra le dichiarazioni di ieri ed una panoramica del bar in cui avvenne l'ncontro), accaddero due cose interessanti. A margine di un'indagine chiusasi nel nulla contro il cognato, Francesco Messineo, procuratore capo di Palermo, ammonì i giornalisti dicendo: Attenti, la mafia potrebbe usarvi come arma, e al posto di pallottole usare i fiumi di inchiostro per i propri scopi. Una riflessione che mi venne subito in mente quando il difensore di Dell'Utri ieri chiese a Spatuzza: come collega i piloni pubblicitari a Dell'Utri e quindi a Berlusconi? Risposta: in base a quello che ho letto sui giornali. C'è un altro particolare agghiacciante, che al momento sfugge ai più. I procuratori di Palermo e Caltanissetta, sempre in quel periodo (primavera 2009) interrogarono direttamente Totò Riina, che cripticamente disse: Falcone e Borsellino sono stati uccisi da uno dei vostri, andate a controllare. In queste parole può essere racchiusa una strategia militare e terroristica nuova e paralizzante. Innanzitutto occore ormai considerare questo. L'Italia è in guerra. In questo momento sulle nostre teste si sta combattendo una guerra in grado di distruggere lo Stato. Si tratta di una guerra anomala, perché i morti sono arrivati prima, ma il piano, se vogliamo, supera quello di qualsiasi brigatista. Immaginate di voler far diventare la mafia un concorrente dello Stato, avete fatto fuori i nemici più irriducibili (Falcone e Borsellino), avete già trovato un gruppo di persone che prenderanno in mano il paese e vi danno garanzie (in questo caso Forza Italia, creata da un cavallo vincente, imprenditore di successo, creatore della tv privata, presidente di una squadra di calcio a cui, per un paio d'anni, ha fatto da stalliere Vittorio Mangano, capo della famiglia mafiosa di Porta Nuova). Poi il vostro cavallo vincente si imbizzarrisce, si vuole smarcare, rinnegare i patti fatti. Come la si può far pagare? Scatenandogli contro i giudici ed i pentiti, usando i mezzi dello Stato. Divide et impera dicevano gli antichi romani, falli scannare come cani e poi pigliati l'osso si direbbe oggi. Giornalisti che si scatenano contro il presidente del consiglio, giornalisti che si scatenano contro i magistrati, politici che attaccano i magistrati e magistrati che vogliono distruggere i politici. Se questo progetto fosse stato scritto su un volantino delle Brigate Rosse forse ci sarebbe stata più lungimiranza. Ma la realtà dei fatti è che in questo momento il terrorismo di mafia ha già vinto. Forse il Presidente della Repubblica ha davvero ragione. Abbassare i toni e trovare i motivi d'unione può essere l'inizio di una nuova forma di resistenza. Ma per arrivare a questo è giusto che ogni italiano sappia la verità, e che inizi a schierarsi. O con la democrazia o con i terroristi, di qualsiasi colore.

La Macchia 1986

martedì 1 dicembre 2009

Fini si confida con un amico: Berlusconi è finito

Ma non solo. Durante il dialogo Fini parla di alcuni particolari non ancora noti sulle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, che vedrebbero coinvolto l'attuale presidente del Csm Nicola Mancino, ai tempi Ministro dell'Interno. Ecco il video:


venerdì 27 novembre 2009

How Berlusconi's fortune is crashing

I write in English cause I want to extend what Sicily knows from 1993 and now magistrates are ready-to-explain: Silvio Berlusconi became a important entrepenuer thanks to mafia. Expecially, the family of Brancaccio, where starts the success of Forza Italia's party, thanks to Marcello Dell'Utri. This is the story: mafia attacks the state with the assassinations of Falcone and Borsellino, but attacks also massonery with the Gergofili's bombs and Vatican with a bomb placed in the principal church in Rome, causing the invective of Giovanni Paolo II in Agrigento, during the 1993. Now, an exponent of mafia's family of Porta Nuova, Mangano, become the personal stableman of Berlusconi and Marcello Dell'Utri starts to publicize Forza Italia's party with ads in mafia's controlled zone. Brancaccio's family gets the permission to public ads and gets vote in favour of Forza Italia's party. Then Mangano, protected by Berlusconi, come back in Sicily to continue business with Porta Nuova's "famigghia". After the Capaci and via d'Amelio's carnage, secret services, members of carabinieri and politician starts to conctat mafia's chiefs to concordate a pact. This pact, called "papello", includes a series of promises to minimize processes against mafia's boys and to not finger mafia's assets. But this type of request doesn't be respected by Berlusconi and their friends. The second most important charge of Italian Republic, owned by Renato Schifani, elected The papelloin Berlusconi's government, starts its career defending mafia's exponent to keep hand on a palace in Piazza Leoni. The same palace where was living Giovanni Brusca, the man who push the button that activeted the bomb that kills Falcone and his crew, the same palace where starts out the car that explodes in via d'Amelio, killing Borsellino. Gaspare Spatuzza, one of the most important mafia's chief of Brancaccio, starts to declare to magistrates all about the Berlusconi's affairs. Officially, all declarations are expected in 4th of December, but something is just known. Another important person, Massimo Ciancimino, the son of mafia's mayor of Palermo, Vito Ciancimino, presents the papello to Palermo's and Caltanissetta magistrates, the same magistrates who investigate for Capaci and via d'Amelio's carnages. The economic empire starts with two important steps: during the first step Berlusconi and his family create Milano 2, in the second step he stoles the property of Mondadori, the most important publishing chain in Italy with a tow to advocate Mills, that materially starts the take-over. After that Berlusconi creates the private television broadcasting in Italy with Fedele Confalonieri, but many troubles came to surface. To preserve Fininvest, (actually Mediaset group) and the relative ads agency Publitalia 80, Berlusconi chooses to became a politician. During the 1994 the political situation in Italy is changing fast, so he choose to agree to "papello" and starts its political fortune. There is something else to knowing about Gaspare Spatuzza. The Brancaccio's boss was arrested in 1997, but starts to cooperate with magistrates during the 2008. Why? Attilio Bolzoni and Giuseppe D'Avanzo, two really know-well mafia's rules journalist, thinking that the actually Brancaccio's family say ok to Spatuzza. And then Spatuzza is presentig the bill to Berlusconi, that starts its fourth government during the 2008. Most of all are truly saying, what did you expect to put off Berlusconi? Why isn't he in jail? Because during 14 years he declares a lot of ad.personam laws: if there is the legictim suspect that a judge is partially, a defendant could obtain to change judge or court, crime of false accounting is decriminalized. Berlusconi's theory is summarized on what his advocate, Nicolo Ghedini, says to Corte Costituzionale, the most important court of justice in Italy that declares the last ad-personam-law unconstitutional: "the law is equal for everybody, but not its application". The last and probably the worst ad personam law is ready-to. With the excuse of rapid processes Berlusconi wants to delete all process against him and his society and decriminalize external competition with the mafia. I choose to write everything because i want to declare who really is Berlusconi: not a folk prime minister, but the new Macchiavelli's prince that wants to destroy the Italian Republic.

Francesco Quartararo
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Bloccato lo scudo spaziale NATO in Sicilia

Il comune di Niscemi blocca il progetto di installazione delle nuove antenne previste nella base militare NATO per incompatibilità ambientali. Il progetto statunitense prevedeva infatti l'installazione di potenti antenne in grado di emettere microonde utili per l'implementazione del progetto dello scudo spaziale di difesa contro missili intercontinentali. La decisione presa dal comune blocca così il primo ok dato dall'Assessorato regionale Territorio e Ambiente.

lunedì 16 novembre 2009

Arrestato l'attuale numero due di Cosa Nostra Domenico Raccuglia

La morsa su Domenico Raccuglia si era cominciata a stringere proprio l'anno scorso di questi tempi, in seguito all'arresto di Francesca Adamo, 44enne avvocato attiva, per usare un termine tipico dei brigatisti o dei terroristi islamici, al tribunale di Palermo per conto dei capimafia trapanesi. In seguito all'arresto, avvenuto il 27 ottobre del 2008, fini in carcere il boss Melodia e la sua banda di allegri sabotatori che avevano letteralmente manipolato gli affari edilizi ad Alcamo tra il 2006 ed il 2008, con la complicità del consigliere provinciale dell'UDC Pietro Pellerito. Ma chi è esattamente Domenico Raccuglia? All'indomani dell'arresto di Provenzano e la smobilitazione del clan Lo Piccolo, una piccola pattuglia di americani erano rientrati nell'orbita della cupola di Cosa Nostra. Per intenderci, per americani si intendono tutte quelle famiglie mafiose che emigrarono in America dopo la scalata al potere di Riina e soci ai vertici della mafia siciliana. Con l'approvazione di Provenzano e l'accorato appello del boss Lo Piccolo (qua ci tolgono pure i chiodi dal muro, non è rimasto più nessuno scriveva il boss nei suoi pizzini...) rientrarono pacificamente alcune famiglie molto note a Palermo e dintorni. Un episodio è cruciale per capire le vicissitudini della mafia in Sicilia. L'omicidio del boss di Borgetto, Antonino Giambrone, avvenuto nel 2007. Giambrone faceva il gommista nel paese, si sentiva le spalle coperte dai Lo Piccolo e dagli amici americani che conosceva, ma fu fatto fuori per ordine del capomafia di Altofonte, Raccuglia, che voleva dire la sua nella spartizione di Palermo. L'arresto di Lo Piccolo quattro giorni dopo mise la parola fine ad una piccola guerra di mafia mai scoppiata, che permise a Raccuglia di allungare le mani non solo su Palermo, ma anche sul feudo storico di Corleone. Tramite la collaborazione dei Fardazza ed il mini-racket delle vacche locali, si è registrato uno spostamento contiguo di interessi di altro tipo da Partinico verso Corleone, sotto gli occhi di Salvatore Riina jr, il figlio del superboss che non ha avuto il tempo di prendere lo scettro del padre. A questo punto gli inquirenti cercano di ricomporre il puzzle, ed un aiuto insperato arriva da oltreoceano, dalla DEA. Come pubblica anche Le Monde, Matteo Messina Denaro, Domenico Raccuglia e Giovanni Nicchi, con l'intercessione di Giovanni Brusca, l'uomo che azionò il detonatore nella strage di Capaci, sfilano di fronte a Frank Calì, boss della mafia americana per ritornare in Sicilia ed avviare una nuova trance di affari. Principalmente sui parchi eolici e le energie rinnovabili, che nel trapanese attraggono grossi investimenti, e sul traffico di droga colombiana che viene gestito in cooperazione con la mafia russa. Il trapanese garantisce una latitanza tranquilla, grazie ad ambienti politici altamente corrotti e dalla diffusione di frange indipendenti della massoneria. Raccuglia si ritrova nel 2008 ad essere il principale socio ed antagonista di Messina Denaro, il nuovo presunto reggente della cupola. Ma Raccuglia ha un grosso vantaggio: a Palermo manca un uomo di peso in grado di gestire la situazione, ed il posto lasciato vuoto da Provenzano spetta ormai di diritto a lui. Negli ambienti della Direzione Investigativa Antimafia si vocifera che il vero capo dei capi sia ormai Raccuglia, dato che Messina Denaro potrebbe non cercare di allargare la sua zona di influenza per essere certo di avere le giuste coperture. La caccia all'uomo insomma si biforca in queste due direzioni: da un lato si cerca di capire chi tiene il posto lasciato vacante da Provenzano e dai Lo Piccolo, dall'altro si cerca di incastrare Messina Denaro ricostruendo il suo patrimonio. Nel frattempo a ridosso di pasqua 2009 arriva una notizia bomba che viene affossata: Domenico Raccuglia è nel monastero bizantino di Piana degli Albanesi. Parte la caccia all'uomo con due elicotteri ed una serie di auto dei carabinieri che circondano la zona mentre altri in borghese perlustrano i lunghi cunicoli del monastero. Tra pochi frati e molte gallerie i carabinieri non riescono a trovare Raccuglia, inghiottito dal nulla. Rabbia e sconforto portano gli inquirenti a trincerarsi dietro un muro di no comment. Il rischio è quello di aver buttato all'aria anni di appostamenti ed aver compromesso l'unità investigativa. Ecco perché quando lo hanno preso alle 17,30 nel paese di Calatafimi in via Cabbasino la Catturandi ha festeggiato così tanto. Con lui se ne va un altro pezzo da novanta della mafia siciliana, e con lui molti altri cadranno a breve, grazie ai numerosi pizzini recuperati nel suo covo. Una pista che potrebbe portare anche al famigerato Matteo Messina Denaro.

Francesco Quartararo

domenica 15 novembre 2009

Com'era il mondo appena 20 anni fa

Si sono chiuse le celebrazioni a Berlino per il ventennale di un evento che simboleggiò la fine di un'epoca e l'inizio del mondo multipolare in cui viviamo. Un mondo in cui esistono ancora molti muri da abbattere, da quello che divide Israele dalla Cisgiordania fino a quello tra le due Coree, o il confine militarizzato di India e Pakistan e quello tra USA e Messico. Per ricordare alla mia generazione cosa può significare un muro che divide due popoli, ecco il documentario celebrativo di Repubblica.it:


martedì 10 novembre 2009

Le priorità in Italia

tratto da iodellavitanonhocapitouncazzo.wordpress.com

Facciamo un piccolo gioco mediatico. Chiudiamo gli occhi e per un attimo facciamo noi la scaletta di un ipotetico giornale o telegiornale. Buttiamo nel cestino storie di trans e puttane che fanno vendere tanto, mettiamo di lato le notizie su l'influenza A che fa meno vittime del raffreddore e parliamo di questioni in sospeso: questa estate un treno merci ha distrutto Viareggio, tante belle parole, concerti a suffragio delle vittime e un generico moto di indignazione, che è durato lo spazio di un bagno in spiaggia. Ed ora, cosa è successo? La ricostruzione è partita? Non si sa. Andiamo avanti. A l'Aquila le tendopoli vengono smantellate e numerosi eventi internazionali daranno ancora spazio a quei luoghi colpiti dal sisma. Perfetto, mettiamo il tutto in scaletta. Andiamo avanti. La stagione delle piogge è appena cominciata, i morti di Messina sono un pallido ricordo mentre manca ancora un piano regionale che eviti nuovamente disastri del genere. Ed è di oggi la notizia di una frana ad Ischia, l'ultima delle stragi italiani annunciate che conta già almeno una vittima. Una disgrazia che in ogni momento può colpire il 73% dei comuni italiani. Altro che pacchetto sicurezza o revisione dei processi. Se ad ogni scroscio di pioggia ci può arrivare un fiume di fango pronto a seppellire le nostre case e tutte le nostre belle speranze, che ce ne frega dei miliardi di euro sbloccati dal Cipe per il Ponte sullo Stretto? Per mettere in sicurezza il nostro territorio andrebbero spesi miliardi di euro, oppure cercare di fare una monumentale operazione di rimboscamento, per cercare di contenere le frane causate da piogge non più eccezionali, perché il clima è cambiato, e di questo, ce ne accorgiamo senza bisogno di studi scientifici. Poi in scaletta mettiamo un piccolo reportage sui lavoratori precari, che per continuare a lavorare nelle aziende devono aprirsi una partita IVA, sgravando all'azienda costi fiscali che vanno a carico del lavoratore dipendente. Che ovviamente continua a lavorare in nero, senza diritto di malattia o copertura assicurativa. Visto? Improvvisamente un giornale o un telegiornale pieno di stronzate si riempe di argomenti che fanno pensare e che possono smuovere le persone a chiedere serietà ai propri governanti.

F.Q.

Ecco chi è l'uomo dei sogni


L'abbiamo visto ovunque. Molti nei telegiornali, qualcuno ne ha sentito parlare distrattamente da qualche amico, molti giurano di averlo sognato. Un caso internazionale, quello di un uomo che troppi sognano senza alcun apparente motivo. La storia ufficiale parla di un paziente di uno psichiatra newyorkese che sogna ricorrentemente una persona che gli parla, la disegna e la consegna al suo medico. Lo psichiatra, dimentica il disegno sulla sua scrivania ed il foglio viene notato da un altro paziente, che confessa di sognare ogni notte quell'uomo. Lo psichiatra si incuriosisce, pensa di essere di fronte ad un archetipo junghiano e sottopone il disegno ai suoi colleghi. Che confermano come quel volto è lo stesso che è stato descritto da molti altri pazienti in tutti gli Stati Uniti. Ma la storia non finisce qui, altre persone in tutto il mondo affermano di sognare l'uomo, che addirittura parla ad alcuni sognatori dandogli consigli sul futuro. La notizia arriva sui giornali ed i media di tutto il mondo, c'è curiosità su questo volto così insignificante e comunemente brutto. Ma ecco la sorpresa. La storia ed il volto sono stati creati in Italia da un gruppo di guerrigliamarketing.it che vanta tra i suoi clienti la Fox TV, 01 Distribution, MTV ed altri canali di infotaiment, quella commistione che da almeno 10 anni unisce l'informazione all'intrattenimento. Il volto della bufala planetaria è quello degli stessi autori sotto il consorzio "Luther Blisset" che scrissero Q., un romanzo che ho avuto la fortuna di leggere grazie all'acuto consiglio del mio professore di filosofia. Luther Blisset che morì lasciando spazio al gruppo Wu Ming e Wu Ming2, mentre altri hanno poi fondato e portato avanti un nuovo modo di marketing virale, ovvero un gruppo che si occupasse di sfruttare le pieghe del mondo dell'informazione e della pubblicità per metterlo alla prova e guadagnare qualcosa. Una prova riuscita, che dimostra ancora una volta la potenza della Rete e della irrefrenabile voglia di spiegare ciò che non riusciamo a capire con il ricorso all'elemento magico o irrazionale. A proposito, questa storia l'ho letta qui, ma se volete togliervi la curiosità, chiedete ai figli di Luther Blisset.

Francesco Quartararo
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lunedì 2 novembre 2009

Il progetto Haarp, gli studi di Tesla, ma esiste un documento su cui basare queste illazioni?

Forse si. Dico forse perché l'ente che ha redatto questo progetto va sotto l'acronimo di CSAT, che può essere l'ente che organizza la difesa tattica delle forze militari statunitensi o una sezione dell'USAF, l'aviazione militare statunitense. Pubblico di seguito un documento, reperibile su Internet,CSAT che spiega nel dettaglio l'importanza del controllo del clima, i suoi presupposti scientifici (che ad un lettore attento risultano provenire dagli studi che Tesla fece sulla ionosfera), come agire per controllare il clima e stabilire una deadline, ovvero una scadenza entro la quale realizzare il controllo climatico. Buona lettura.
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mercoledì 28 ottobre 2009

Un pentito fornirebbe la prova per incastrare Dell'Utri?

Prove impresse nel cemento quelle che Gaspare Spatuzza indica agli inquirenti che hanno riaperto le indagini per i presunti contatti tra stato e mafia. Il collaboratore di giustizia parla di una serie di cartelloni pubblicitari come prova tangibile degli accordi stabiliti tra Il pentito Gaspare Spatuzza
mafia e Forza Italia. Posti tra la via Giafar e la rotonda di via Oreto, i cartelloni furono piazzati nel 1993 da società controllate o direttamente riconducibili a Marcello Dell'Utri, condannato a 9 anni per concorso in associazione mafiosa ed in attesa del verdetto del processo d'appello. Secondo Spatuzza gli stessi cartelloni pubblicitari furono rimossi tra il 95 ed il 96 in concomitanza con l'inizio delle inchieste a carico del senatore dell'attuale Pdl. A concludere l'affare sarebbero stati i fratelli Graviano, i boss di Brancaccio che garantirono l'accorpamento con il mandamento di Porta Nuova in concomitanza con il rientro di Vittorio Mangano,Dell'Utri a fianco di Berlusconi ex stalliere della villa ad Arcore di Berlusconi. Si tratta di accuse senza fondamento e che non possono essere dimostrate, spiega uno degli avvocati di Dell'Utri, ma Spatuzza rincara la dose, affermando di aver gestito personalmente la questione della rimozione dei cartelloni del senatore del Pdl. Una vicenda intricata che allarga il quadro sulla Palermo degli anni '90, in cui la mafia cercò anche di entrare in trattativa con la Chiesa dopo l'uccisione di Padre Puglisi. Trapela ora la notizia di un altro papello che fu consegnato ad un vescovo, che si rifiutò di trattare e probabilmente causò la pesante invettiva di Giovanni Paolo II, quando nel 1993 in visita pastorale ad Agrigento lanciò un pesante monito ai mafiosi. Messaggio che scosse l'ambiente mafioso, che secondo le stesse testimonianze dei pentiti piazzarono delle bombe in San Giovanni in Laterano ed a San Giorgio al Velabro per costringere anche il Vaticano a trattare con la cupola dei corleonesi.

lunedì 19 ottobre 2009

Due ipotesi per l'attacco terroristico in Iran


L'attacco terroristico contro i Pasdran, la guardia d'elite della Repubblica Islamica Iraniana, è sicuramente un attacco allo stato arabo. L'Iran accusa ovviamente Stati Uniti e Gran Bretagna, mentre Stati Uniti e Gran Bretagna puntano il dito contro quelle minoranze sunnite armate e galvanizzate dalle vicine truppe talebane che hanno allargato il loro campo d'azione al nord del Pakistan e nella regione del Sistan-Balucistan, in Iran, che si incunea perfettamente tra i confini di Afghanistan e Pakistan. Ma seguendo le due ipotesi, cosa ne viene fuori?


Ipotesi 1: Frange vicine all'amministrazione Bush hanno armato la mano del gruppo sunnita secessionista che da anni ha dichiarato guerra all'attuale establishment iraniano. L'obiettivo è chiaro, spingere l'Iran a reagire contro Israele per autorizzare un attacco preventivo in grado di aprire un altro fronte nella guerra al terrorismo e bloccare definitivamente qualsiasi speranza iraniana di usare il nucleare per qualsiasi fine.

Ipotesi 2: Al Qaeda sta cercando di de-localizzare il conflitto in Afghanistan puntando a destabilizzare la situazione anche in Iran, a maggioranza sciita, per distogliere l'attenzione militare dall'Afghanistan e prenderne definitivamente il controllo. Un prossimo ballottaggio tra i due principali candidati inevitabilmente causerà nuove tensioni in Afghanistan, permettendo ai talebani di approfittare della situazione caotica per riprendere il controllo del paese e permettere ad Al Qaeda di avere uno stato a loro disposizione per incendiare il mondo arabo, partendo dal vicino Pakistan, da cui sperano di ottenere materiale atomico, ed arrivando in Iran, l'unico paese arabo al momento in grado di impensierire militarmente sia Israele che i paesi occidentali.

Entrambe le ipotesi non si escludono a vicenda, ma potrebbero essere la miccia per far esplodere una situazione che si trascina da ormai troppo tempo e che fonti vicine al Pentagono confermano possano essere l'inizio di una nuova escalation militare nella zona e nei paesi del medio-oriente entro il 2010.

La Macchia 1986
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martedì 13 ottobre 2009

I legami tra mafia e massoneria nel trapanese

Mug shot of Matteo Messina Denaro's drivers li...Image via Wikipedia


Sembra la trama di un romanzo di Dan Brown ma a volte la realtà può superare l'immaginazione. L'inchiesta Hiram, messa in moto circa un anno fa dalla procura di Palermo, è arrivata nella sua fase di dibattimento in tribunale. Secondo l'accusa formulata dal procuratore capo Francesco Messineo e dal suo staff, Rodolfo Grancini alla Corte di Cassazione, la poliziotta Francesca Surdo ed il gesuita Ferruccio Romanin erano in grado di bloccare o far prescrivere processi a carico di mafiosi dietro compenso. Il sistema funzionava pressapoco così: Michele Accomando, imprenditore di Mazara del Vallo, arrestato nel 2007 per associazione mafiosa e facente parte di una loggia massonica, si rivolgeva ad un faccendiere presso la Corte di Cassazione per far ritardare processi a carico dei mafiosi del trapanese. La poliziotta Francesca Surdo violava i sistemi di sicurezza dei computer del tribunale per acquisire tutti i dati riguardanti i processi dei mafiosi che pagavano l'insabbiamento e forniva i dati a Rodolfo Grancini, che si occupava di bloccare le carte processuali e pagava gli uomini giusti a Roma per non far partire i lavori della Corte di Cassazione. I soldi per l'operazione venivano dati al rettore della Chiesa di Sant'Ignazio di Roma, Ferruccio Romanin, che scriveva accorate lettere di difesa del cliente interessato, segnalando di fatto il nome del cliente che versava la mazzetta all'istituto gesuita sotto forma di una donazione, che poteva arrivare fino a quindicimila euro. A contattare il faccendiere presso la Corte di Cassazione avrebbe provveduto l'avvocato De Carolis, il Gran Maestro della Gran Loggia unità d'Italia che è anche una delle tre ufficialmente riconosciute in Italia. Alla prima fase dibattimentale è stato chiamato anche il senatore PDL Marcello Dell'Utri, che fu avvicinato dal faccendiere Grancini senza però ottenere alcun appoggio. Gli inquirenti a questo punto temono che a muovere i fili dell'intera operazione possa esserci il super latitante Matteo Messina Denaro, che avrebbe usato i canali della massoneria deviata per insabbiare i processi contro i suoi fedelissimi



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lunedì 12 ottobre 2009

Neanche Google può contrastare Chuck Norris


Inserisci where is Chuck Norris su Google, e clicca su mi sento fortunato. La risposta sarà sempre questa:


sabato 10 ottobre 2009

Inaugurazione della ventesima stagione de I Candelai

Si tratta del primo post che invio tramite il servizio email fornito da blogger che permette di scrivere dalla tastiera del mio cell. È un pò complicato scrivere col t9 ma pazienza, ci si può adeguare. Allego piuttosto alcune immagini dell'inaugurazione del ventesimo anno de I Candelai, storico locale palermitano

Macchia86

giovedì 8 ottobre 2009

Allarme Tsunami nel Pacifico al largo delle Isole Vanuatu

Nuove notizie di un terremoto dell'ottavo grado della scala Richter stanno arrivando al largo delle isole Vanuatu, al largo delle coste australiane. L'allarme tsunami è stato diffuso nell'intera area.




A questo punto è necessaria una riflessione. Anche un uomo che non si occupa di terremoti sarebbe in grado di intuire che la sequenza di terremoti così forti in una stessa fascia non è del tutto casuale. Se l'energia accumulata in quelle faglie è così potente da generare due terremoti dell'ottavo grado e due del settimo nel giro di due settimane, c'è da pensare che si tratti di uno sciame sismico che annuncia un terremoto ancora più forte o si tratta semplicemente della propagazione di energia della crosta terrestre che si concentra in maniera ben specifica, almeno in questa fase, tra la zolla del Pacifico e quelle a più stretto contatto?

sabato 3 ottobre 2009

Docu-film sull'affaire Berlusconi

{{fr|Noemi Letizia, quittant le Lido entourée ...Image via Wikipedia

Lo pubblico così per com'è, per cercare di ricordare passo passo come è cominciata una vicenda che da privata (i problemi tra Silvio Berlusconi e sua moglie Veronica) è diventata un affare di Stato sopra cui passano tutti i problemi urgenti di questo paese


Io non rispondo
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mercoledì 30 settembre 2009

Nuovo allarme tsnuami in Indonesia

Non è finita. Ecco le prime immagini del maremoto che ha colpito le isole Samoa





Nel frattempo è stato diramato un nuovo allarme al largo delle isole Sumatra dove un altro terremoto catastrofico, precisamente del grado 7,9 della scala Richter ha investito l'Indonesia circa due ore fa. Lanciato l'allarme tsnumani si parla già di popolazione nel terrore a causa di numerosi incendi scoppiati a causa del nuovo terremoto.

Un nuovo maremoto agghiacciante al largo delle isole Samoa


Un nuovo devastante terremoto ha attraversato le isole Samoa e le aree circostanti causando un maremoto con onde alte circa otto metri. Al momento si parla di centinaia di morti ma non ci saranno immagini e altri conteggi prima di qualche ora. La magnitudo è stata stimata intorno all'8° grado della scala Richter. Un altro evento catastrofico lungo l'asse della faglia del Pacifico. Ci si chiede se è possibile prevedere questi eventi che da sempre affliggono l'umanità. Una risposta potrebbe arrivare dallo studio comparato dell'interazione tra le zolle tettoniche e gli impulsi di energia provenienti al di fuori del pianeta Terra e che potrebbero secondo alcune teorie interagire con le parti più interne del mantello innescando i movimenti tellurici.




venerdì 25 settembre 2009

L'insinuazione del dubbio nell'ultimo messaggio di Osama Bin Laden


Innanzitutto pubblico direttamente la traduzione fornita da Repubblica.it dell'ultimo messaggio audio di Osama Bin Laden, poi cercherò di guidare il mio lettore in una serie di riflessioni, alcune delle quali molto ardite che spero suscitino un minimo di dibattito, anche crudo:

Voi sapete che l'oppressione più grande è quella di uccidere le persone ed è ciò che fate voi attraverso la missione Nato in Afganistan. Uccidete donne, anziani e bambini, e la loro unica colpa è stata quella di aver fatto arrabbiare Bush anche se voi sapete che loro non hanno mai attaccato l'Europa e non hanno alcun legame con quanto accaduto negli Stati Uniti. Violate quelli che voi chiamate vostri principi come giustizia e diritti umani. Ma la guerra sarà lunga e le forze atlantiche se ne andranno e non rimarremo che noi e voi. Non avete visto cosa è successo alla Georgia, che ha chiesto aiuto agli Stati Uniti per ripristinare la sua sovranità e che ha ricevuto in cambio solo parole vuote. Sono arrivate le navi da guerra americane, ma non per restituire l'Ossezia e l'Abkhazia ma per dare loro cose di cui non avevano bisogno come cibo e detersivi per lavare i vestiti. Le persone intelligenti non perdono i loro soldi e i loro figli a causa di una banda di criminali che sta a Washington. Quello che è evidente è che il capo di questa coalizione non si fa scrupoli di bombardare i villaggi della gente con i suoi aerei ed io ne sono testimone. Poi arrivano i loro blindati via terra che verificano i morti uccisi nei loro raid e la generosità americana fa sì che vengano donati 100 dollari alle famiglie per ogni figlio ucciso. Questa è la cosa più dolorosa perché questi 100 dollari sono il valore dei nostri figli innocenti per Washington e i suoi alleati. E allora quale reazione vi aspettate da noi?
Gli americani nel nord dell'Afganistan hanno impacchettato migliaia di talebani e li hanno stipati come sardine in camion fino a farli morire, gettandoli in un fiume. Avete capito i motivi degli attentati di Madrid e Londra? Per riassumere noi non chiediamo null'altro che il ritiro delle vostre truppe e la fine della vostra oppressione".

Innanzitutto due parole sul personaggio. Da sceicco del terrore a fantoccio agitato da George W.Bush sotto Osama Bin Laden sembra racchiudersi una sorta di cartello più che una persona fisica, prova ne è l'assenza di immagini da tempo. La parte principale del messaggio parla di una rappresaglia, fatta pagare sul suolo europeo con gli attentati di Londra e Madrid, per una presunta azione di guerra imputata al contingente militare Isaf nel nord del paese. Zona dove ora operano i soldati tedeschi, che a breve voteranno assieme ai loro connazionali. Un messaggio doppio, lanciato alla Germania ma anche al G20 di Pittsburgh. La partita non è chiusa. Ma una delle armi più affilate di questo messaggio è l'estrema veridicità di alcune sue affermazioni. Per mantenere buoni rapporti con la Russia, gli USA hanno sacrificato la Georgia, mandando in Abkhazia e Ossezia solo aiuti umanitari molto generici. Poi avverte in maniera molto diretta i paesi europei: dopo che gli USA lasceranno l'Afghanistan, saremo solo noi (talebani ed afghani) e voi (truppe europee). In questo passaggio Osama Bin Laden ci da diverse informazioni. Osama è a capo delle truppe talebani di resistenza, hanno cacciato i russi, cacceranno gli americani e se sarà necessario cacceranno gli europei. Io ne sono testimone afferma Osama nel suo messaggio, come se avesse realmente assistito ai bombardamenti del primo periodo della guerra in Afghanistan, databile intorno al 2003, quando poi Bush distolse l'attenzione verso l'Iraq senza sferrare il colpo finale. Osama Bin Laden probabilmente non è in Afghanistan da tempo, è molto più probabile che si trovi al confine con il Pakistan, ma ha cambiato strategia. Non minaccia soltanto il nemico, vuole portare dalla sua parte i suoi alleati. Se dopo tanti anni di guerra e attentati legati al gruppo terroristico Al Qaeda Osama Bin Laden si lancia in questa specie di trattativa il segnale che si manda al mondo arabo è univoco: lasciare l'Afghanistan agli afghani, come suggerito da un altro leader influente del mondo arabo alla sua prima internazionale, come il leader libico Gheddafi. In un linguaggio fatto di doppiezze e intenti multipli forse è giunto il momento di una tregua. Al tavolo di pace si siede soltanto chi ha le mani che grondano di sangue. Sicuramente sia Osama Bin Laden ed Al Qaeda da una parte e le forze statunitensi ed europee hanno i requisiti necessari per far cessare del tutto questo lungo decennio di terrore.

La Macchia 1986
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giovedì 17 settembre 2009

Dopo Michael Jackson, Mike Bongiorno e Patrick Swayze, anche lui

Afghanistan, una guerra infinita


Era stata chiamata Guerra Infinita, poi diventò Enduring Freedom. Sono passati otto anni e i caduti in Afghanistan hanno superato quelli in Iraq, dove la guerra, cominciata nel 2004 e conclusasi praticamente nel 2008 con un paese da ricostruire, ha toccato punte di violenza inaudite da entrambe le parti. Attacchi suicidi a raffica che nella loro brutalità pareggiano l'uso di fosforo bianco su un'intera città, Fallujah, diventata un macabro cimitero. L'Afghanistan ha un reddito pro capite di circa 110 dollari al mese ma è la capitale mondiale dell'oppio, da cui viene estratta il 97% della cocaina presente nei mercati internazionali. Una fonte di guadagno che di fatto riesce a tenere in vita gran parte dello strato più povero del paese, che preferisce coltivare oppio piuttosto che altre colture, di per sé difficili da innestare nel territorio brullo e montuoso
afghanistan
dell'Afghanistan. Un territorio che per la sua conformazione si rivela un autentico inferno dal punto di vista tattico: certi monti superano i 4000m, gli anfratti naturali abbondano sia tra le spaccature montuose che verso valle. I piccoli bunker permettono ai talebani di spostarsi velocemente grazie a vecchie motociclette (incredibile la storia del mullah Omar) che gli permettono di sfuggire ai pesanti carri armati e sfuggire agli elicotteri d'assalto tra gli anfratti montuosi. Con un tasso di disoccupazione pari al 40% del totale della popolazione attiva e circa 7 milioni di persone che potrebbero essere addestrati al combattimento su un totale di 33 milioni di abitanti. Una forza militare ben addestrata e soprattutto determinata a scacciare le forze alleate. Il fattore psicologico gioca a vantaggio dei talebani, altamente motivati e conoscitori del territorio, oltre che ben equipaggiati dai traffici d'armi con i fondamentalisti pakistani. La quantità di oppio esportato garantisce la liquidità con cui i talebani possono rifornirsi d'armi, mentre la storia consegna ai guerriglieri talebani la sicurezza di aver sempre scacciato qualsiasi truppa di invasione: dagli inglesi nel 1919, anno dell'indipendenza dell'Afghanistan, sia per l'invasione sovietica che fu respinta grazie all'addestramento dei marine statunitensi che offrirono l'appoggio logistico alle truppe guidate ai tempi dal giovane Osama Bin Laden. Senza la possibilità di stroncare i campi di oppio della regione (un terzo dell'intero PIL dipende da questo tipo di colture) senza mettersi contro un'intera popolazione che a stento sta cercando un minimo di coesione sociale e politica, la guerra è destinata a continuare almeno per vent'anni. Una exit strategy al momento è impossibile. L'anno scorso l'Afghanistan era sotto il controllo delle forze alleate, se esclusa la parte meridionale a contatto con il Pakistan. Poche e frammentate notizie si accostavano alle bare che arrivavano più copiose negli stati coinvolti nell'offensiva dello scorso inverno. Da allora il bavaglio messo ai giornalisti al seguito delle truppe impegnate in Afghanistan ci ha catapultati in un paese che mantiene come roccaforte la regione intorno alla capitale Kabul, mentre della frontiera ovest dell'Iran si suppone un travaso di armi e uomini motivati ad affrontare le truppe NATO. Una situazione molto simile a quella che costò la ritirata in Vietnam, ma con una fondamentale differenza: lasciare l'Afghanistan ora significherebbe consegnare al mondo uno stato povero e moralmente demotivato a sedersi accanto alle potenze mondiali per un dialogo di pace. Una volta scelta la strada della guerra senza quartiere nel 2001, senza avviare prima dei serrati contatti diplomatici anche con gli stessi talebani per arginare la situazione, la guerra deve essere vinta. Ad ora nessuna forza militare può impedire ai talebani di impadronirsi di un ordigno nucleare che potrebbe passare
direttamente nelle mani di Al Qaeda. Se è vero che per costruire una bomba nucleare occorre disporre di una quantità di uranio ben specifica e della tecnologia adeguata, nulla vieta ad un gruppo di terroristi ben organizzati di usare una bomba con piccole quantità di uranio in qualsiasi città del mondo occidentale. Più il livello dello scontro si alza più aumenta il rischio di attacchi terroristici e di contro non è più possibile escludere colpi di coda dei talebani nel momento in cui un'offensiva terrestre vincente riuscisse a stanarli interrompendo i rifornimenti da ovest e da sud. L'unica carta che rimane da giocare è distruggere le coltivazioni di oppio con cui i talebani finanziano la resistenza. Senza un colpo di questo tipo alle loro semplici ma corpose strutture economiche la guerra in Afghanistan potrebbe durare ancora per decenni.

La Macchia 1986
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giovedì 3 settembre 2009

Un paese a settimana: Burkina Faso

Il nostro viaggio ci porta oggi in Burkina Faso, un paese dell'Africa Occidentale piccolo e senza sbocchi sul mare che due giorni fà ha vissuto una piccola tragedia. Le pioggie stagionali hanno letteralmente spazzato via gran parte delle case della sua capitale, causando almeno 5 morti e più di 110 mila sfollati. Un progetto partito ad inizio settembre potrebbe aiutare il paese a riprendersi. Sto parlando della lotteria online AfricaMillions. Premi istantanei e ricavati devoluti al Burkina Faso ed altri tre paesi africani sul modello dell'EuroMillions. Il sistema è molto semplice, si può puntare online su tutte le estrazioni del lotto dei paesi europei o partecipare ad una sorta di Bingo a livello europeo, i cui ricavi vengono spartiti dalla società francese BRGaming e la Francaise du jeux. In Burkina Faso il contatto con la Francia non si è mai perso del tutto e questo legame mai spezzato ha permesso al paese di arginare l'ondata di morbillo che ha contagiato 45 mila persone ed ucciso 300 persone. Al paese purtroppo arrivano solo manciate di solidarietà: biciclette dal comune di Siena, soldi raccolti per varie attività umanitarie, pozzi d'acqua e caseifici. Un paese che però potrebbe attirare altre attività economiche ben più redditizie, grazie alla sua stabilità politica e alla sua posizione di passaggio. Almeno di questo ha cercato di convincere gli Burkina Fasoambasciatori europei presenti a Napoli durante una riunione tecnica a cui ha partecipato Sophie Sow, l'ambasciatore del Burkina Faso. I contatti tra Italia e Burkina Faso riguardando anche il settore medico dove le strutture ospedaliere e il personale tecnico viene addestrato in Italia. Con risultati forse migliori di quelli di certi ospedali italiani. Un altro record del paese riguarda le quote rosa: circa il 30% delle liste elettorali nel paese è composto da donne, grazie alle quali si è posto fine con una legge al fenomeno delle spose bambine, promesse fin dall'eta di 16 anni.
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Documenti su Nikola Tesla


Non so quanto possa esserci di vero in tutto questo, so solo che per quanto se ne sa in giro gli ultimi lavori di Nikola Tesla sono realmente stati segretati dagli USA. Fatevi un'idea, a breve posterò la cronaca di un altro paese lontano
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sabato 22 agosto 2009

Un paese a settimana: Paraguay

Per aprire una finestra sul mondo, che dall'Italia osserviamo da dentro un imbuto a causa delle vicende private del premier, dei rigurgiti federalisti della Lega Nord e dal caldo d'agosto che farà spazio al prossimo autunno, caldo grazie alla politica, inauguro una piccola panoramica di storie provenienti dal mondo. Cominciamo dal Paraguay, alle prese con la gestione del gioco del Lotto. Anche nel paese sudamericano il gioco del lotto attira enormi quantità di denaro, sempre più ingenti da quando è cominciata la crisi globale. A spartirsi la gestione del giocattolo quattro società che gestiranno i 30 dollari al giorno spesi dai 54.000 giocatori seriali della "Quiniela". Se una persona la si può conoscere da ciò che si mangia, a volte dalle notizie di un paese se ne può evincere la situazione. Povertà e miseria nel Paraguay di oggi si scontrano con la durezza della vita nelle campagne, dove il padre di un bambino nato prematuramente, dichiarato clinicamente morto da un intero staff di medici che avevano tentato qualsiasi espediente per oltre un'ora, durante il ritorno in paese per la veglia funebre ha ripreso in mano il figlio dalla bara. Un caso incredibile, forse meno tragico di quello uscito da alcuni ospedali nostrani e che lega questi due paesi così lontani. La politica energetica italiana ha ormai puntato molto sul nucleare, mentre a livello internazionale si cerca di rendere l'ENI uno dei principali produttori energetici al mondo. Uno dei mercati da tenere d'occhio è quello dell'idro-elettrico, dove un accordo bilaterale tra Paraguay e Brasile ha stabilito i nuovi termini di sfruttamento della diga più grande al mondo, a Itaipù. Un accordo in realtà rivisto, dato che il Paraguay era in grado di sfruttare solo il 5% del potenziale concessogli dai diritti acquisiti sul bacino idrico nazionale. Con l'intercessione del presidente Lula, dal 27 luglio scorso il Paraguay potrà usufruire dell'energia elettrica prodotta in Brasile grazie all'acqua paraguayana a prezzi ridotti. Insomma, non certo un successo, ma uno dei tanti segnali che fanno capire come il Brasile sia diventato una delle potenze emergenti nel G20 e che testimonia l'enorme ricchezza del Sudamerica, non ancora sfruttata a dovere dai popoli e dalle nazioni che vi abitano.
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Favola palermitana pubblicata su Repubblica.it


Non si può definire Palermo. Ci puoi passare una vita, la ami e la odi con tutte le tue forze, ma da fuori la vedrai solo come una piccola perla di mafia nel Mediterraneo. Per chi arriva la prima volta qui l'unica cosa vera che noti è il traffico, quello vero, che lo stesso Benigni ha assaggiato. Pare che un giorno un palermitano fresco di patente, iniziò a pensare di sorpassare non rispettando la segnaletica e la precedenza. Da allora fu la fine. Perché il palermitano medio applica una sola regola: non mi devo fare fregare. Nel giro di pochi giorni l'epidemia di diseducazione stradale prese tutti e da quel giorno il traffico automobilistico è entrato nel caos senza più riprendersi. La mala organizzata la vedi solo se apri un'impresa sul posto, il comportamento mafioso invece lo noti già quando vedi i bambini uscire dalla scuola, nei rapporti di forza sul posto di lavoro, nei locali la sera. Palermo è un tatuaggio che ti porti appresso ovunque tu vada, con gente straordinaria ed originale. Come Giovanna Bonanno, la strega palermitana impiccata mentre da Parigi partiva la rivoluzione francese. La brava donna forniva aceto per pidocchi come veleno mortale per liberare le povere mogli palermitane dai mariti infedeli, attività probabilmente utile per i tempi, dato che le morti procurate grazie al suo “aceto magico” la possono avvicinare alla definizione che oggi diamo ai serial killer. La magia di Palermo la senti ancora oggi. Se sbirci tra le merlature del castello della Zisa e osservi la città, non puoi dire con precisione cosa si nasconde sotto il manto stradale. Chiese templari, storia e profumi aspettano il viaggiatore che passa di qui. Col tempo, volente o nolente, chiunque passi da qui ne diventa cittadino onorario, portando sulla sua pelle un pezzo di città.

martedì 14 luglio 2009

Il patto tra mafia e stato

Ve lo porto io. Con queste parole Ciancimino jr, ultimo dei cinque figli dell'ex sindaco di Palermo che favorì la discesa dei corleonesi in città, si preparerebbe a consegnare alle procure di Palermo e Caltanissetta la prova autentica del famoso papello, un foglio di carta in cui Totò Riina dettò le condizioni della resa allo Stato in cambio di garanzie per tutti. Niente più attentati e uccisioni di uomini dello Stato in cambio di un più blando controllo sul territorio, niente nomi eccellenti in cambio di una dignitosa custodia in cella, senza colpire i patrimoni delle famiglie. Massimo Ciancimino si era sempre rifiutato di dire agli inquirenti dove avesse nascosto quel prezioso documento, probabilmente vidimato da qualche esponente politico di spicco mai ritiratosi del tutto dalle scene. Molti indizzi portavano ad una cassetta di sicurezza in Francia, a Parigi per la precisione, dove Ciancimino jr si è subito diretto con la moglie dopo aver potuto abbandonare il suo domicilio forzato a Bologna. Si sentiva pedinato, ed infatti alla frontiera con l'Italia ha trovato alcuni magistrati di Caltanissetta ad attenderlo. Ma del magico foglietto non vi è traccia. Almeno fino ad ora, a pochi giorni dell'anniversario della morte di Borsellino potrebbe infatti uscire la prova definitiva del patto che fu stipulato tra Cosa Nostra ed i servizi segreti italiani. Uno degli ostacoli più ingombranti a quel patto avvenuto dopo il maggio del 1992 sarebbe stato proprio Paolo Borsellino, che oltre a scoprire i contatti tra Sismi e Mafia non avrebbe mai permesso di lasciare impuniti i mandanti, reali ed occulti, della strage di Capaci. La volontà di mantenere il controllo politico sulla Sicilia, l'interesse a tenere sotto controllo senza mai debellare realmente la mafia e la prova di un patto tra mafia e Stato chiuderebbe un capitolo sulla storia della prima Repubblica gettando un'ombra sulla situazione attuale. Una situazione in cui, tolta la manovalanza e colpiti i patrimoni, rimane ancora da estirpare quella rete di protezione e di finta omertà che permette ancora oggi alla mafia di essere la prima azienda italiana per fatturato complessivo

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