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sabato 5 dicembre 2009

La Catturandi non conosce sosta

Qualcosa in Italia non quadra. Il secondo attacco allo Stato è stato lanciato solo ieri da Gaspare Spatuzza ed in attesa di sentire le dichiarazioni dei Graviano l'11 dicembre la Catturandi mette a segno due colpi semplicemente incredibili. Dopo la cattura recente di Raccuglia a Palermo il vuoto di potere era bene o male stato momentaneamente occupato da Giovanni Nicchi, giovane 28enne che per necessità si trovava a rappresentare la Cupola a Palermo. A lui Bernardo Provenzano aveva affidato il compito di riallacciare i contatti con i fuoriusciti americani. Contatti resi necessari dopo i colpi inferti all'establishment di Cosa Nostra. Fondamentali i documenti ritrovati a seguito della cattura di Domenico Raccuglia, che oltre alle armi ed ai contanti necessari per la sua latitanza portava con sé numerosi pizzini. Una volta conosciuto il meccanismo con cui comunicano i padrini è stato più facile decifrarli ed arrivare ad individuare i mittenti. Con la cattura di Nicchi si fa necessariamente più vicina la figura di Matteo Messina Denaro. Dovrà necessariamente occuaprsi anche degli affari a Palermo, cercando di curare gli affari al di fuori della sua zona di competenza oppure favorire l'ascesa di altre famiglie, magari al momento messe in immagine tratta da Repubblica.itsecondo piano. Come quella del boss storico dell'Acquasanta Gaetano Fidanzati, arrestato oggi pomeriggio a Milano in via Marghera. A lui si erano rivolti i boss subito dopo l'uscita del carcere, dopo una vita passata ad organizzare i traffici di droga. Una situazione che al momento fa esultare il ministro degli Interni Maroni, che sembra lanciare più di un'indicazione riguardo la chiusura delal rete su Matteo Messina Denaro. Il controllo capillare effettuato nelle banche svizzere qualche settimana fa potrebbe infatti aver fatto luce sul tesoro nascosto di Messina Denaro, che tra i tanti preziosi voleva inserire nella sua collezione privata il Satiro Danzante, colpo andato in fumo per pura casualità. Il colpo inferto dallo Stato è durissimo, e l'attenzione è puntata ancora più di prima all'11 dicembre prossimo. Cosa accadrà quando i boss Graviano, probabilmente mossi da una regia già curata nei dettagli per lanciare un attacco nuovo e frontale allo Stato, si accorgeranno che la guerra alla mafia sta subendo una brusca accellerata?

Francesco Quartararo

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