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venerdì 22 febbraio 2008

La rincorsa alla Casa Bianca, parte settima


L'incubo di qualsiasi politico si è materializzato sotto le forme sinuose della lobbista Vicki Iseman, presunta amante di John McCain a cui il New York Times attribuisce la macchia, infamante e pericolossisima per questa grande Tratto da viewimagedemocrazia falso-moralista, di marito infedele.tratto da www.thanksforthemusic.com Un'accusa prontamente smentita non solo dal diretto interessato, che si riferisce alla Iseman come un'amica, alla maniera di Bill Clinton, ma dalla stessa moglie che ai microfoni dei giornalisti difende a spada tratta il marito in rappresentanza dell'intera famiglia. Già perchè la signora McCain, oltre a dover salvare la nomination repubblicana quasi ufficiale del marito, deve mantenere la faccia di fronte all'america intera, in quanto ricca ereditiera di una nota famiglia americana. Una storia già vista negli USA, che da noi è sempre vista con una punta di sbigottimento e divertimento, come se la vita privata di un uomo e una donna interessasse fino a tal punto l'elettorato tanto da riconsiderarne le qualità politiche e la maestria nell'affrontare le sfide internazionaimmagine di Huckabee tratta da viewimagine.comli in campo economico e non solo. Una bischerata per dirla alla maniera degli amici toscani, una delle tante a cui ci ha abituato la vita americana. Mentre loro ridacchiano guardando come il governo Prodi sia caduto, con un ministro tenuto al guinzaglio dalla moglie e dei parlamentari che prima si sputano tra di loro e poi mangiano mortadella e stappano spumante, una volta tanto un sorriso ce lo regala anche la democrazia più importante del mondo. A sorridere ancora di più è Huckabee, richiamato sul palco repubblicano mentre stava ultimando la sua uscita di scena. Nei giorni scorsi aveva detto di credere più ai miracoli che alla matematica ed in un certo senso quello che attendeva è successo. McCain potrebbe comunque rimanere il candidato ufficiale del partito repubblicano, ma nel confronto con Obama partirebbe zoppo: i neocon e lo zoccolo duro del partito repubblicano potrebbero rifiutarsi di votarlo, addirittura gli indecisi voterebbero per Obama. Ma la campagna elettorale americana è sempre ricca di colpi di scena, anzi non è da escludere un colpo basso inferto ad Obama con la scoperta, mai casuale, di materiali compromettenti, come magari foto o documenti che lo vedono troppo vicino a personalità arabe scomode o a qualche losco lobbista.


Francesco Quartararo

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