I rifiuti in Campania e la sfiducia della gente
Dal piccolo sondaggio svolto su questo blog, in merito alla vicenda dei rifiuti che attanaglia da vent'anni la Campania ed esplosa definitivamente negli ultimi mesi viene fuori che la speranza di trasformare la Campania in un esempio per l'Italia nella raccolta differenziata e nel riciclo della spazzatura, va di pari passo con la sfiducia. La voglia di scappare sommata a soluzioni tampone, a volte originali a volte no, è minore della rabbia nei confronti delle istituzioni locali e nazionali, che hanno mangiato milioni di euro l'anno con commesse speciali, commissari straordinari con stipendi milionari e promesse elettorali da non mantenere subito per permettersi la conferma dell'incarico. La campagna elettorale forzata che porterà all'Election Day del 13 aprile non aiuta certo i napoletani e i loro vicini. Nella selva di promesse elettorali si perdono energie e tempi che dovrebbero essere usati per approntare soluzioni, alcune immediate, altre a più largo respiro. L'asfissia decisionale è pari a quella causata dall'olezzo di cataste di rifiuti alte qualche metro. Prima del voto di fiducia a Prodi si è avuto un assaggio della scelta dei politici italiani a riguardo: a destra si accusa violentemente con toni al limite della calunnia, a sinistra si abbaia in nome di una struttura sociale che non permette interventi radicali. Entrambi non pongono soluzioni, non pensano minimamente di sedersi ad un tavolo comune per arginare il problema. Chi vince fa a pezzi l'avversario e come finisce si vedrà. Il 13 aprile è lontano, e la Campania non può più permettersi di perdere nei sacchi della spazzatura la sua dignità e la sua capacità di produrre ricchezza.
Francesco Quartararo
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