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lunedì 7 maggio 2007

Sarkozy rassicura la Francia ma non L'Europa

L'elezione di Sarkozy è figlia della preoccupazione nei confronti del problema delle periferie, dei nuovi immigrati che stanno trasformando la Francia in un paese arabo. La seconda generazione di immigrati, nati su suolo francese sono molto più xenofobi dei vecchi francesi. Uno di loro è stato appena eletto presidente di tutti i francesi. La mancanza di lavoro e lo scontro sulle 35 ore settimanali, unite al diffuso senso di frustrazione nei confronti della fine della politica di grandeur francese ha spinto il 53% dei cittadini a scegliere un presidente forte, autorevole. Che antepone il bene del suo paese a quello dell'UE, pronto ad avvicinarsi agli USA e pronto a contestare a muso duro le decisioni del resto d'Europa. La Royal cede il passo all'immobilismo del suo partito, alle attenzioni eccessive nei confronti della sua vita privata. Subito dopo l'elezione di Sarkozy si registrano scontri in tutte le principali cittadine francesi. Una situazione già ampiamente prevista dall'Ump, che aveva preallertato le forze dell'ordine in caso di vittoria del proprio candidato. Deriva conservatrice in Francia? A prima vista il presidente della Repubblica francese è un giovane politico che tiene al suo paese, con una gran capacità di dialogare con tutti gli strati della società civile e pronto anche a scelte coraggiose ed impopolari. Il risultato raccolto dalla Royal consegna un paese diviso in maniera netta: lo scontro televisivo tra i due candidati è lo specchio di una Francia in cui i due principali partiti convivono a stento. Anzi, il risultato di Bayrou dimostra come il partito socialista rischi di fare la fine del partito comunista francese. Se la divisione interna è più forte dell'unione contro l'antagonista politico non esiste un futuro per il socialismo nato e cresciuto in Europa. Mentre la Francia aspetta i primi effetti della cura Sarkozy il resto dell'Europa sta alla finestra: Zapatero attento al ritorno del partito di Aznar, Prodi pronto ad abbandonare la politica lasciando in eredità il mega-partito del Pd e con Blair spiazzato dai conservatori in casa propria.


Francesco Quartararo

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