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martedì 8 maggio 2007

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 2^ puntata

Palermo, 8 maggio- La campagna elettorale palermitana si avvicina sempre più alla prima pagina. Oggi a pag.12 de "La Repubblica" un articolo intero è dedicato alla compravendita di voti nei quartieri "popolari" della città in cambio di videofonini con cui fotografare la scheda elettorale e altri premi. Alcuni parlamentari dell'Ars (Assemblea regionale siciliana) hanno già chiesto l'intervento del ministro degli interni Amato. Polemica finita? Tutt'altro. Il problema adesso si sposta sulla comunità degli ipovedenti, accompagnati prima dalle famiglie e ora dai volontari del servizio civile. Di certo questa piccola comunità non potrà assistere ad un altro strappo alla regola. A meno di 15 giorni dal voto gli autobus cittadini sono costellati dalle foto di Silvio Berlusconi a sostegno di Diego Cammarata mentre i candidati del centro-sinistra in appoggio a Leoluca Orlando sono da tempo spariti da ogni gonfalone. In giornata sono attesi i big dell'Udc, Casini e Cuffaro, pronti a spingere controvento la barca di Orlando, che così tanto spaventa la corazzata del centro-destra a sostegno di Cammarata. Nel frattempo la magistratura locale prende di mira il presidente di Forza Italia per le sue battute dei giorni scorsi, invitandolo caldamente ad una rettifica che abbia la stessa rilevanza mediatica dell'offesa ricevuta dai cittadini palermitani, pena l'inizio di una causa legale. Al comune, in attesa di sapere chi lo guiderà per i prossimi anni, continua l'assunzione di dipendenti e la regolarizzazione dei lavoratori precari. La soluzione al problema disoccupazione sembra essere finalmente a portata di mano: occorrerebbe una tornata elettorale ogni sei mesi per portare il tasso di disoccupazione al 2%.
F.Q.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In periodi di elezioni chissà perchè ovunque ci sono amici. persone che da anni che non ti salutavano adesso ti cercano per il voto, e perfino ricariche di telefonini vengono regalati in cambio di voti, oltre ai caffè.
E poi la guerra dei manifesti, che vengono attaccati per restare scoperti solo poche ore la mattina presto..e tanto per gradire, assunzioni a go go, con contratti immediati! è proprio vero che la politica è solo una guerra giocata con altre armi e con diverse strategie, come si dice in semiotica ;)

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