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giovedì 10 maggio 2007

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 4^ puntata

Palermo, 10 maggio- Il giorno decisivo della sfida alle urne si avvicina e la campagna elettorale si intensifica in tutti i suoi aspetti. L'ultima possibilità di confronto diretto tra i candidati negli studi RAI di viale Strasburgo sta per essere nuovamente disertata da Diego Cammarata, già assente il mese scorso. Nel frattempo il gazebo di Leoluca Orlando, nella centralissima Piazza Politeama, è stata razziata di due gruppi elettrogeni, alcune bandiere e altro materiale elettorale. Un furto assurdo per l'orario della denuncia (la notizia è stata divulgata solo intorno alle 11), il luogo (lo stand dell'avversario principale, piazzato esattamente di fronte non è stato toccato) e la più totale mancanza di controllo nella zona più frequentata e viva di Palermo. Piazza Politeama è anche l'unica piazza in cui gli stand di Cammarata e Orlando si fronteggiano marciapiede contro marciapiede. E già nei giorni scorsi gli "incursori" avevano arroventato la distribuzione di volantini nella zona. Ma c'è un altro salto di qualità: i quartieri "storici" di Palermo hanno i manifesti di chi foraggia la zona con lavatrici e pacchi di pasta, mentre l'inchiesta della Dda porta a circoscrivere le zone della compravendita di voti nei quartieri della Noce, Cruillas, Uditore, Tommaso Natale ed altri riportati oggi da Repubblica a pag.19. Nel frattempo a Belmonte Mezzagno sei colpi di pistola sono stati esplosi all'indirizzo delle sedi che ospitano i candidati al comune di An, Forza Italia e Nuova Sicilia. Un'aria intimidatoria che porta a pensare come in mezzo alle diatribe politiche i giochi di potere siano molto più vasti. Un incrocio pericoloso che unisce i " signorotti" locali con i 1.400 candidati a 50 posti al comune. Mentre si svela un piccolo retroscena: il gruppo Mediaset ha vinto proprio oggi una causa contro il comune di Palermo per una piattaforma digitale. Berlusconi ringrazia il comune, il pool elettorale un pò meno. Le esternazioni contro l'Udc proprio a ridosso della visita di Casini e Cuffaro non sono state un esempio di tempismo mediatico. Attesa per Fassino pronto a spingere la bici di Orlando per il rush finale contro Cammarata. In giro per la città adetti ai lavori e comuni cittadini sono concordi nell'affermare che la poltrona del sindaco non è ancora stata assegnata. Si spera soltanto di non dover andare alle urne con qualche osservatore speciale pronto a registrare o "suggerire" il voto.

F.Q.

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