La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 5^ puntata
Palermo, 14 maggio- Fra qualche ora si sapranno i primi risultati dalle urne, alcuni verdetti sono già scritti: nessuna chance per i tre candidati "alternativi" e alta affluenza al voto sembrano presagire un risultato secco. Per il consiglio comunale si aspettano solo i nomi, per la poltrona del sindaco potrebbe profilarsi un risultato clamoroso. Infatti il voto disgiunto premierebbe Orlando che incassa la fiducia dei cittadini di entrambi gli schieramenti. Da venerdì (giorno di chiusura ufficiale della campagna elettorale) ad ora Cammarata è scomparso: barricato in casa si affida ai suoi contatti telefonici. Ha disertato l'incontro televisivo alla sede RAI, ha provato a chiedere un contradittorio posticipato da parte della RAI come se si trattasse di uno spot elettorale. Comunica alla stampa di vivere con ansia queste ore. La preoccupazione reale è che la città si fidi molto dei partiti di centro-destra, ma non del suo candidato. Orlando dopo il voto di ieri ha girato la città ascoltando le richieste di alcuni cittadini sia nei quartieri popolari che in quelli più "nobili". La prepotenza mediatica di Cammarata gli si è rivoltata contro come un boomerang. A poche ore dalla chiusura dei seggi solo la forza dei partiti sembra poter salvare Cammarata dall'assalto di Orlando. Nel frattempo arresti a Palermo ed in altri comuni al voto: una delle donne tratte in arresto si giustifica con le forze dell'ordine dichiarando che la foto scattata alla sua scheda elettorale serviva per riscuotere un piccolo premio promesso dal candidato. Top secret il nome e lo schieramento dei candidati coinvolti nei casi accertati di compravendita di voti
Francesco Quartararo
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