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mercoledì 9 maggio 2007

La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 3^ puntata


Palermo, 9 maggio- La campagna elettorale palermitana approda nelle prime pagine di Repubblica di Palermo e del Corriere della Sera con tutta la raccolta possibile di dettagli. Gian Antonio Stella dalle colonne del Corriere fa riferimento ad Emanuele Lauria, collega di Repubblica, nel citare il malaffaire Palermo. E non c'è da stare allegri. Il costo dell'intera campagna elettorale è di 9 milioni di euro, tutti soldi spesi per promettere qualcosa senza costruire nulla di valido per la cittadinanza. Di questi 31.300 euro sono spesi dai tre concorrenti "alternativi" a Cammarata e Orlando, mentre An dichiara di spendere 50.000 euro per questa corsa elettorale. Il resto è da dividere tra gli altri partiti della corazzata della Cdl e la compagine di centro-sinistra. Non mancano nemmeno i nomi eccellenti in questo caso. Due su tutti: Antonino Mercante detto "Formaggio" che trascina con sé i precari di Palermo verso un posto fisso al comune. Proprio ieri le polemiche sulle assunzioni di 110 autisti senza patente all'AMAT (azienda municipalizzata auto-trasporti) sono state liquidate da Cammarata come "una minchiata, perchè quelli che non sono adatti faranno altre cose: non siamo mica così matti da dare un pullman in mano a chi non è adtto a guidare. Da ora in poi qui si verrà assunti solo con regolari concorsi". Orlando accusa di aver lasciato che Palermo diventasse una città zerbino per Berlusconi, facendola uscire dai rating internazionali di Moody's e che con lui Prodi sarà costretto a dare il reddito minimo a Palermo o sarà pronto a far cadere il governo. Risposta piccata di Cammarata che ricorda come in cinque anni abbia stabilizzato 7.350 precari e risolto la crisi idrica. Continua il problema degli accompagnatori del Servizio Civile, ufficio dove le già difficoltose assunzioni si sono d'incanto moltiplicate grazie all'intercessione di candidati al comune. Ma ecco spuntare un altro nome eccellente: Giuseppe Milazzo, presidente della VI^ circoscrizione di Palermo che come molti suoi presidenti di circoscrizioni dispone di auto blu. La sua storia è la prima ad essere descritta sul Corriere della Sera: prima di gettarsi in politica non aveva lavorato un solo giorno, dopo è stato nominato vicepresidente del CdA Opera Pia di S.Lucia di Palermo, piazzato nel lontanto CdA dell'Assessorato Regionale Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca di Siracusa. Inserito senza concorso all'AMIA (nettezza urbana) dove ogni mese la sua busta paga di 4.750 euro al mese si sommava allo stipendio di presidente di circoscrizione. Il suo appello agli elettori è: "Non votate per persone che sfrutteranno il vostro voto per soli interessi personali". Sembra scritta per "Buona la prima" o un altro programma che si occupa di cabaret. La corsa per Piazza Pretoria continua dopo l'esposto ad Amato e con l'intervento della Digos per controllare la reale consistenza del pericolo del voto di scambio. Le tariffe si aggirano dai 40 euro per il singolo voto più bonus cumulativi per chi porta altri voti. A Palermo la sede del comune è anche nota come Piazza della Vergogna. Una tradizione che in qualche modo va avanti.






Francesco Quartararo

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