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martedì 22 maggio 2007
Maratona Radio Kult
Solo per oggi 12 ore di diretta non stop su Radio Kult, la mia radio personale. Musica da tutto il mondo. Chiusura delle trasmissioni alle 23,30. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.radiokult.forumfree.net
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venerdì 18 maggio 2007
Israele e Palestina instabili come dune di sabbia
a striscia di terra, scelta come terra del popolo eletto per gli ebrei, terra di martirio per i primi cristiani e di glorificazione per gli arabi. Gli interessi politici inglesi all'inizio e l'ottusità di un occidente profondamente in colpa nei confronti del popolo di Israele ha strappato una terra araba per riparare ai torti dei secoli passati. Da allora Israele ha acquisito la forza non solo per garantire la propria esistenza, ma per cancellare le tracce del popolo arabo che vi abita. I palestinesi, dispersi in mille rivoli di rancore e senza una vera guida, rinunciano alla propria vita ed alla supremazia tecnologica rispondono diventando armi di distruzione, in massa. Il ministro degli esteri D'Alema ieri profilava una presenza dell'ONU ne
lla striscia di Gaza per fermare la nuova ondata di attacchi israeliani e di controffensive palestinesi. L'intervento in sé sembra necessario per non rendere la missione in Libano pressocché inutile, ma si aprono nuovi ed inediti scenari. In questo modo la presenza di forze armate dispiegate in tutto il Medio Oriente non toccherebbe solo quei paesi da tempo filo-occidentali come Siria, Egitto, Pakistan e la radicale Repubblica Islamica dell'Iran. Una situazione insostenibile per molti, capace di creare sempre più disagio nelle popolazioni locali. La terra palestinese non può più essere lasciata sola, il mondo ha bisogno di un Medio Oriente pacificato, per il suo assetto economico, per la sua stabilità interna. Speriamo che i governi interpretino questa necessità in maniera diversa da come è successo in Iraq ed in Afghanistan
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martedì 15 maggio 2007
La tornata elettorale a Palermo
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La tornata elettorale a Palermo
lunedì 14 maggio 2007
The Family day after
i problemi". Mussi, presente a Piazza Navona lamenta l'assenza di esponenti dei Ds, bloccati dall'alleanza con la Margherita, storicamente più vicini alle posizioni vaticane. In tutti i telegiornali e programmi di approfondimento si sprecavano le interviste alle famiglie record presenti a Piazza San Giovanni in Laterano: dai cinque agli otto figli gioiosamente in fila contro il pacchetto legge sui DICO. Ecco l'identikit dei manifestanti di ieri: famiglie di forte tradizione cattolica, con almeno due figli a carico con uno stipendio in grado di permettere condizione di vita agiate ed una cultura medio-alta. Le famiglie con un figlio o con più di quattro figli del resto d'Italia sono
rimaste a casa, pronte a tirare la cinghia per il mese di maggio in attesa del sussidio statale e dello stipendio di fine mese. Orgoglio familiare pronto a cacciare il governo? La famiglia non ha bisogno di una giornata di questo tipo per rivendicare la sua importanza, dietro questa manifestazione si è voluto agitare lo spauracchio di un governo che tassa e tartassa e poi fa diventare il m
ondo alla rovescia facendo sposare le coppie gay. La memoria corta ci fa dimenticare i bei tempi dei condoni selvaggi, della "finanza creativa" e del welfare distrutto. L'Italia è uno dei paesi più anziani al mondo, il futuro è una scomessa che non esiste nel vocabolario odierno. I lavoratori ed i pensionati vogliono tutto ora e subito, i loro figli ed i loro nipoti maturano l'amara consapevolezza di dover rinunciare a quarant'anni di conquiste sindacali e civili per dover ripartire da un mondo del lavoro simile a quello dei primi dell'ottocento. Forse è mancata nella festa di sabato quella moltitudine di uomini e donne con figli, assieme da anni che non costituiscono una famiglia legale. Mancavano anche le potenziali famiglie in piazza, quelle che non si formano a causa di un'incertezza lavorativa di cui la politica ed il Vaticano non parlano più da tempo.
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The Family day after
Il Pd sulla rotta federale
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La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 5^ puntata
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La tornata elettorale a Palermo
venerdì 11 maggio 2007
Il Papa in Brasile con un orecchio a Roma
La visita pastorale di Benedetto XVI entra nel vivo oggi con la proclamazione del primo santo totalmente brasiliano. Bagno di folla allo stadio di San Paolo dove il papa è entrato in contatto con i giovani che si sono avvicendati sul palco. Il tutto mentre monta la questione scomunica contro i politici che appoggiano l'aborto e si avvicina in Italia la prima manifestazione della storia a sostegno della famiglia. Due questioni delicate che coinvolgono morale cristiana e società civile. La scomunica per chi pratica l'aborto è un'offesa alla libertà di pensiero e giudizio concessa all'uomo prima che al credente. La questione sull'inizio della vita è troppo complessa per ridurla a poche battute. La scintilla di
vina presente in questo processo non è del tutto esclusa, ma questo miracolo è possibile solo dove si manifesta l'unione di un uomo ed una donna (o meglio, dei loro patrimoni genetici, viste le nuove tecniche). Davvero un processo che si ripete da quando esiste l'uomo deve essere una questione esclusivamente religiosa? Altro appuntamento cruciale che si avvicina è quello del 12 maggio a Roma. La manifestazione in difesa della famiglia dimostra la volontà di manifestare l'importanza dell'istituzione che sta alla base di ogni società civile e di ogni stato. Persino nella condizione tribale l'unità minima è la famiglia. I rappresentanti politici presenti alla manifestazione hanno più di una famiglia, non possono ricevere il sacramento della comunione ma sono stati schierati dal Vaticano a difesa di un'istituzione che è cambiata nel tempo. Le famiglie di oggi in Italia non sono necessariamente costituite da un uomo, da una donna ed almeno un figlio. Esistono famiglie costruite da una madre divorziata ed una figlia che vanno avanti da soli, e il sostegno economico e sociale non proviene né dallo Stato, né dalla Chiesa, ma dagli amici, da altri componenti esterni che compongono la famiglia. Anche le coppie con quattro figli con 30 alle spalle di convivenza possono essere considerate una famiglia? E per quanto riguarda i figli avuti da rapporti extraconiugali o peggio ancora da stupri, dov'è la famiglia classica? Nel corso dei secoli lo Stato ha dovuto decidere se cambiare il proprio assetto prendendo atto della mutata situazione interna o dettando delle linee guida. Nel corso della storia questi passaggi a volte sono stati traumatic
i: nella storia contemporanea basta vedere cosa è successo dal 1789 ad oggi, per cambiare l'assetto degli stati nazionali in tutto il mondo. L'Italia ha una peculiarità rispetto al resto del mondo, in quanto sede del Vaticano. Siamo rimasti profondamente divisi tra guelfi e ghibellini, i guelfi di oggi si chiamano centristi mentre i ghibellini sono i laici di destra e sinistra. In mezzo i "ghibellini cattolici" ed i "guelfi di destra e sinistra". Si avverte la mancanza di una Chiesa vicina agli uomini che parli con parole di speranza e rassicurazione. Si preferisce arroccarsi in posizioni oltranziste, troppo al di fuori della società civile, causando dissapori e tensioni. Basta una critica scanzonata durante la festa dei lavoratori per far tuonare dall'organo di stampa della Chiesa "Terrorista!". Dov'è finito il messaggio di pace e speranza? Come può la Chiesa rassicurare e portare un messaggio condiviso di distensione accomunando un comico ad un assassino di vite innocenti? La Chiesa di oggi è attesa da decisioni sempre più pressanti. Il Vaticano sta per perdere una delle ultime occasioni di rimanere agganciata alle reali questioni di questo mondo. La stessa idea di famiglia è cambiata già da almeno un secolo, si tratta di giocare d'anticipo per regolare giuridicamente le famiglie dei prossimi 50 anni. D'altronde la Sacra Famiglia nasce come una famiglia fortemente atipica: il padre, la madre ed il figliolo non erano proprio legati da un vincolo di parentela così stretto come si pensa. Anzi, si propone già dall'inizio un problema di inseminazione non naturale.
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giovedì 10 maggio 2007
La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 4^ puntata
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La tornata elettorale a Palermo
mercoledì 9 maggio 2007
Giornata del ricordo delle vittime del terrorismo
portato alla luce i fitti rapporti tra la massoneria deviata facente parte della loggia "Iside 2", i notabili di Cosa Nostra ed i colletti bianchi che curano la gestione degli appalti. Secondo il procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia Roberto Scarpinato "Se non ci foss
ero i colletti bianchi che si occupano di tutto, dal possesso di una 357 magnum alla partecipazione della massoneria, forse avremo finito da un secolo e ora ci occuperemo di altro, magari di immigrazione". In fondo anche questa è un'attività terroristica contro lo Stato. Più infida del terrorismo rosso e nero degli anni di piombo che cercava lo scontro frontale. Il terrorismo mafioso infradicia lo Stato stesso e lo erode pian piano. A Palermo i giovani liceali affermano che la mafia oggi è più forte del periodo stragista del 1992. Ed è anche più forte dello Stato, proprio come può affermare chiunque sia sulla busta paga dell'azienda con il più alto fatturato dell'isola. Un'azienda che fa gola a molti da più di cento anni.
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La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 3^ puntata
nte all'AMAT (azienda municipalizzata auto-trasporti) sono state liquidate da Cammarata come "una minchiata, perchè quelli che non sono adatti faranno altre cose: non siamo mica così matti da dare un pullman in mano a chi non è adtto a guidare. Da ora in poi qui si verrà assunti solo con regolari concorsi". Orlando accusa di aver lasciato che Palermo diventasse una città zerbino per Berlusconi, facendola uscire dai rating internazionali di Moody's e che con lui Prodi sarà costretto a dare il reddito minimo a Palermo o sarà pronto a far cadere il governo. Rispost
a piccata di Cammarata che ricorda come in cinque anni abbia stabilizzato 7.350 precari e risolto la crisi idrica. Continua il problema degli accompagnatori del Servizio Civile, ufficio dove le già difficoltose assunzioni si sono d'incanto moltiplicate grazie all'intercessione di candidati al comune. Ma ecco spuntare un altro nome eccellente: Giuseppe Milazzo, presidente della VI^ circoscrizione di Palermo che come molti suoi presidenti di circoscrizioni dispone di auto blu. La sua storia è la prima ad essere descritta sul Corriere della Sera: prima di gettarsi in politica non aveva lavorato un solo giorno, dopo è stato nominato vicepresidente del CdA Opera Pia di S.Lucia di Palermo, piazzato nel lontanto CdA dell'Assessorato Regionale
Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca di Siracusa. Inserito senza concorso all'AMIA (nettezza urbana) dove ogni mese la sua busta paga di 4.750 euro al mese si sommava allo stipendio di presidente di circoscrizione. Il suo appello agli elettori è: "Non votate per persone che sfrutteranno il vostro voto per soli interessi personali". Sembra scritta per "Buona la prima" o un altro programma che si occupa di cabaret. La corsa per Piazza Pretoria continua dopo l'esposto ad Amato e con l'intervento della Digos per controllare la reale consistenza del pericolo del voto di scambio. Le tariffe si aggirano dai 40 euro per il singolo voto più bonus cumulativi per chi porta altri voti. A Palermo la sede del comune è anche nota come Piazza della Vergogna. Una tradizione che in qualche modo va avanti.
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La tornata elettorale a Palermo
martedì 8 maggio 2007
La (poco) civile attesa del voto a Palermo e dintorni, 2^ puntata
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La tornata elettorale a Palermo
lunedì 7 maggio 2007
L'ex presidente iraniano in visita a Palermo
, Khatami parteciperà al convegno su "La spiritualità via del dialogo fra le civiltà". La scelta di Palermo non sembra casuale. Da sempre il contatto con la civiltà araba ha lasciato profonde tracce nel patrimonio artistico-monumentale della città e nella sua cultura. Basti pensare che uno dei quartieri più antichi di Palermo porta il nome della Kalsa, probabilmente la zona della città vecchia dove si teneva il mercato. La visita dell'ex presidente iraniano proseguirà domani a Milano per poi proseguire a Bertinoro (Forlì) e a Bari, dove il 10 maggio si terrà una Lectio Magistralis presso la Libera università del Mediterraneo
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La tornata elettorale a Palermo
Sarkozy rassicura la Francia ma non L'Europa
nzioni eccessive nei confronti della sua vita privata. Subito dopo l'elezione di Sarkozy si registrano scontri in tutte le principali cittadine francesi. Una situazione già ampiamente prevista dall'Ump, che aveva preallertato le forze dell'ordine in caso di vittoria del proprio candidato. Deriva conservatrice in Francia? A prima vista il presidente della Repubblica francese è un giovane politico che tiene al suo paese, con una gran capacità di dialogare con tutti gli strati della società civile e pronto anche a scelte coraggiose ed impopolari. Il risultato raccolto dalla Royal consegna un paese diviso in maniera netta: lo scontro televisivo tra i due candidati è lo specchio di una Francia in cui i due principali partiti convivono a stento. Anzi, il risultato di Bayrou dimostra come il partito socialista rischi di fare la fine del partito comunista francese. Se la divisione interna è più forte dell'unione contro l'antagonista politico non esiste un futuro per il socialismo nato e cresciuto in Europa. Mentre la Francia aspetta i primi effetti della cura Sarkozy il resto dell'Europa sta alla finestra: Zapatero attento al ritorno del partito di Aznar, Prodi pronto ad abbandonare la politica lasciando in eredità il mega-partito del Pd e con Blair spiazzato dai conservatori in casa propria.
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Sarkozy rassicura la Francia ma non L'Europa
giovedì 3 maggio 2007
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mercoledì 2 maggio 2007
Indagine sull'informazione nel web
Per quanto riguarda la costante sfida-rincorsa tra giornalismo e blogger il confronto in Italia tra Repubblica.it e il blog di Beppe Grillo è immediato:
Ci sono alcuni punti di contatto interessanti, a dimostrazione del fatto che la copertura informativa dei blog in Italia si avvicina sempre più all'autorità dell'informazione istituzionale.
Nel resto del mondo, facendo un rapido confronto tra un colosso dell'informazione online come il sito della Cnn ed uno dei blog più seguiti negli Usa il confronto è schiacciante:
La piena equiparazione tra informazione professionale e informazione dilettantistica o "di nicchia" è visibilmente lontana, se non impossibile. La sfida non è infatti sulla quantità di informazione proposta, non è ancora presente una rete di blog così ben organizzata da coprire tutti i luoghi ed i colori delle news. I pochi esempi di queste reti sono funzionali ai grandi mezzi di informazioni, non hanno ancora una vera autonomia. Se confrontate da voi su http://www.blogscope.net/blogcode.jsp?q1=http%3A%2F%2Fblogs.usatoday.com&q2=www.beppegrillo.it&timeperiod=last-90&what=comparecurve&go=Generate+Code i dati del blog di Beppe Grillo, noterete come il blog è riuscito in questi mesi ad avvicinarsi e in alcune date a superare il numero di visite del blog di Usa Today. Di certo più che un segnale incoraggiante
Ricerca effettuata da Francesco Quartararo su dati Blogscope.net
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