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giovedì 15 maggio 2008

Google boccia la mozione anticensura

La notizia è di due giorni fà ed in vista delle olimpiadi di Pechino non è certo irrilevante. La mozione proposta da alcuni azionisti limitava l'uso della censura tramite l'uso del motore di ricerca di Google oltre che l'istituzione di una Commissione permanente per i diritti umani anche online. Proposta tratto da scibiz.itrespinta su suggerimento del cda di Google, rieletto in blocco ma con l'importante astensione del co-fondatore del colosso di Mountain View, il russo Sergey Brin. Stando alle sue dichiarazioni la mozione era giusta nei principi, ma scorretta nella forma. Un no con riserva insomma. Vittoria quindi della concretezza aziendale, a scapito della lealtà di principio agli internauti. La Cina, alle prese con una crisi umanitaria a meno di 90 giorni dall'olimpiade casalinga, ha già annunciato che non concederà alcuna deroga alla censura durante la presenza delle squadre olimpiche sul suo territorio. Bocche cucite quindi riguardo tutto ciò che non riguarderà le competizioni sportive e l'efficienza del regime nell'organizzarle. Una situazione simile alle olimpiadi di Berlino del 1933, con boicottaggi parziali e non di paragonabili a quelli operati contro le olimpiadi di Mosca dal blocco filo-americano. Google garantisce la resistenza della Grande Muraglia virtuale, in attesa di sviluppi futuri nella rincorsa tra diritti umani e benefici aziendali


F.Q.

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