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martedì 29 gennaio 2008

Shoah, vento che distrugge

Il termine ebraico indica un vento che spazza via e distrugge quello che incontra, qualcosa di simile al vento sollevato dall'esplosione di una bomba atomica, per darne una spiegazione fisica. Bastano poche descrizioni per descrivere l'orrore. Pensate di essere stati strappati dalle vostre case, privati dei vostri ricordi, dei vostri beni e dell'umanità che vi distingue dagli animali. Una continua tortura in cui il corpo e lo spirito cedono di pari passo. Immaginate di dover prelevare gli ammalati e gli anziani, tutti, anche quelli che vi hanno cresciuto e di doverli mettere su una camionetta con un meccanismo simile a quello dei camion usati nel campo dell'edilizia. Una leggera spinta di una leva e quelle persone finiscono in un enorme forno a bruciare vive, tra urla e odore di carne umana abbrustolita. Come è stato possibile tutto questo? Gli Alleati sapevano dell'esistenza di questi campi, come ha detto Bush in visita in Israele potevano intervenire prima ma non l'hanno fatto. La rete di paura e connivenza dell'Europa ha permesso lo sterminio nei lager nazisti, l'indifferenza ha aiutato Hitler nel compiere i suoi piani. Riuscireste a distinguere le immagini dei lager nazisti da quelli delle fosse comuni nei territori sfaldati della ex Jugoslavia? Mettendo a colori le fotografie, togliendo le insegne naziste, le immagini dei genocidi e degli stermini etnici non sono cambiate negli ultimi 60 anni. Nel 1998 un paese come la Serbia, prossimo candidato all'UE, era retto da un governo che fomentava il genocidio di massa. Dal Darfur come dal Kenya o dal Ruanda non vediamo immagini di uomini e donne sventrati a colpi di macete ed accatastate in migliaia di pezzi di carne, maciullate dalle bestie selvatiche e insozzate da soldati che aprono in due le donne incinte per indovinare il sesso del feto, dopo averle violentate. Queste immagini immonde, crude e scomode solo da scrivere sono immagini reali presi da vari periodi storici ma realmente accadute. In Indonesia, nella penisola indocinese e in altre parti del mondo si sono perpetrati eccidi inenarrabili. Il popolo ebreo ha avuto il merito di richiamare l'attenzione del mondo affinché non si ripetino più le scene viste sessant'anni fà dai soldati dell'Armata Rossa entrati ad Auschwitz. Ma la nostra più grande colpa sarebbe quella di chiudere gli occhi di fronte alle stragi di oggi o peggio ancora illudersi che il mondo sia migliorato. Non abbiamo più l'impersonificazione del Male in un'unica persona, come nel caso di Hitler, ma il Male è comunque presente nel mondo e si manifesta sotto forme diverse, causando diversi tipi di pulizia etnica. Non dimentichiamoci mai cosa è stata la Shoah, non dimentichiamoci mai i racconti dei sopravvisuti per non dimenticare di quali profonde nefandezze è capace l'uomo
Macchia 1986

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Quando qualcuno salva una vita, quel qualcuno salva il mondo…" anche se è una citazione dal film Schindler list(quando Itzak Stern consegna l'anello al protagonista) la frase è quantomai veritiera..se per ogni massacro che avviene tutt'oggi nel mondo ci fosse qualcuno che invece di voltare la testa facesse qualcosa, sarebbe una goccia nel mare ma sarebbe un inizio..non scordiamo le vittime di ieri ma nemmeno quelle di oggi, che lottano e sperano in un giorno migliore.

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