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lunedì 7 gennaio 2008

La rincorsa alla Casa Bianca, parte prima

Il voto del New Hampishire di domani è atteso dagli USA e dal mondo col fiato sospeso. Hillary Clinton si gioca una delle ultime carte in questo stato prima del Big Election Day di febbraio in cui a votare si recheranno ben 28 stati. Incalzata da Edwards e Obama, la Clinton conta sull'esperienza acquisita negli anni accanto al marito, mentre il senatore colored dell'Illinois punta sull'entusiasmo delle sue proposte. Basate sul ritiro delle truppe dall'Iraq, considerata ormai una guerra inutile, il rifinanziamento delle truppe in Afghanistan ma soprattutto sull'estensione della copertura sanitaria a tutta la popolazione, Barack Obama convince prima di tutto la middle class bianca. Il 90% degli elettori in Iowa è composto da bianchi, i comizi fatti da Obama sono stati fatti sia nei mega palazzetti dello sport sia nelle zone rurali. Il suo passato, passato alla lente d'ingrandimento dallo staff di Hillary Clinton, gli ha attirato ancora più simpatie: il padre keniano, pastore di capre musulmano diventato poi professore di economia ad Harvard e la madre originaria del Kansas, rappresentano l'unione possibile di due realtà che fino a quarant'anni era impossibile. Martin Luther King guarderebbe a Barack Hussein Obama jr con ammirazione e come grande speranza per l'America. Proprio i suoi brevi trascorsi all'interno della comunità musulmana, la profonda conoscenza delle realtà asiatiche - parte della sua vita l'ha passata a Giacarta, in Indonesia - e del rispetto per la diversità razziale sotto un'unica bandiera a stelle e strisce fanno ben sperare per il futuro degli USA. Alcuni osservatori italiani, tra cui Gianni Riotta, attuale direttore del Tg1 e profondo conoscitore della mentalità americana, affermano con sicurezza che l'unico vero ostacolo all'ascesa di Obama proviene dall'esterno: un attentato in grande stile sul suolo americano o un innalzamento della soglia di sicurezza nei confronti del terrorismo di matrice islamica si ritorcerebbe contro Obama. Gli americani preferirebbero un candidato che garantisca maggiore sicurezza e continuità col passato, come Hillary o McCain. Tutto da valutare invece il peso dei candidati repubblicani sostenuti dalle chiese protestanti, come Huckabee, outsider di successo in Iowa ma destinato a farsi da parte. Altra incognita che inciderà sulla corsa alla Casa Bianca è la disponibilità di fondi: Hillary si è garantita un'enorme quantità di introiti grazie alle ottime conoscenze del marito, ma deve far fronte a qualche caso di corruzione. Il partito repubblicano deve decidere su chi puntare prima di perdere finanziamenti in mille rivoli. Obama ha dalla sua un'enorme quantità di piccole donazioni ricevute grazie al suo canale online in cui espone le sue idee e si confronta con i cittadini.


F.Q.

3 commenti:

KciN ha detto...

Se Obama è quello che dice..sembrerebbe decisamente una buonissima scelta!

GG ha detto...

Concordo. Speriamo bene!

Unknown ha detto...

Da domani mattina ne sapremo qualcosa in più. Adesso la Clinton ha cambiato tattica e preferisce mostrarsi più umana. Le sue lacrime davanti agli elettori forse erano sincere, ma sicuramente sa come sfruttarle per ammorbidire un pò l'elettorato.D'altronde ne ha passate tante, il suo miglior assistente è quello che l'ha cornificata in mondo visione e si dice che lo stesso marito abbia fatto uccidere in segreto un suo amante. Ma di questo se ne parla solo in seconda serata su RaiDue (Vd.La storia siamo noi del 7/01/08)

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