La vittoria dello Stato laico
Non è da sottovalutare quello che è successo tra le pareti dell'università "La Sapienza" di Roma. Per molto tempo siamo stati assueffatti alla presenza della Chiesa in ogni aspetto della vita della Repubblica Italiana, superando in maniera indiretta quanto sancito dalla nostra Costituzione - che proprio quest'anno celebra i suoi 60 anni - in più occasione. Cito solo quella relativa al referendum sulla fecondazione assistita, mandato a monte dopo l'altolà della Conferenza Episcopale Italiana e puntualmente eseguito dai politici di aperto elettorato cattolico (ricordate? da lì nacque la definizione di teodem, più simile ad un nome della saga di Tolkien più che a quella di un gruppo cattolico oltranzista). Il discorso incriminato, visibile integralmente qui, accusa la scienza in generale e Galileo in particolare, di avere portato il mondo allo sfracelo di oggi lasciando spazio al relativismo assoluto, a piaghe dell'umanità come la bomba atomica e altre diavolerie che hanno corrotto il mondo che la Chiesa governava nel Medioevo. Oltre a dimenticare che la responsabilità di Hiroshima e di altri grandi disastri non è da imputare alla scienza in sé ma all'uso che se ne è fatto (Fermi pensava alla fissione dell'atomo come fonte energetica, non certo come arma di distruzione di massa commisionatagli da militari), Ratzinger adduce come giustificazione al processo a Galileo la necessità, da parte della Chiesa, di preservare uno status quo senza sconvolgere il mondo. Anzi rilancia ulteriolmente, citando alcune speculazioni filosofiche da cui si evince che la tesi eliocentrica di Galileo non era dimostrabile razionalmente. Da qui in poi è impossibile credere che nel 2008, dopo l'immenso lavoro compiuto dal metodo scientifico creato da Galileo, poter solo mettere in crisi l'indipendenza del pensiero scientifico dalla teologia totalizzante proposta da Ratzinger. Da bravo tedesco vecchio stile (stile Terzo Reich, per intenderci) Ratzinger preferirebbe gestire una Chiesa che guida un mondo ignorante dove è possibile far credere qualsiasi cosa. Nell'ignoranza è più facile malleare e plasmare le coscienze, non ci sarebbe nemmeno bisogno di enormi discussioni per giustificare la teologia di fronte all'empirica realtà in cui viviamo. Come spiegare l'intervento della Provvidenza divina agli abitanti di Pianura? Bisogna solo avere fede per far sparire cumuli di spazzatura dalle strade o si deve sfruttare una tecnica scientificamente valida? Naturale che papa Benedetto XVI non fosse gradito alla Sapienza, perfino il più ignorante degli uomini occidentali ha davanti a sé i vantaggi offerti dalla scienza in termini di strumenti, tecnologie che aiutano a vivere e molto altro. Il contrasto con "La Sapienza" brucia ancora di più perché il suo mentore e predecessore, papa Giovanni Paolo II aveva per la prima volta nella storia chiesto scusa per il processo intentato a Galileo Galilei e aveva ricevuto, proprio dall'univeristà romana una laurea honoris causa in giurisprudenza “per l'affermazione del diritto e per la tutela dei diritti umani in tutte le loro forme storiche". Uno schiaffo, quello ricevuto dagli studenti della Sapienza, sonoro e importante perché rappresenta un segnale di profonda intolleranza della comunità scientifica nei confronti di un papa considerato oscurantista e al di fuori di ogni contatto con la vita reale. Papa Giovanni Paolo II aveva sempre ottenuto il rispetto universale da parte di tutti per il coraggio che aveva di mostrarsi uomo tra gli uomini, fermo nel far rispettare i principi della Chiesa ma mai chiuso al mondo che lo circondava. Un mondo che lo rimpiange sempre di più. Basta confrontare in rete le immagini proposte da Google per Ratzinger e per Wojtyla.
Macchia 1986
2 commenti:
Non mi piace mai commentare i miei post senza prima aver ricevuto una risposta da un lettore, ma devo aggiungere come corollario che l'Angelus di domenica, momento culminante di una cerimoni prettamente religiosa, è stato costruito ad arte per parlare di una questione che con la religione ha veramente poco a che fare
caro macchia non sono d'accordo col tuo post su un paio di punti. Perchè dobbiamo continuare a criticare il Papa, in quanto rappresentante di un'istituzione che ha sbagliato in passato e che come dicevi tu si è pure scusata per l'errore, e non dobbiamo guardare l'altra faccia della medaglia costituita da tanti giovani che dichiarandosi laici, e quindi aperti al confronto, non hanno nemmeno fatto entrare il Papa? perche questo lato non si deve vedere (o condannare) e si deve continuare a condannare una storia che è vecchia e dove peraltro la CHiesa ha gia affermato di essersi sbagliata? Sei d'accordo con me che andando avanti in questo modo, ed in ogni cosa, non potrà mai avvenire un confronto sereno?
Mentre, per quanto riguarda l'Angelus della domenica successiva, anche li sono rimasto colpito da come i vari politici non si siano fatti scappare l'opportunità di mostrare la loro ipocrisia.Hanno fatto capire, in definitiva, di essere il fedele specchio della società!
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