SIAMO IN GUERRA … PERCHÉ ?
Le nostre abitudini sono cambiate? In televisione a pranzo, e a cena vediamo ancora films e telenovele oppure Tg e approfondimenti che ci propinano il modo “intelligente” con cui l’aviazione americana bombarda Baghdad o Bassora. Ci porteremo dietro la responsabilità dei morti o no ? Questo fardello ci accompagnerà per il resto della nostra vita, o sarà solamente un passaggio storico tra gli altri? Nessun confronto è possibile tra questo tipo di guerra e quelle che l’hanno preceduta. Non è possibile giudicare con le vecchie categorie di guerra giusta o ingiusta, di aggressione o di difesa con cui si poteva cercare di trovare qualche ragione plausibile alle guerre di ieri. Questa è una guerra globale e infinita, senza confini geografici e senza limiti di tempo, essa è stata dichiarata definitivamente dopo l’11 settembre, ma era cominciata dieci anni fa con la prima guerra del Golfo, era continuata con la guerra del Kosovo e dell’Afghanistan, e di nuovo oggi si abbatte sull’Iraq. Semplificando: Saddam Hussein stava preparando in Iraq un arsenale bellico, atomico, chimico e batteriologico che in breve tempo avrebbe potuto avvelenare il mondo e alcuni popoli in particolare. Se il problema fossero le armi di distruzione di cui l’Iraq si sarebbe dotato, perché inventare la storia del vaiolo, o quella dell’antrace, perché inventare una complicità con gli attentatori dell’11 settembre, e soprattutto perché negare i risultati e le relazioni degli Ispettori dell’ONU togliendo così all’America le motivazioni per l’attacco? “Colpiamo noi prima che sia lui a colpire noi”. È questa la giustificazione della guerra “preventiva”, poiché disarma il nemico prima che egli possa impugnare un’arma? La prevenzione spezza l’arma di offesa prima del suo uso? È la guerra contro le intenzioni! Dove sta il corpo del reato? La strategia della dissuasione era stata la più celebrata dottrina dell’America e della Nato. Tutta la guerra fredda era stata combattuta così. Dunque perché oggi è stata abbandonata? La ragione è che la dissuasione, per poter funzionare, ha bisogno che il nemico sia considerato ancora umano, capace di intelligenza, sentimenti, pietà, capace di pensare. La dichiarazione di guerra era stata lanciata già il 20 settembre, quando Bush ha dichiarato nella cattedrale di Washington, quello che può sicuramente essere definito non un testo tecnico sulla difesa degli USA, ma piuttosto il manifesto di un Impero. In esso risuona un messaggio apocalittico: la scure è posta alla radice dell’albero, c’è un solo modello per popoli, regimi, e Stati degni di vivere, che è <
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