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lunedì 6 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: cosa bisogna sapere e cosa si può fare

La prima cosa assolutamente da precisare, in modo netto è che al momento la scienza non è in grado di prevedere alcun terremoto. Può essere registrato, si possono intuire le zone più a rischio e determinare dei modelli efficienti dei possibili danni che sono utili subito dopo la scossa di terremoto più forte. L'intuizione di Giampaolo Giuliani riguarderebbe uno dei gas sprigionati dalla terra durante le prime fasi di un terremoto, l'ormai famigerato Radon, gas nobile che trova numerosi utilizzi, sia di tipo sperimentale, in quanto il radon risulta essere radioattivo ma stranamente trova delle applicazioni per la cura di alcune malattie legate all'apparto respiratorio. Il gas nobile più denso che si conosca cela ancora diversi segreti sui suoi effetti principali, ma in generale si sa che può presentarsi lì dove si vengono a creare crepe o si aprono pozzi artesiani abbastanza profondi, nonostante il radon sciolto in acqua al momento non è in diretto collegamento con malattie dell'apparato respiratorio. Sulla validità del metodo proposto da Giuliani al momento non è possibile dare alcun giudizio. In senso negativo non si può negare come prima di un terremoto ci siano degli elementi che possono segnalare una scossa di terremoto, ma al momento non è stato dimostrato come si possono interpretare i segnali che precedono una scossa di terremoto. Giuliani è un geologo che lavora nel laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, terminale tra l'altro del mega-impianto che parte dal CERN in cui, oltre allo studio dei buchi neri, si studiano i comportamenti della crosta terrestre. Alla maggior parte degli internauti il nome del progetto H.A.A.R.P. non risulterà 
mappa del sisma
nuovo, un progetto di tipo militare che riguarda lo studio dell'atmosfera e della ionosfera su cui vengono proiettate, durante eventi sismici, notevoli quantità di energia inglobate nella crosta terrestre. Quando sarà possibile ragionare a mente fredda su questa serie di eventi tornerò sull'argomento per cercare di approfondire al meglio la vicenda, mentre al momento chi volesse fornire un aiuto attivo, indispensabile non solo in queste prime ore ma di cui ci sarà bisogno per almeno i prossimi sei mesi, di contattare il numero della protezione civile di Pescara (085 2057631) e di utilizzare principalmente i conti correnti bancari per inviare aiuti. Al momento voci di corridoio dicono che le compagnie telefoniche negli sms di aiuto tengano circa il 60% degli introiti, ma questa voce deve essere ancora verificata. Non lasciate che l'attenzione cali, un aiuto, anche minimo, per chi era pronto a festeggiare la Pasqua ed ora si trova senza niente, servirà più di qualsiasi polemica.

Francesco Quartararo

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