Un batterio il primo essere vivente creato dalla genetica
Craig Venter, lo scienziato che ha cambiato la genetica negli ultimi anni è riuscito con la sua équipe a creare la prima forma di vita interamente artificiale partendo da un organismo presente in natura. Nel dettaglio il lavoro degli scienziati si è incentrato sullo studio del DNA del Mycoplasma genitalium da cui sono stati prelevati sequenze essenziali. Il cromosoma creato, agganciato ad altre basi di DNA, possiede caratteristiche nuove adattabili agli scopi più disparati. In questo modo sarà possibile riprogrammare batteri ed altre forme di vita microscopiche per creare dei bio-operatori ecologici, in grado di eliminare gli effetti negativi dell'inquinamento causato dall'uomo. Altri impieghi riguarderebbero l'industria farmaceutica, in grado di avere a disposizione laboratori di sintesi gestiti da batteri "intelligenti". Ma le grandi scoperte scientifiche sono sempre accompagnate da un altro risvolto: altre ricerche effettuate da George Church e Xiaolian Gao dimostrano come per ottenere un batterio sintetico basti "appena" una molecola di DNA formata da 21 geni e 14.500 basi. Un organismo simile può essere piegato a fini distruttivi, sia come mezzo per il bioterrorismo, sia per nuovi missili tecnologicamente avanzati. Nonostante i molteplici impeghi di una vita artificiale è interessante pensare al livello raggiunto dalla biotecnologia. Per la prima volta nella storia la natura ha un concorrente nella creazione della vita, non conosce ancora come plasmare forme di vita complesse. Viene il dubbio che neanche la natura si sia resa conto di come una sua creatura possa diventare a sua volta creatore.
F.Q.
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