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sabato 27 ottobre 2007

Gli incendi in California risolvono la crisi dei subprime

La crisi dei subprime in America, capace di investire i risparmi di molte famiglie americane, di travolgere i consumi e congelare la crescita può avere una soluzione inaspettata. Quella enorme macchia di fumo visibile dallo spazio che ha inghiottito la California libera ettari di terreno da enormi ville, piccole cittadine e libera nuovi terreni edificabili. Gli investimenti, favoriti dall'amministrazione Bush, daranno una boccata d'ossigeno al mondo dell'edilizia che ha messo alle strette tutte le agenzie di credito legate ai beni immobili. Una tragedia ambientale ed una disgrazia umana capace insomma di risolvere una delle grane più pericolose per gli USA ed i mercati internazionali. Una ricostruzione simile a quella di New Orleans, dove non mancheranno gli abusi edilizi e le "sviste dell'amministrazione" nell'assegnazione dei nuovissimi centri abitati ai vecchi abitanti. Un'occasione per far respirare le imprese edili californiane, favorite dall'urgenza di dare un tetto alle migliaia di sfollati, più o meno noti. Per una villa di stile coloniale spazzata via dalle fiamme si possono costruire una serie di tre mega-appartamenti o una villa con piscina olimpica e pista d'atterraggio per piccoli elicotteri. Una cittadina con 10.000 abitanti con case costruite negli anni '80 può essere ampliato per altre 5.000 unità con costruzioni anti-sismiche e finanziamenti statali. La contemporanea risistemazione dei vecchi abitanti e la possibilità di nuove abitazioni da piazzare nel mercato favoriscono la ripresa degli investimenti a lunga durata basati sui mutui a tasso fisso e variabile. Una boccata d'ossigeno finanziaria che ha l'odore acre e fuligginoso delle fiamme californiane.

Francesco Quartararo

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