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lunedì 8 ottobre 2007

I rischi dell'uomo che vuole assomigliare ad un dio

La creazione di un organismo vivente in laboratorio, non copiato ma che vede la luce grazie alle capacità tecnologiche dell'uomo necessariamente ci porta a fare delle speculazioni che chiamano in causa la fantascienza ma potrebbero rivelarsi più reali di quanto pensiamo. L'uso di cellule staminali in quantità massiccia, distribuite tramite processo industriale permetterebbe il continuo rinnovo dei tessuti lacerati in seguito ad incidenti, tumori o malattie degenerative ma anche la ricostituzione delle cellule di ogni parte del nostro corpo, dal cervello fino all'epidermide. In questo modo il sogno millenario dell'immortalità e dell'eterna giovinezza avrà una base scientifica concreta e riproducibile in serie. La mortalità umana dipenderà solo dalla potenza delle armi usate nelle guerre del futuro, armi in grado di spezzare questo perfezionamento biologico. Inoltre non è detto che automaticamente questo elisir bioteconologico di eterna giovinezza sia disponibile per tutti. Le industrie farmaceutiche potrebbero acquisire sui governi un potere ben più concreto dei grandi gruppi economici finanziari: mentre le banche possiedono i beni in grado di fare girare qualsiasi economia, il potere di distribuire bio-tecnologia in grado di produrre energia, cibo, aria pulita ed aria tossica oltre alla disponibilità di esseri biogeneticamente modificati per il combattimento potrebbe ribaltare i rapporti di forza che regoleranno le società del futuro. L'esplosione demografica conseguente renderà necessaria la colonizzazione di tutti quei corpi celesti adatti ad ospitare la vita. Uno scenario possibile potrebbe portare Marte a diventare un pianeta simile alla Terra grazie all'impianto di micro-organismi in grado di sintetizzare l'anidiride e trasformarla in ossigeno, preparando il pianeta rosso ad ospitare forme di vita complesse. Incredibile come questo singolo batterio, il Mycoplasma laboratorium, porti con sé questa grande forza rivoluzionaria. Persino le religioni non avrebbero più le basi per poter operare nel mondo e guidare i propri credenti. Il concetto di divinità tornerebbe ad essere quello della Grecia classica, dove gli immortali si incrociavano di tanto in tanto con creature mortali ed avevano tutti le stesse pulsioni che ricordavano gli uomini. Un'umanità divinizzata non ha più nessun freno morale per le sue azioni, anzi definisce e regola da sola la propria moralità ed i propri dogmi. Una parte di questo percorso è già stata intrapresa, ma non ci è dato sapere dove ci porterà.
Macchia 1986

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