Il caso Denise Pipitone è arrivato ad una svolta
Si tratta di uno dei casi che ha appassionato di più gli italiani ed è stato particolarmente sentito in Sicilia dove qualche manifesto con l'identikit di Denise Pipitone si trova ancora in qualche stazione. Dopo anni di indagini l'attenzione si concentra su quella che è considerata la principale indiziata, la sorellastra Jessica Pulizzi, all'epoca dei fatti minorenne. Assieme a lei l'ex fidanzato Gaspare Ghaleb, accusato di falsa testimonianza. Nella seduta di oggi al tribunale di Marsala Jessica Pulizzi non c'era, ma il suo avvocato, Gioacchino Sbacchi, ha chiesto in sua difesa di non accogliere le intercettazioni che l'accusa intende integrare al quadro accusatorio. Si tratta di alcune intercettazioni ambientali fatte l'11 settembre del 2004 all'interno degli uffici del commissariato di Mazara del Vallo, dopo appena 10 giorni dalla sparizione di Denise. La frase incriminata, l'ho portata a casa, pare sia stata pronunciata da Jessica Pulizzi nei confronti della madre, Anna Corona. L'avvocato di Piera Maggio, la mamma di Denise, ha inoltre chiesto di ammettere tra le prove un'altra intercettazione, quella del 30 marzo del 2006 in cui Jessica Pulizzi fa riferimento ad un corpo del reato adeguatamente nascosto. Piero Pulizzi, riconosciuto come padre naturale di Denise grazie al test del DNA, nel frattempo ha visto accogliere la sua richiesta al tribunale e si costituirà come parte civile.
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