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giovedì 15 aprile 2010

Le grandi interviste esclusive - Pace, amore e Negrita a tutte le ore

NegritaImage by fmc62 via Flickr

Hanno chiuso il loro ultimo tour estivo, Helldorado, a San Vito lo Capo, in provincia di Trapani. Noi eravamo lì e grazie ad un'intervista esclusiva vi raccontiamo come è andata.


La giornata promette bene. Dopo tanta pioggia lo spettacolare palco naturale di San Vito lo Capo offre una giornata di caldo e sole. L'ultima coda di estate attende i Negrita per la data conclusiva del tour Helldorado, dopo cinquanta date in tutta Italia. C'è aria di festa in giro, per l'ultimo giorno di tour i Negrita ci concedono un'intervista in esclusiva. Non chiedetegli di parlare di talent show o questioni sanremesi. Con i Negrita occorre andare al sodo, il loro pane quotidiano è la musica, quella suonata tutti i giorni, figlia del rock. Proprio ad una canzone dei Rolling Stones devono il loro nome: Negrita, come la canzone che Mick Jaggers, Keith Richards e soci scrissero nel lontano 1976. A fare gli onori di casa Pau, che apre una bella bionda ghiacciata e ci concede 10 minuti per quattro chiacchere nel retropalco.

Pau, grazie al Coca Cola live concorrete ancora come miglior singolo dell'estate, una piccola soddisfazione, no?

Si, è strano, siamo rimasti in corsa per questa cosa con molti artisti che con noi musicalmente parlando non c'entrano niente, anche con dei ragazzini adolescenti (sorride), insomma, una piccola gioia indefinita.

Il tour si conclude oggi ma so che voi non vi fermate. Tra 20 giorni siete tra gli invitati alla prima edizione dell'(H)It week, in California, di che si tratta?

È una piccola Italia trasferita, in California, sarà una rassegna importante di tutte le arti e le eccellenze italiane che celebra la creatività italiana in molti settori. Sicuramente sarà un modo di suonare in una terra lontana ma ricca di musica, Per il resto siamo ben messi, protetti da una struttura italiana che ci accompagna.

E nemmeno poi tanto soli...

Assieme a noi ci saranno Le Vibrazioni, gli Afterhours, Piero Pelù, i Linea 77 e Franco Battiato che porta oltre alla sua musica i suoi quadri e un suo film. Poi stiamo parlando della California, beh, è una terra che al rock ha dato tanto.

In passato avete vinto il premio italiano come miglior video indipendente, ma detto tra noi, di chi è stata l'idea di conciarvi in quella maniera nel video di "Gioia Infinita"?

Per noi è divertente, siamo una band di amici che vuole divertirsi. È stata una cosa goliardica, poi nella tradizione del rock, prima o poi tocca vestirsi da donna, dai Queen ai Nirvana fino agli Afterhours, lo hanno fatto tutti. L'idea era quella di ricostruire i postumi di una festa fatta dopo i fumi dell'alcool, o comunque qualcosa fatta in compagnia di amici che sono all'ultima festa insieme e hanno in mente solo di divertirsi, tutto qui.

Da Radio Zombie a Radio Conga, come è cambiato il vostro modo di fare musica?

Hai centrato il punto. Ai tempi di Radio Zombie in copertina c'era una terra desolata, sentivamo come la gente si stesse cominciando a chiudere in casa, isolarsi, aver paura del mondo e di chi gli stava intorno. Molto era dettato anche dalla tecnica dei media dopo l'11 settembre, sentivamo come la gente si stesse isolando in maniera pericolosa. In Radio Conga parliamo ancora alle stesse persone ma vogliamo farlo cercando di far uscire la gente, ridandogli la voglia e la gioia di vivere come capitava 20 anni fa, cercando in qualche modo di tornare ad essere un popolo accogliente. Radio conga parla anche di questo.

La vostra svolta musicale in fondo è arrivata anche dal lungo viaggio in Sud America...

La voglia di contaminazione ci ha spinto a cambiare e a viaggiare. Noi abbiamo bisogno di incontrare altre culture che ci spingano a fare musica e a cercare ispirazione, come l'essere umano ha bisogno di acqua, noi abbiamo bisogno di emozioni vere e di vita vissuta.

I Negrita partecipano attivamente al progetto Rezophonic, avete in previsione qualcosa a breve?

In realtà da un pò di tempo, oltre al progetto Rezophonic, ci siamo occupati di controllare dei pozzi d'acqua in Africa con Amref italia. Noi lavoriamo con l'ong Ucodep che lavora in Brasile, Cesare "Mac" Petricich ha parlato con Lula per un progetto che serve a costruire cisterne per raccogliere l'acqua piovana. Possiamo permetterci di fare queste cose e lo facciamo.

Cosa consigliereste ad una band che vuole emergere?

Non ci sentiamo di dare consigli a chi non conosciamo, l'unica cosa che ci sentiamo di dire è che ci vuole qualcosa in più della passione e molta furbizia, per far diventare questa passione qualcosa di più potente.

La vendita di album online, può salvare la musica?

Non seguo il lato per cosi dire "discografico" della musica, ma mi rendo conto che la cosa è avviata, forse si può ridare vita a questo mondo che è in crisi e che castra di più le band emergenti. Non avendo gli introiti è difficile promuovere il primo disco di una band.
Il loro manager mi fa un cenno, è ora di andare. Una stretta di mano prima del concerto e poi lo spettacolo, coinvolgente, emozionante. (il chitarrista), il più taciturno e quello forse più introverso impugna la chitarra con decisione, il "gigante di Casteldaccia" Francesco "Franky" Li Causi sembra più simile ad un guerriero delle Ande che ad un siciliano doc, poi "el Drigo", che cerca in tutti i modi di coinvolgere la folla, Pau, letteralmente scatenato e tutta la loro band allargata agitano la folla fino a notte fonda regalando ai presenti, ancora una volta, un piccolo scampolo di gioia infinita.

Francesco Quartararo
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lunedì 12 aprile 2010

AMIA liquidata


La notizia sarà ufficializzata tra qualche ora, ma l'AMIA è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo. Ciò comporterà l'azzeramento dei vertici e il commissariamento dell'azienda che dovrà procedere a chiudere progressivamente la propria attività. Resta da vedere cosa accadrà ai lavoratori dell'azienda e soprattutto al servizio di raccolta dei rifiuti a Palermo, proprio in contemporanea con l'avvio della raccolta differenziata in altre aree della città di Palermo.




sabato 10 aprile 2010

Gli accordi bilatelari Italia-Francia

Pubblico per intero tutti gli accordi firmati tra Italia e Francia il 9 aprile 2010. In particolare vorrei porre l'attenzione sugli accordi bilaterali riguardanti il nucleare e la costituzione del primo nucleo di polizia europea, creato dall'unione delle forze armate italiane e francesi che a loro volta si uniranno progressivamente alle altre forze dell'ordine dei paesi europei per poter creare un unico corpo militare, come previsto dal Trattato di Lisbona:




Sculpture and Architecture (In Versailles)Image by gilderic via Flickr


28° Vertice italo-francese - 9 aprile 2010

I – NUCLEARE

Governo

1 – Dichiarazione sulla Cooperazione nucleare.

* Questa dichiarazione è sottoscritta da Claudio SCAJOLA, Ministro dello Sviluppo Economico,
e Jean-Louis BORLOO, Ministro per l’Ecologia, l’Energia, lo Sviluppo sostenibile e il Mare.
2 – Accordo intergovernativo per l’istituzione di una Cooperazione universitaria,
scientifica e tecnica in ambito nucleare.

Si tratta di un accordo sulla formazione di ingegneri nel settore nucleare. La sua attuazione è
affidata ai due consorzi di università e “grandes écoles” (scuole di insegnamento specialistico a
livello universitario) competenti in questo campo (consorzio francese CFEN e italiano
CIRTEN). I principali assi di cooperazione sono:
-cooperazione universitaria e scientifica italo-francese in ambito nucleare;
-scambio di studenti tra gli istituti partner appartenenti ai due consorzi;
-progetti comuni di ricerca con tesi in materia di codirezione;
-una maggiore attrattività della filiera scientifica e tecnica nucleare civile italiana;
-creazione di un gruppo di lavoro sull’accettabilità dell’energia nucleare.


* Firmatario per l’Italia: Claudio SCAJOLA, Ministro dello Sviluppo economico.
* Firmatario per la Francia: Jean-Louis BORLOO, Ministro per l’Ecologia, l’Energia, lo
Sviluppo sostenibile e il Mare.
3 – Dichiarazione d’intenti sulla Cooperazione in materia di Sicurezza nucleare e
Radioprotezione.

Questa dichiarazione prevede lo sviluppo di cooperazioni tra gli enti nazionali preposti alla
sicurezza nucleare e alla radioprotezione, e in particolare l’istituzione di un sistema per lo
scambio di informazioni e di esperti nel settore della sicurezza nucleare. Essa prevede inoltre la
definizione di posizioni comuni a livello europeo e internazionale.

* Questa dichiarazione è sottoscritta da Stefania PRESTIGIACOMO, Ministro dell’Ambiente, e
Jean-Louis BORLOO, Ministro per l’Ecologia, l’Energia, lo Sviluppo sostenibile e il Mare.
Imprese

4 – Lettera d’intenti Ansaldo Energia - Ansaldo nucleare / Edf-Enel
5 – Lettera d’intenti Ansaldo Energia - Ansaldo nucleare / Areva
6 – Lettera d’intenti Techint – Areva
7 - Lettera d’intenti CIRTEN / Areva


I suddetti accordi industriali sviluppano le partnership tra imprese italiane e francesi nell’ambito
dei progetti di costruzione dei reattori EPR (oltre 35 aziende italiane partecipano già al cantiere
di Flamanville-3). Si tratta inoltre di stabilire collaborazioni con l’Ansaldo e la Techint affinché
possano sfruttare appieno tali opportunità. Questa collaborazione verterà in particolare
sull’ingegneria dei progetti, la fornitura di componenti e di sistemi di radioprotezione, e la


cooperazione con paesi terzi. Aspetto significativo è la partecipazione delle aziende italiane sia
all’adeguamento del reattore EPR all’Italia, sia ai test in Finlandia e in Francia.
L’accordo tra le università italiane (CIRTEN) ed Areva è volto a sviluppare risorse e
competenze offrendo in particolare agli studenti l’opportunità di partecipare ad attività
industriali.

Agenzie

8 – Accordo amministrativo tra l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale (ISPRA) e l’Autorità per la Sicurezza Nucleare francese (ASN).

L’accordo prevede lo scambio tempestivo di informazioni in caso di emergenza radiologica e
una cooperazione in materia di sicurezza nucleare, in particolare nel campo della normativa,
delle ispezioni e dell’informativa al pubblico.

9 – Accordo di cooperazione tra l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e
lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e l’Istituto francese per la Radioprotezione e la
Sicurezza Nucleare (IRSN) in materia di ricerca sulla Sicurezza.

L’accordo prevede in particolare scambi, studi comuni e la comunicazione di informazioni nei
settori della sicurezza, della sicurezza nucleare e della radioprotezione.

10 – Accordo in materia di gestione delle scorie radioattive tra la Società Gestione Impianti
Nucleari (SOGIN) e l’Agence nationale pour la gestion des déchets radioactifs (ANDRA).

Lo scopo dell’accordo è quello di sviluppare la cooperazione, in particolare in materia di
stoccaggio, tra le due Agenzie preposte alla gestione delle scorie radioattive, in conformità con il
Protocollo di accordo sulla cooperazione nel settore nucleare sottoscritto a Roma il 24 febbraio
2009.

II - DIFESA – ARMAMENTI

11 – Dichiarazione comune sulla Sicurezza e la Difesa

Entrambi i Paesi sono decisi a rafforzare la cooperazione bilaterale sulla politica europea di difesa
e sicurezza (PSDC). L’Italia e la Francia sosterranno in particolare le capacità d’intervento
europee nel settore umanitario, nell’ambito dell’iniziativa « Bridging Solidarity Overseas » volta
ad ottimizzare la messa in comune delle capacità militari all’interno della UE per far fronte alle
crisi umanitarie.

Questa dichiarazione sulla Sicurezza e la Difesa segna inoltre, molto concretamente, la nascita
della brigata alpina italo-francese in grado di pianificare e condurre operazioni congiunte. Questa
brigata mista potenzierà l’interoperabilità tra le due forze armate e la nostra capacità di dispiegare
insieme alcune unità della 27° Brigata di Montagna di Varces e della Brigata Alpina Taurinense di
Torino.

Il testo, infine, prende atto dei progressi della cooperazione nell’industria della deifesa, settore in
cui l’Italia è il primo partner della Francia. Il Vertice italo-francese è l’occasione per valorizzare i
nuovi sviluppi della cooperazione spaziale italo-francese, con la firma di importanti contratti


satellitari tra i due Paesi. Sono inoltre previste nuove collaborazioni in ambito navale, in
particolare per la manutenzione delle flotte.

* Questa dichiarazione è sottoscritta dal Comitato italo-francese per la Difesa e la Sicurezza che
riunisce i Ministri degli Affari Esteri e della Difesa dei due Paesi.
12 – Lettera d’intenti sulla Brigata comune italo-francese

Impegno da parte di entrambi i Paesi di costituire una Brigata alpina comune italo-francese che
possa essere dispiegata nell’ambito di operazioni ONU, NATO o UE ed impegnata nell’intero
arco delle missioni.

* Firmatario per l’Italia: Ignazio LA RUSSA, Ministro della Difesa
* Firmatario per la Francia: Hervé MORIN, Ministro della Difesa.
13 - Emendamento II all’accordo sul programma relativo alla fase di supporto in servizio
delle fregate FREMM-ORIZZONTE

L’emendamento consentirà, nell’ambito dell’accordo già in vigore, di eseguire in comune attività
nel campo dell’ingegneria di manutenzione, delle parti di rispetto, della gestione del software di
sistema e delle attività di manutenzione. Di conseguenza l’emendamento costituisce un primo
passo verso ulteriori forme di cooperazione nel settore del mantenimento in condizioni operative
delle flotte delle Marine Militari.

* Firmatario per l’Italia: Ignazio LA RUSSA, Ministro della Difesa
* Firmatario per la Francia: Hervé MORIN, Ministro della Difesa.
III – TRASPORTI
14 – Dichiarazione sul rilancio della cooperazione ferroviaria e i collegamenti alpini.
Con questa dichiarazione Italia e Francia si impegnano a promuovere un sistema di trasporto
ferroviario sicuro ed efficace tra i due Paesi, ed invitano i gestori delle reti ferroviarie e le aziende
ferroviarie a rafforzare la loro collaborazione tecnica ed industriale. I nostri due Paesi concordano
inoltre di collaborare alla liberalizzazione dei propri mercati ferroviari.

I Ministri dei Trasporti fanno il punto sull’avanzamento e le prospettive dei grandi progetti di
attraversamento alpino attualmente in corso: il collegamento ad alta velocità Lione/Torino che
agevolerà in futuro gli scambi della Francia con l’Italia e l’Europa centrale, l’Autostrada
ferroviaria alpina che consentirà un aumento dell’interscambio delle merci da gomma a rotaia tra i
due Paesi, e la modernizzazione dei trafori del Tenda e del Fréjus.

* Questa dichiarazione è sottoscritta da Altero MATTEOLI, Ministro delle Infrastrutture, e
Dominique BUSSEREAU, Segretario di Stato per i Trasporti.
15 – Lettera d’intenti Renault-Enel sulla macchina elettrica.

Il Vertice sarà l’occasione per le due aziende di sottoscrivere una lettera d’intenti sulla mobilità
sostenibile (macchina elettrica).


IV - CULTURA

16 – Accordo intergovernativo sulla Ricostruzione post-sismica dell’Aquila.

La Francia si è impegnata, in occasione del G8 dell’Aquila, a contribuire alla ricostruzione della
Chiesa di Santa Maria del Suffragio dell’Aquila, distrutta dal terremoto dell’aprile 2009. Si
tratterà di una partnership tecnica e finanziaria tra Italia e Francia. Il contributo della Francia sarà
pari a 3,25 milioni di Euro. Gli “architetti del Patrimonio”, gli storici dell’arte e i restauratori dei
due Paesi si impegneranno in una “cooperazione modello” in un settore nel quale Italia e Francia
eccellono. La prima fase si concentrerà sull’attività di studio prima dell’avvio dei lavori di
restauro veri e propri. Alcuni “cantieri-scuola” saranno inoltre organizzati in situ.

* Firmatari per l’Italia: Franco FRATTINI, Ministro degli Affari Esteri, e Sandro BONDI,
Ministro dei Beni e delle Attività Culturali.
* Firmatari per la Francia: Bernard KOUCHNER, Ministro degli Affari Esteri ed Europei, e
Frédéric MITTERRAND, Ministro della Cultura e della Comunicazione.
17 – Dichiarazione sulla cooperazione culturale

Con questa dichiarazione, oltre alla collaborazione esemplare tra Italia e Francia a favore del
restauro della Chiesa di Santa Maria del Suffragio dell’Aquila, Sandro BONDI, Ministro dei Beni
e delle Attività Culturali della Repubblica Italiana, e Frédéric MITTERRAND, Ministro della
Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese, si impegnano a sviluppare scambi
culturali e progetti comuni. Saranno in particolare sviluppate riflessioni e lavori comuni sulla
digitalizzazione del patrimonio culturale, sul contrasto alla pirateria e sullo sviluppo dell’offerta
legale su Internet. I due Ministri garantiscono inoltre il proprio sostegno ai contatti tra la RAI ed
ARTE’ allo scopo di dar vita ad un canale culturale italiano ed al lavoro svolto dalla Conferenza
Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo (COPEAM) riunita a Parigi il 9 e 10 aprile.

V - MEDITERRANEO

18 – Dichiarazione sull’Unione per il Mediterraneo

Il testo saluta positivamente il consolidamento istituzionale dell’Unione per il Mediterraneo,
simboleggiata dalla creazione del Segretariato dell’Organizzazione, e l’avvio del fondo italofrancese
Inframed a favore delle infrastrutture sostenibili nel Mediterraneo. L’Italia e la Francia
dichiarano il proprio sostegno alla Presidenza spagnola dell’UE nella prospettiva del Vertice
dell’Unione per il Mediterraneo previsto in giugno a Barcellona.

* Questa dichiarazione è sottoscritta dai due Ministri degli Affari Esteri.
19 – Dichiarazione comune sull’Immigrazione

La dichiarazione sottolinea il ruolo trainante di Italia e Francia nella lotta all’immigrazione
illegale nel Mediterraneo. Il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente della Repubblica
francese hanno chiesto solennemente, nell’ottobre 2009, un potenziamento dei mezzi europei di
contrasto alle reti di immigrazione clandestina. Questa iniziativa ha beneficiato del contributo
delle Presidenze svedese e, successivamente, spagnola dell’Unione Europea. Le proposte dei due
Paesi sono state in particolare inserite nel programma di azione dell’Unione nel settore degli affari
interni, il programma di Stoccolma. L’agenzia Frontex, che controlla i confini esterni della UE,


sarà potenziata nel Mediterraneo con la creazione di uffici regionali. La dichiarazione specifica le
misure da adottare a livello europeo per rafforzare i confini esterni della UE in attuazione della
road map di 29 misure del 25 febbraio 2010 a Bruxelles. A livello bilaterale, essa prevede i
provvedimenti da adottare da parte di Italia e Francia al fine di contrastare l’immigrazione
clandestina: pattuglie marittime congiunte per il monitoraggio delle acque territoriali,
cooperazione operativa con Stati terzi anche in materia di riammissione.

* Questa dichiarazione è stata concordata da Roberto MARONI, Ministro dell’Interno, e Eric
BESSON, Ministro per l’Immigrazione, l’Integrazione, l’Identità nazionale e lo Sviluppo solidale.
20 – Dichiarazione sulle Bocche di Bonifacio

Dichiarazione d’intenti sul parco marino italo-francese delle Bocche di Bonifacio: i Ministri
competenti si impegnano a rilanciare il processo di creazione di questo parco marino.
L’inserimento del sito nel patrimonio mondiale naturale e culturale dell’UNESCO sarà
successivamente sostenuto da entrambi gli Stati.

* Questa dichiarazione è sottoscritta da Stefania PRESTIGIACOMO, Ministro dell’Ambiente, e
Jean-Louis BORLOO, Ministro per l’Ecologia, l’Energia, lo Sviluppo sostenibile e il Mare.


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Le grandi interviste esclusive - La Bandabardò alla conquista del mondo

Banda bardò a Novoli 11 DicebreImage by lore1988 via Flickr

Nei vostri cuori la Sicilia è stata vicina ben prima di venirci a suonare, avete partecipato ad un grandioso concerto per la legalità a Firenze, raccontateci come è andata.

Immaginatevi piazza Santa Croce, una delle piazze più belle d'Italia, stracolma, si parla di 22 mila persone, portate là dal concerto ma anche dalla voglia di far sentire il loro abbraccio a chi giornalmente lotta contro le mafie, contro le violenze a cui siamo sottoposti, chi più chi meno giornalmente. Firenze rimane una città molto orginale, c'è ancora la voglia di non scivolare dentro questo fascismo mafioso. Insomma, potete contare su di noi.

Parlateci del vostro album

Con Ottavio vogliamo raccontare il nostro anti-eroe, ovvero una persona che per ottenere quello che vuole, cioé amore e affetto, usa armi come la timidezza, l'educazione. Secondo noi oggi una persona che non sgomita e non urla più forte degli altri per farsi vedere è un vero e proprio eroe, nel nostro album raccontiamo la storia di questo ragazzo che crescendo capisce ed impara tante cose.


È vero che i vostri album stanno per sbarcare in Giappone?

Contrariamente al pubblico italiano, il pubblico europeo e mondiale è molto più aperto all'ascolto. Se una cosa arriva dall'Inghilterra o dagli Stati Uniti è fantastica a prescindere, se viene dalla Grecia o dall'Islanda, salvo rari casi, non ce ne frega niente, a meno che non si tratti di canzoni tradotte in inglese. Noi suoniamo in Germania e Spagna, dove ci sono anche gruppi bulgari e di altri paesi europei e fanno cose bellissime. In Giappone un discografico ogni anno punta su un prodotto straniero e per due anni consecutivi ha puntato su di noi, ha già fatto uscire "Fuori Orario" e farà uscire quest'anno "Ottavio".

La musica in Italia, può aiutare la libertà d'informazione?

Non direttamente la musica. La musica è un alibi per trovarsi in piazza, confrontarsi e capire, per conoscere Libera ed informarsi. Non crediamo nel messaggio lanciato dal palco, non abbiamo parole migliori, io faccio il musicista, qualcun altro l'elettricista ma siamo tutti cittadini impegnati a fare in modo che l'Italia sia di tutti. Ad aprile insieme ai Negrita, Piero Pelù e tanti altri artisti abbiamo organizzato un concerto per aiutare i lavoratori alla SCA di Pratovecchio, dove una fabbrica svedese vuole smontare le sue attrezzature e trasferirsi altrove. Stiamo parlando di una ditta stimata, in attivo da anni e che produce materiale in maniera etica che rischia di affamare però tutto il paese. Ci hanno coperto di ringraziamenti per il concerto fatto ma in realtà c'è gente che lotta quotidianamente, parlo di sindacalisti, parlo della gente del paese e degli operai, sono loro che vanno ringraziati perché sono comunque un baluardo per la democrazia ed i diritti di tutti.

Progetti futuri?

Noi speriamo di continuare così, siamo al concerto 1186, speriamo non cambi mai nulla tra di noi e che ci sia questa sorta difratellanza tra noi, ci mandiamo a quel paese, ci odiamo, ma abbiamo capito che come amici possiamo dirci tutto in qualsiasi momento, prendiamo decisioni tutti assieme o ognuno per il suo settore, con litigate o votazioni come nelle migliori famiglie.


Francesco Quartararo
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giovedì 8 aprile 2010

Le grandi interviste esclusive - L'abbraccio dello Steri a Baarìa

Giuseppe TornatoreImage via Wikipedia

Giuseppe Tornatore e Pietro Calabrese presentano il libro sul film che il regista siciliano ha inseguito per tutta la vita, tra aneddoti, retroscena e una rilettura del film italiano candidato all'oscar

L'occasione è la presentazione ufficiale del libro scritto a quattro mani con Pietro Calabrese, il luogo adatto sarebbe stato un cinema da più di mille posti. L'arrivo di Giuseppe Tornatore alla Sala Magna di Palazzo Steri, il salotto buono dell'Università di Palermo, ha attirato studenti e curiosi da tutte le parti, compresi anziani signori provenienti dalla vicina Bagheria ed una ragazza che dalla Tunisia ha sempre visto e studiato i film del regista siciliano. Prima di gettarsi nel bagno di folla Tornatore si lascia intervistare in una saletta vicina, dove dichiara che dopo Baarìa la sua voglia di fare film è rimasta intatta, anzi, preannuncia che il bello deve ancora venire.

Di che si parla in questo libro scritto a quattro mani con Pietro Calabrese?

"Baarìa, il film della mia vita", è più di un making of o di un semplice racconto di come le migliori maestranze del cinema italiano abbiano letteralmente ricostruito la Bagheria degli anni '50 in mezzo al deserto tunisino. Pietro Calabrese, siciliano come me, è riuscito in un'impresa unica.

In che senso? A questa domanda facciamo rispondere Calabrese

In uno studio romano sull'Aventino, luogo perfetto per qualsiasi tipo di ritiro, ho cercato di far venir fuori l'anima di Tornatore, a scoprire come l'idea stessa di realizzare un film su Bagheria lo abbia sempre accompagnato nella vita, portandolo a disseminare indizi sul suo progetto di vita in quasi tutti i suoi film precedenti. A detta dello stesso Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso può essere considerato il sequel perfetto di Baarìa, in cui la precisione per il dettaglio e la qualità fotografica di ogni singolo centimetro di pellicola derivano da una capacità che il regista siciliano ha acquisito per necessità.

Qualcosa legato a come ha iniziato la carriera di regista?

Esattamente. Agli esordi infatti, Giuseppe Tornatore girava i suoi documentari con una pellicola in grado di registrare appena tre minuti di immagini. Da questa limitatezza tecnica Tornatore ha imparato a condensare nella pellicola tutto ciò che in un'immagine è esplicito e quello che non lo è. La doppiezza e la profondità della cosidetta mezza-parola, che dice e non dice, che lascia alludere a più di un significato, è stata trasposta da Tornatore nelle sue opere, permettendo allo spettatore di cogliere da una scena la pienezza del suo significato.

Tornatore, può raccontarci cosa ha temuto di più all'uscita del film?

Nel libro si racconta come durante la fase di distribuzione del film lo scoglio più difficile da superare è stato sicuramente quello linguistico. La scelta di girare un film usando il dialetto di Bagheria (differente in alcune parti sia dal siciliano che dal palermitano) è stata osteggiata dalla Medusa film, che ha imposto un secondo doppiaggio. Questo non ha però arrestato il successo del film. Basta aprire Facebook alla ricerca dei gruppi di discussione su Baarìa per accorgersi che il film ricorda a tutti un pezzo d'Italia che non esiste più.
Un'impressione che a dire il vero, è rimasta a molti. Perché vedendo Baarìa si rivede un'Italia fatta si da gente ignorante, ma che riconosceva il valore sia della cultura che della politica, che nella quotidiana lotta per "tirare a campare" lavorava assieme ai vicini di casa e ai compaesani, un'Italia dove l'avversario politico era possibilmente un amico di lunga data a cui non si servava rancore, o in cui il nemico del partito avverso è lo stesso con cui si sono condivise nella stessa città miserie e successi. Racconta lo stesso Tornatore, che Baarìa è stata capace di far dire ad una signora di Trieste che quel film mostrava parti della propria infanzia, nonostante i luoghi in cui probabilmente ha vissuto siano totalmente differenti da quelli della Sicilia degli anni sessanta o settanta. Baarìa è per tutti una commedia nel senso più dantesco del termine. Si riesce a ridere e a piangere, tra immagini e scene di immenso impatto emotivo e sequenze un po' più splatter come quella dell'uccisione della vacca che ha suscitato un vespaio di polemiche tra gli animalisti. C'è chi ha visto nel film addirittura qualcosa di epico. Forse la Sicilia di quegli anni, vista con gli occhi di un bambino, poteva sembrare epica, con le prime lotte per la riforma agraria, i timidi tentativi di reagire contro la mafia delle campagne, prima che gli stessi mafiosi dismettessero i panni dei braccianti ed indossassero i colletti bianchi. In Baarìa c'è tutto della Sicilia, la sua bellezza naturale, la sua innata ironia (persino sul letto di morte uno dei protagonisti riesce a strappare al pubblico un sorriso), le sue contraddizioni stridenti e l'agrodolce delle ingiustizie quotidiane.
Nella scena finale, quando il bambino giocando con la strummula scopre che la mosca è ancora viva, lei voleva lanciare un messaggio al suo pubblico...
Sciascia diceva che la Sicilia è irrimedibile, ma secondo me lo diceva sperando di sbagliare. Nell'immagine della mosca che rinchiusa nel suo guscio ritorna a volare fuori volevo racchiudere l'immagine di una Sicilia che rompe il suo isolamento e torna a fare la storia, non solo ad esserne spettatrice.

Durante l'incontro in sala, durante gli interventi con gli altri ospiti invitati dall'Istituto Gramsci Siciliano, sia Giuseppe Tornatore che Pietro Calabrese hanno voluto lanciare un'ulteriore lettura sia del film che del libro, che alla fine condensa ed arricchisce l'intera esperienza di Baarìa. In Baarìa infatti prevale l'orgoglio di chi può farcela, partendo persino da una cittadina piccola ed anonima come quella nella provincia di Palermo. Si può lasciare la Sicilia o rimanerci, ma per poter avere successo basta seguire incessantemente il proprio sogno, senza sosta, con la testardaggine tipica di un siciliano. Un pieno di ottimismo che strappa gli applausi e qualche lacrima ai giovani e ai vecchi siciliani che hanno assistito a questo piccolo incontro tra le vecchie mura di un palazzo, diventato improvvisamente grande quanto tutta la Sicilia.


Francesco Quartararo
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