Un boss in meno, un latitante in più
Preso. Assieme al figlio in una villa vicino Montelepre, il capomafia di Brancaccio e Gaspare Puglisi è stato arrestato uno dei due eredi di Provenzano, Salvatore Lo Piccolo. Arrestati durante un summit nella villa sono stati trovati alcuni pizzini con ordini precisi per gli Inzerrillo, rientrati alla spicciolata dagli Stati Uniti. Scampato per tre volte all'arresto, secondo le indicazioni di Giovanni Brusca il boss di San Lorenzo era sempre in grado di sfruttare uscite secondarie e svignarsela. Da oggi non è più così. La sua carriera criminale inizia come autista del boss di San Lorenzo Riccobono, fiutata l'ascesa dei Corleonesi si è schierato con loro diventando l'ultimo vero padrino in libertà, leggermente più pericoloso di Matteo Messina Denaro. Dopo il vuoto di potere scaturito dalla cattura di Provenzano e vari corrieri dei pizzini, dall'anno scorso in Sicilia si sono presentati vari mafiosi costretti a nascondersi in America durante l'ascesa dei corleonesi ed una presenza inquietante, quella di James Joseph Burgler. Di per sé non è un mafioso di professione, ma risulta essere uno dei dieci uomini più pericolosi accanto all'inafferrabile Bin Laden. Burgler è stato fotografato e filmato a Taormina non più tardi di 9 mesi fà e può contare su una vasta rete di copertura all'interno delle organizzazioni criminali di mezzo mondo. Ma il collegamento tra la Sicilia mafiosa e gli Stati Uniti non finiscono qui. Di recente la mafia organizzata di Chicago ha subito un durissimo colpo e la necessità di preservarsi e riprodursi potrebbe portare ad una connessione sempre più stretta tra i due rami mafiosi. Secondo le rilevazioni del pentito Antonino Giuffré i boss americani sono personalmente addestrati nella gestione degli affari dai boss siciliani nell'area del trapanese, da sempre terra legata da una fortissima rete di connivenza dettata dalla massoneria locale. A confermare queste soffiate l'arresto gli scorsi mesi di un consigliere comunale accusato di aver offerto ospitalità ad un latitante nel trapanese. Lo stesso Giuffré ammette che le stragi di Capaci e di via D'Amelio furono fortemente volute in America e accordate da Riina per via della pesante intrusione di Falcone e di Rudolph Giuliani (ex sindaco di new York ai tempi dell'11 settembre) negli affari di mafia tra Stati Uniti e Sicilia. Adesso che il colpo assestato è tra i più pesanti rimane uno sforzo da compiere: prendere Matteo Messina Denaro, l'ultimo erede di Trapani che per la sua scalata a Cosa Nostra e la conquista del potere dei corleonesi deve chiedere una mano d'oltreoceano
Francesco Quartararo
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