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venerdì 27 aprile 2007

L'orrore non dà perdono

Palermo, 27 aprile- Il nome suona quasi esotico, come se fosse un luogo fuori dal mondo e di riflessione. Forse è vera la prima parte, nel quartiere Zen (o San Filippo Neri) si entra in un'altra piccola cittadella, l'ingresso è concesso solo a facce note. Gli ospiti sono graditi, ma solo se conosciuti all'interno. Mancano i marciapiedi, i giardini sono coltivati come se si fosse in campagna ma dalle finestre sbucano condizionatori d'aria e parabole televisive. La squadra di calcio è come la messa domenicale, deve essere seguita comodamente. Nei giorni scorsi è emersa una triste storia di sfruttamento e prostituzione che ha visto coinvolti una minorenne, la famiglia ed un giro di clienti adescati dalla famiglia. Ci sono poche regole realmente rispettate ed intangibili in luoghi in cui la vita è difficile già in partenza. Sono le stesse che vengono rispettate dalla popolazione che si ritrova a scontare una pena in carcere. Chi osa toccare donne o bambini non è più considerato un membro della comunità. Si tratta di una sorta di appestato da tenere lontano, un essere che non ha più nessuna dignità umana. Nemmeno una scomunica papale ai tempi dell'Inquisizione è paragonabile al senso di allontanamento praticato. I primi effetti cominciano a vedersi. Uno dei clienti era già stato sequestrato e picchiato violentemente dagli abitani del quartiere, mentre l'officina di unaltro cliente è stat distrutta dalle fiamme proprio ieri. Dieci anni fà un'altra minorenne fu venduta per un vassoio di cannoli, aveva quindici anni ed i giudici del Tribunale non gli credettero. Questa volta il processo ai colpevoli è già cominciato, nelle stesse strade in cui si è consumato quest'orribile atto di pedofilia.
F.Q.

1 commento:

Anonimo ha detto...

intanto complimentissimi per il riammodernamento del blog..il nuovo template è bellissimo!
questa storia è tremenda, se poi allarghiamo lo sguardo e vediamo la storia di Rignano Flaminio è sconcertante..
ammetto di essere così scioccata da quella storia e dalle storie di pedofilia che ho ascoltato in questi giorni che augurerei la sedia elettrica per le persone che privano i bambini e gli adolescenti della loro gioia di vivere.

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