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venerdì 13 aprile 2007

Terrorismo religioso vs terrorismo militare

Non è possibile paragonare il terrorismo fanatista di matrice islamica con le operazioni di peacekeeping internazionale. I primi agiscono in nome di precetti contro ogni forma di umanità, i secondi nascono per estendere la democrazia nel mondo e riportare la pace tra i popoli. Ma forse qualcosa in comune tra questi due sistemi, antagonisti tra di loro, si è creata. L'uso della forza per schiacciare il terrorismo ha terrorizzato i popoli da "democratizzare". Risultato? Il mondo è diventato meno sicuro di quanto non lo fosse il 12 settembre 2001. In Occidente la guerra esaspera i toni politici, mina la fiducia dei cittadini nella società, chiude i rapporti tra le comunità e porta con sé morti militari e civili. In Oriente per sopravvivere alla guerra si fugge o ci si unisce ai terroristi per ricevere aiuti economici, protezione, sicurezza sociale. In qualunque parte del mondo le società chiedono sicurezza, i governi o chi per loro la assicurano in maniera diversa. In Afghanistan si moltiplicano i rapimenti, molti assicurano che si intisificheranno gli attacchi ai membri del contingente NATO. Nel frattempo dall'altro lato del Mediterraneo Al Qaeda riempe il calendario di un'altra data macabra, l'11 aprile. Dobbiamo forse aspettare che il calendario si riempa di tali date senza poter far niente? Bush vuole costituire un corpo militare specializzato per quanto riguarda il continente africano. Tre dei suoi generali più fidati hanno rifiutato l'incarico. Magari anche gli specialisti della guerra hanno già deposto le armi. Questa guerra non è possibile vincerla con armi convenzionali. La migliore arma non ancora usata è anche la più potente e facile. Provate ad indovinare qual è.
F.Q.

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