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martedì 30 gennaio 2007

Il Times compie 60 anni: ecco i protagonisti

Due volte prese il palcoscenico nei momenti decisivi della storia francese e due volte salvò la Repubblica

Il generale De Gaulle evocò "una certa idea della Francia" nelle sue memorie, ma nei fatti gli diede forma. Fu l'uomo che, da Londra, il 18 giugno 1940, parlò ai francesi per rifiutare l'offerta di uno scellerato armistizio con la Germania Nazista. Fu l'uomo che disse no alla collaborazione. Fu l'uomo che salvò l'onore della Francia, colui che nel 1945 guidò il nostro paese, con gli Stati Uniti, con gli Alleati, contò tra i vincitori. Charles De Gaulle ha capito che la guerra era una guerra mondiale, un testa a testa fra le democrazie ed il totalitarismo nazista. Ha capito che prima o poi gli Stati Uniti avrebbero fatto un'entrata decisiva in guerra, ribaltando le sorti della vittoria verso il lato della libertà. Pochi uomini hanno rappresentato gli eterni valori della Francia cosi bene come lui. Ecco perché ogni giorno una grande maggioranza di francesi guardano ancora a lui come un simbolo ed un esempio. Ma De Gaulle fu anche un costruttore. Dopo la liberazione ha ristabilito la repubblica, riportando l'armonia civile e rimettendo l'industria in piedi. Ha portato la francia verso l'era moderna dando il voto alle donne. Ha dato un fresco impeto ai nostri ideali di solidarietà, costruendo il sistema di sicurezza sociale che è parte della nostra identità. Sembra abbia ricostruito le nostre istituzioni su nuove basi, ma la classe politica del tempo non era pronta per tutto questo. Pochi uomini hanno trovoto loro stessi prendendo il centro del palcoscenico nei momenti chiave della storia nazionale, e questo rende De Gaulle così eccezionale. nel 1958, dopo 12 anni di disordine nelle sue istituzioni, in un paese stremato dalla guerra in Algeria, fu ancora lui a salvare la Repubblica, terminando la guerra e trasformando le ex colonie in patner economici. Ha dato alla Francia l'attuale costituzione, stabile e flessibile allo stesso tempo, grazie alla quale il Presidente deriva la sua leggitimità dal suffragio universale. Ha creato le condizioni per l'ondata di industralizazzione degli anni '60, grazie alla quale ha portato il nostro paese verso una grande economia nazionale ancora una volta. E De Gaulle ha ristabilito la posizione della Francia nel mondo dandogli un deterrente nucleare, senza il quale la sua indipendenza sarebbe soltanto una parola vuota. Ad ogni modo lui, che ha combattuto così fieramente i tedeschi, scelse la riconciliazione tra i due paesi e guidò la fondazione per la costruzione dell'Europa. Ha scelto una nuova politica estera per la Francia: ha comunicato i suoi valori, la sua influenza per l'unificazione su cinque continenti. Infatti, ho concepito la risposta del nostro paese alla globalizzazione con questa visione: la richiesta di un governo globae basato sull'etica e non meramente su interessi economici; l'importanza dell'indipendenza e della sovranità delle persone deve essere rispettata; il rifiuto dell'uso della forza unilatelare in un mondo dove la solidarietà ed il ruolo della legge deve prevalere; la diversità si dimostra come una risorsa di ricchezza; la reazione all'urto della civilazzazione e la riscoperta di una necessità della necessità di un dialogo tra culture. Ecco perché, nel tormentato mondo di oggi, la visione del generale De Gaulle, la sua ambizione ed il suo messaggio continuo, secondo il mio punto di vista, sarà una risorsa di orgoglio per la Francia e la sua irrimpiazzabile ispirazione.

Jacques Chirac, Presidente Fancese, fece parte
nel 1967-68 dell'ultimo governo De Gaulle

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