Collaborazione o concorrenza?
Blogger contro giornalista: faccia a faccia tra istituzione e novità
Una categoria nasce all'incirca trecento anni fà, pronta a dare il via alla rivoluzione industriale sulle basi illuministiche da cui proviene. L'altro gruppo è figlio dell'era Internet, ha una cultura post-moderna da villagio globale e aspirazioni contrastanti. Molti sperano di acquisire notizie, fornire punti di vista per poi passare nella grande famiglia dei giornalisti. Ma come tutte le fase di transizioni, le aspirazioni e le aspettative sono diverse e si scontrano spesso. Quando i Blogger si sono ritrovati ad essere tra le fonti dei giornalisti si è fatta avanti l'idea di dare all'attività del Blogger una qualche forma di autorevole professione. Il weblog nasce per pura passione dilettantistica, molto spesso alle potenzialità multimediali crescenti si affianca una qualità che scade di pari passo. La maggior parte di essi è un diario privato senza lucchetto, uno sfogatoio di pensieri, foto e spaccati di sé dati a chiunque possa interessarsi. Altri sono organizzati in maniera più organica e sono tematici, altri sono in mano a professionisti della comunicazione. Un caso eclatante è il blog di Beppe Grillo, in grado di mobilitare milioni di persone per campagne di contro-informazione ed in grado di acquistare un'intera pagina del giornale La Repubblica per invitare il governatore della Banca d'Italia Fazio a lasciare la sua carica. Il blog è quindi uno strumento duttile, facile, versatile e commerciale. Come tutti i prodotti commerciali se ne presentano tutte le potenzialità ma non si sa come sfruttarle. Prima di una vera e propria rivoluzione interna al mondo dell'informazione, si dovrà vedere di che qualità saranno i blog di domani. Guardando quelli già esistenti.
Una categoria nasce all'incirca trecento anni fà, pronta a dare il via alla rivoluzione industriale sulle basi illuministiche da cui proviene. L'altro gruppo è figlio dell'era Internet, ha una cultura post-moderna da villagio globale e aspirazioni contrastanti. Molti sperano di acquisire notizie, fornire punti di vista per poi passare nella grande famiglia dei giornalisti. Ma come tutte le fase di transizioni, le aspirazioni e le aspettative sono diverse e si scontrano spesso. Quando i Blogger si sono ritrovati ad essere tra le fonti dei giornalisti si è fatta avanti l'idea di dare all'attività del Blogger una qualche forma di autorevole professione. Il weblog nasce per pura passione dilettantistica, molto spesso alle potenzialità multimediali crescenti si affianca una qualità che scade di pari passo. La maggior parte di essi è un diario privato senza lucchetto, uno sfogatoio di pensieri, foto e spaccati di sé dati a chiunque possa interessarsi. Altri sono organizzati in maniera più organica e sono tematici, altri sono in mano a professionisti della comunicazione. Un caso eclatante è il blog di Beppe Grillo, in grado di mobilitare milioni di persone per campagne di contro-informazione ed in grado di acquistare un'intera pagina del giornale La Repubblica per invitare il governatore della Banca d'Italia Fazio a lasciare la sua carica. Il blog è quindi uno strumento duttile, facile, versatile e commerciale. Come tutti i prodotti commerciali se ne presentano tutte le potenzialità ma non si sa come sfruttarle. Prima di una vera e propria rivoluzione interna al mondo dell'informazione, si dovrà vedere di che qualità saranno i blog di domani. Guardando quelli già esistenti.
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