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lunedì 29 gennaio 2007

Camere in Vista

Il nuovo sistema operativo Microsoft da oggi in vendita

Come gran parte dell'attuale blocco occidentale, per dialogare con il proprio pc si usa il sistema Windows. Nonostante la lieta novella dell'open source, portata avanti dagli utenti e "miglioratori" di Linux, il caro vecchio Bill Gates è riuscito ad entrare nelle case di quasi tutti noi. Mentre i suoi prodotti entrano nelle nostre case, i nostri soldi vanno a questo megacolosso che dopo anni propone il suo nuovo prodotto: Vista, dal nome beneaugurante, porta l'idea della finestra classica ad aprirsi verso un panorama più ampio. Insomma, maggiore possibilità di viaggiare stando comodamente seduti a casa, al posto dell'impianto hi-fi un programma in grado di leggere qualsiasi cosa (tranne i codici criptati dei programmi satellitari) e possibilità di conservare foto, dati, video e ricordi in una macchina versatile. Bruce Sterling, scrittore e giornalista, intervistato da Repubblica.it ci invita a riflettere come qualsiasi nostro dato, messo in rete, è una comodità a doppio taglio. Condivisione massima con chiunque abbia bisogno di averne accesso, possibilità di lavorare a distanza su qualcosa materialmente lontano. Di contro, ogni dato è visibile a chiunque sfrutti delle piccole porte di sicurezza lasciate da Microsoft nell'aggiornamento dei propri software. Scenario possibile, non già determinato. La piaga dei siti pedopornografici ha portato alcuni governi ad usare strumenti in grado di oscurare interi provider e di cancellarli dalla Rete. Seguendo lo stesso principio un governo non retto da principi democratici può allargare la sua pervasività alla rete, con conseguenze immaginabili. Ogni scoperta porta con sé un germe di evoluzione ed uno di distruzione. Meglio staccare la spina, buttare i pc e tornare a scrivere su carta? Niente di così radicale, ma di certo sarebbe meglio convertire tutta la sapienza umana non in un formato deperibile in un mucchio di polvere, ma in qualcosa che sia più duraturo. Se gli ammanuensi avessero copiato i classici latini e greci su Cd o su supporti Usb, probabilmente Aristotele sarebbe un lontano nome esotico di un calciatore, mentre beffa maggiore sarebbe non disporre più di convertitori e lettori in grado di leggere vecchi dati in cui sono racchiusi tesori inestimabili

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