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giovedì 9 gennaio 2014

La Terra dei fuochi siciliana? Le misteriose morti a Palazzolo Acreide* | Informazione

Se fosse una favola cominceremmo con il più classico dei “C’era una volta…”.
C’era una volta, nel dicembre del 2009. O forse molto tempo prima.
“Da più di una decina d’anni il numero di malati di tumore è aumentato in maniera impressionante in paese”. Il paese in questione è Palazzolo Acreide, Comune di meno di 10.000 abitanti, in provincia di Siracusa.“Ma com’è possibile? Palazzolo è distante dalle industrie petrolchimiche della provincia e ha sempre vissuto dell’economia prodotta dalle sue aziende agricole…”. Voci di popolo affermano che“Tanti anni fa, nei terreni intorno al paese, sarebbero stati intombati dei fusti”, contenenti materiali non meglio specificati.
Ma le voci di popolo non bastano. Incontriamo decine di familiari di persone malate di tumore o, purtroppo, già morte; ma anche ammalati stessi. Il calvario di queste persone è quasi sempre lo stesso. Ai primi sintomi della malattia, vengono sottoposti a chemioterapia e, quando è possibile, operati. Questo dà loro la possibilità di vivere ancora per qualche anno, ma poi la recrudescenza del male non lascia scampo. Quando sono meno fortunati, invece, se ne vanno nel giro di pochi mesi. Alcuni nel giro di poche settimane. Il cancro colpisce indifferentemente uomini, donne, adulti e bambini.
Uno di loro – lo chiameremo Paolo, perché chiede di garantirgli l’anonimato – dice: “Io mi sono ammalato nel 1996: avevo 15 anni. Mi è stato diagnosticato un osteosarcoma. Da allora non ho avuto pace, perché il tumore dal ginocchio si è trasferito prima al polmone destro e poi al polmone sinistro”. Oggi “Paolo” ha 33 anni e, nonostante combatta ancora contro il male, è fortunato. Lui, almeno, è ancora vivo.
Nel corso di poco più di un anno di “trasferte” (da Palermo a Palazzolo Acreide), conosciamo i personaggi più strani. Alcuni di loro sembrano volerci aiutare nelle ricerche ma poi, improvvisamente, “spariscono”… al punto da non rispondere più nemmeno al telefono.
Abbiamo bisogno di dati, almeno di quelli ufficiali, ed entriamo in possesso del registro tumori della provincia di Siracusa: l’ultima pubblicazione raccoglie quelli compresi tra gli anni 2002 e 2005. Il registro è curato, tra gli altri, dal dottor Anselmo Madeddu. I dati ufficiali dicono che a Palazzolo Acreide non c’è alcuna anomalia. Almeno fino al 2005.
I timori dei Palazzolesi, però, approdano in Consiglio Comunale. Siamo nella primavera del 2011. Il sindaco Carlo Scibetta –attualmente al suo secondo mandato da primo cittadino del paese – e gli assessori dicono che i dati contenuti nel registro tumori evidenziano come la situazione sia nella norma.
Cerchiamo, allora, di entrare in possesso del numero di malati palazzolesi contrassegnati dal codice 048, che indica – nelle richieste mediche – tutti coloro che assumono farmaci antitumorali. Niente da fare.
Mentre veniamo continuamente rimbalzati da uno strano muro di gomma che circonda tutta la vicenda, 111 Palazzolesi firmano la denuncia che riportiamo integralmente a seguire:
“Da un certo periodo di tempo, a Palazzolo Acreide, si verificano dei fatti che alcuni cittadini desiderano sottoporre alla Sua attenzione e alla Sua valutazione, in quanto ritengono che siano legati al manifestarsi di patologie gravi, quali  leucemia, cancro ai polmoni, al fegato ecc., patologie che continuano ad essere in costante aumento. Ciò desta, peraltro, preoccupazione e anche meraviglia in quanto Palazzolo è ubicata in una zona collinare che assicura salubrità dell’aria e consente coltivazioni di prodotti genuini, allevamento di bestiame che gode dell’erba delle campagne circostanti e assicura un latte e dei prodotti caseari molto buoni.
In particolare, desiderano sottoporre alla Sua valutazione alcuni episodi che destano non pochi sospetti:
- in contrada Pianette, circa tre anni addietro, furono notati dei camion che, di notte, depositavano del materiale, non meglio identificato, nella cava  di proprietà degli eredi Judica. Tali episodi furono  denunciati all’amministrazione comunale di allora, che tacitò la faccenda, affermando che si trattava di inerti e che non vi fosse alcun motivo per allarmarsi. Ma gli abitanti della contrada, che allora denunciarono tale fatto, si preoccuparono, perché la cava insiste sulla stessa area della sorgente che serve loro da approvvigionamento idrico per gli allevamenti e le colture.
- In contrada San Marco  si sarebbe verificata la stessa situazione, con deposito e interramento di materiale non meglio specificato. Per cui tali fatti, che restano un mistero e, dunque, senza risposta alcuna, hanno determinato un forte allarme in molti cittadini.
- Nel quartiere San Paolo, proprio nel centro abitato di Palazzolo, alcuni cittadini si sono rivolti ai vigili urbani per segnalare l’improvvisa comparsa di alcune discariche nelle quali, per analogia, si pensa vi siano rifiuti pericolosi.
Tutto ciò, pertanto, determina non solo allarme, ma anche una certa psicosi, causata dall’aumento anomalo delle patologie sopra menzionate; ed è per questo che  alcuni cittadini si rivolgono ad Ella con la presente, che sottoscrivono, perché  si faccia piena luce su tali fatti.
I sottoscriventi la presente chiedono di essere informati in caso di archiviazione del procedimento ai sensi dell’art. 408 comma 2 c.p.p.
Nel ringraziarLa  per  l’attenzione, porgono distinti ossequi. 
Palazzolo Acreide, lì 14/06/2011 
Seguono 111 firme:…” 
Nel luglio del 2011 la denuncia viene consegnata nelle mani del sostituto procuratore Maurizio Musco, al quale è direttamente indirizzata.
Nell’agosto del 2011, nei terreni indicati nella denuncia entrano le trivelle inviate dalla Procura. Scavano, effettuano dei prelievi da inviare ai laboratori di analisi e tutto tace per mesi.
A dicembre del 2011, il sostituto procuratore Maurizio Musco finisce sotto inchiesta da parte del Consiglio Superiore della Magistratura e tutto si arena fino agli ultimi mesi del 2012.
Il fascicolo aperto dalla Procura dopo la consegna della denuncia viene affidato alla dottoressa Magda Guarnaccia. Ma, apparentemente, neanche l’avvicendamento tra i due magistrati fa sì che la vicenda abbia uno scatto in avanti.
I 111 firmatari della denuncia, che avevano concluso il loro esposto con la formula “I sottoscriventi la presente chiedono di essere informati in caso di archiviazione del procedimento ai sensi dell’art. 408 comma 2 c.p.p.”, a oggi non hanno ancora ricevuto alcuna“informazione” dalla Procura.
La loro storia, però, s’intreccia con quella del vice presidente della Commissione Regionale Sanità: il parlamentare regionale siracusano del MoVimento Cinque Stelle, Stefano Zito.
Tra le sue continue richieste di accesso agli atti, indirizzate all’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, c’è quella in cui il deputato chiede di conoscere “il numero dei codici 048 attivi in provincia di Siracusa dal 1990 al 2012”.
Il 4 novembre 2013, il direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddue il commissario Mario Zappia, scrivono a Zito “La copiosa, incessante e sistematica sequenza di accesso atti, esercitata senza soluzione di continuità sin dal suo insediamento, che non trova precedenti nella storia di questa Azienda, sta mettendo davvero a dura prova gli uffici, ormai impegnati da mesi in una estenuante ricerca di atti e di elaborazione dati e di relazioni che rischia di intralciare leattività istituzionali e il buon andamento della pubblica amministrazione”.
A rispondere all’Asp siracusano, alla fine di novembre, è l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, che scrive: “Si invita la signoria vostra ad assumere le più opportune iniziative affinché siano tenute in debito conto le insopprimibili esigenze ispettive dei deputati regionali che sono garantite a livello di legislazione costituzionale ordinaria”.
Giunti a gennaio, però, non vi è traccia alcuna delle informazioni richieste da Zito all’Asp di Siracusa. Eccezion fatta per un file excel con il numero di persone esentate dal pagamento del ticket sanitario perché malate di tumore. File che non consente di fare alcun raffronto tra gli anni presi in esame dal parlamentare, poiché contenente dati relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2013 (appena terminato).
Questa “favola” si conclude – per il momento – con la richiesta di un consigliere comunale di Palazzolo Acreide, Salvatore Cappellani, che alla fine del dicembre scorso riceve una risposta scritta da parte del sindaco di Palazzolo, Carlo Scibetta.
“Ho richiesto l’istituzione di una commissione composta da medici curanti e dal responsabile dell’ufficio d’igiene pubblica di Palazzolo Acreide, il dottore Salvatore Peluso – afferma – al fine di effettuare una verifica sul numero dei palazzolesi deceduti e su quello dei palazzolesi ammalati di tumore”.
La risposta, negativa, si conclude così: “A parere dello scrivente, tutti coloro che creano artificiosamente allarme nella popolazione con affermazioni gratuite sull’argomento, non dimostrate o riscontrate con elementi oggettivi (…), sono degli irresponsabili”.
Contattato telefonicamente, il sindaco di Palazzolo Acreide, Carlo Scibetta, dichiara: “Mi risulta che i dati del registro tumori siano stati aggiornati al 2011 o 2012. E che, ancora una volta, abbiano evidenziato una situazione assolutamente nella norma. Non so perché l’Asp di Siracusa non ha ancora consegnato questi dati all’onorevole Zito. Probabilmente, la cosa è da attribuire alla negligenza della pubblica amministrazione. Io non ci vedo alcun dolo, comunque, in questa mancata consegna. Che motivo ci sarebbe, del resto, nel non consegnarli?”.
Già, ottima domanda: che motivo ci sarebbe nel non consegnarli?
Il dottor Francesco Tisano, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, dice che i dati sono stati aggiornati, ma si tratta di dati che vanno dal 2006 al 2009 e ammette: “I dati non sono ancora stati pubblicati. Speriamo che la pubblicazione avvenga entro il mese di giugno”.
Quindi, ricapitolando: i dati non sono stati ancora resi noti, né attraverso la pubblicazione di un nuovo registro, né tramite la consegna al vice presidente della Commissione Regionale Sanità,Stefano Zito.
Attendiamo fiduciosi.

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