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martedì 17 dicembre 2013

La partita in Ucraina tra Russia ed Unione Europea | Informazione

Dopo settimane di tumulti e di ribellioni alla vecchia madre Russia, l'Ucraina incassa la sospensione della procedura di ingresso nell'Unione Europea. Un atto dovuto ma che rischia di complicare ed inasprire una lotta interna da cui passano tonnellate di gas destinate a cambiare gli assetti geopolitici tra Europa e Asia.
La partita ad est è complessa perché mentre l'Unione Europea prova stancamente ad allargarsi ad est ma non riesce a risolvere i problemi strutturali che potrebbero farla implodere su sé stessa, Vladimir Putin sta cercando di creare un mercato unico partendo come base dalla Comunità di Stati Indipendenti, (C.S.I.), vestigia politico-economica che tiene ancorate alla Russia le vecchie repubbliche sovietiche, indipendenti tra loro ma legate da vincoli commerciali dettati da Mosca.
L'Ucraina è uno di quei paesi contesi da entrambe le fazioni, specialmente vista la forte influenza russa sulla Bielorussia e la perdita di qualsiasi possibile accordo ravvicinato con le repubbliche baltiche, new entry dell'Unione Europea. L'altro campo di battaglia, molto più sentito da Putin, è l'arrivo di missili NATO proprio in Ucraina, il territorio più vicino alla Russia. Da ex capo dei servizi segreti, Vladimir Putin sta pesantemente facendo leva sul rischio default ucraino per riprendersi il predominio commerciale nei confronti di Bruxelles.
Il paese è in ginocchio e la perdita dello status di partner commerciale privilegiato è un rischio immediato che il presidente Sergei Lavrov dovrebbe assumersi ora in vista di un possibile miglioramento delle condizioni economiche non solo spostato in avanti nel tempo, ma non dato nemmeno per scontato.
La linea guida tedesca  non è molto interessata ad allargare ulteriormente i confini dell'Unione Europea e a complicare la vita agli ucraini che in queste settimane hanno cercato di manifestare la loro voglia di staccarsi dalle dipendenze da Mosca, è arrivato lo stop alle procedure che portano alla domanda ufficiale di adesione all'Unione Europea. La partita sarà quindi portata dal Parlamento ucraino a quella di un referendum popolare vincolante, ed è lì che si gioca il braccio di ferro più duro.
Il popolo è sovrano e tra i lacci mai del tutto slegati dalla Russia ed il salto nel buio all'interno di una comunità economica e monetaria che strozza i paesi in recessione, l'Ucraina potrebbe agilmente decidere di rimanere ancorata a Mosca, dando un'ulteriore arma commerciale in più a Vladimir Putin che con maggiore agilità sta costruendo un mercato unico tra Europa ed Asia in grado di dire la sua a livello mondiale.

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