Come già ampiamente pronosticato da 06blog.it, ecco tutti i nomi del mega-concerto di Roma organizzato da CGIL,CISL e UIL per la festa dei lavoratori: Le Vibrazioni, Tiromancino, Daniele Silvestri, Carmen Consoli, Nomadi e Modena City Ramblers, Irene Grandi, Piotta. Ed ancora: Loredana Bertè, AfterHours, Pfm, Casinò Royal, Velvet, Banda Bardò, Tetes de bois, Casinò Royale, Africa United, Avion Travel Tullio De Piscopo, Verdena, Audio Runway. ed infine Enzo Avitabile con Khaled.Tra i nomi presenti si notano delle istituzioni del concertone come la Banda Bardò e alcune vecchie conoscenze come Loredana Bertè ed i PFM. Attesa per i binomi Avion Travel-De Piscopo e Khaled-Enzo Avitabile. Non resta che sperare nel bel tempo e nella festa colorota e civile che il primo maggio porta nel suo Dna.
Già ieri sera i LuAnViNiKa hanno cominciato a suonare per il Monreale Rock Festival, bis nella serata di oggi intorno alle 21,00. Esibizione serale anche per gli Adracne, in attesa del concerto del primo maggio a Caltanissetta.
Palermo, 27 aprile- Il nome suona quasi esotico, come se fosse un luogo fuori dal mondo e di riflessione. Forse è vera la prima parte, nel quartiere Zen (o San Filippo Neri) si entra in un'altra piccola cittadella, l'ingresso è concesso solo a facce note. Gli ospiti sono graditi, ma solo se conosciuti all'interno. Mancano i marciapiedi, i giardini sono coltivati come se si fosse in campagna ma dalle finestre sbucano condizionatori d'aria e parabole televisive. La squadra di calcio è come la messa domenicale, deve essere seguita comodamente. Nei giorni scorsi è emersa una triste storia di sfruttamento e prostituzione che ha visto coinvolti una minorenne, la famiglia ed un giro di clienti adescati dalla famiglia. Ci sono poche regole realmente rispettate ed intangibili in luoghi in cui la vita è difficile già in partenza. Sono le stesse che vengono rispettate dalla popolazione che si ritrova a scontare una pena in carcere. Chi osa toccare donne o bambini non è più considerato un membro della comunità. Si tratta di una sorta di appestato da tenere lontano, un essere che non ha più nessuna dignità umana. Nemmeno una scomunica papale ai tempi dell'Inquisizione è paragonabile al senso di allontanamento praticato. I primi effetti cominciano a vedersi. Uno dei clienti era già stato sequestrato e picchiato violentemente dagli abitani del quartiere, mentre l'officina di unaltro cliente è stat distrutta dalle fiamme proprio ieri. Dieci anni fà un'altra minorenne fu venduta per un vassoio di cannoli, aveva quindici anni ed i giudici del Tribunale non gli credettero. Questa volta il processo ai colpevoli è già cominciato, nelle stesse strade in cui si è consumato quest'orribile atto di pedofilia.
F.Q.
La Sicilia dell'informazione
Palermo- Sono stati resi noti i dati della ricerca commissionata dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia a margine della seconda giornata del premio Mario Francese, assegnato quest'anno
alla "docu-fiction"
Scacco al Re, riguardante l'arresto di Provenzano. Secondo la ricerca sul giornalismo in Sicilia il 31% dei cittadini si informa solo tramite i telegiornali nazionali, mentre gran parte dell'attenzione è rivolta alla cronaca locale. Ultima nelle preferenze le cronache degli spettacoli. Sconfortante il dato per la carta stampata: solo il 15% dei siciliani legge un quotidiano tutti i giorni e di questi ben il 7% legge velocemente i titoli. La ricerca è stata condotta su un campione di 1.206 intervistati dai maggiori quotidiani presenti sull'isola. Snocciolando i d
ati statistici la televisione rimane il medium più usato, seguito a lunga distanza dalla radio. L'uso
del computer a sorpresa è diffuso quasi quanto quello della radio, mentre Internet viene usato come mezzo d'informazione solo dall'11% del campione statistico. Forte la richiesta di più informazione di servizio, d'approfondimento e d'inchiesta, anche se
orientati ad un ambito più locale che nazionale. Da notare anche un dato che esce dalle semplici considerazioni matematiche e getta una luce sulle preoccupazioni reali dei siciliani di oggi. Un abitante su quattro considera la mafia un problema ancora più grave rispetto al periodo stragista del 1992, vorrebbe più inchieste a riguardo. Non si affievolisce nemmeno la memoria dei siciliani, in particolare il ricordo dei giornalisti, dei servitori dello stato e tutti i privati cittadini uccisi per il loro lavoro dalla mafia.
F.Q.
La più importante associazione islamica al mondo di assistenza ha nell'Italia uno dei partner più facoltosi. Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite (di cui Islamic Relief fa parte come membro consultivo del Consiglio economico e sociale) l'associazione ha raccolto in Italia solo nel 2005 qualcosa come 340 mila euro, piazzandosi al tredicesimo posto tra i paesi donatori. Fondata nel 1984 dal medico Hany El Banna, l'Islamic Relief investe gran parte del suo fatturaro in progetti di assistenza umanitaria e di sviluppo in aree di crisi. Fuori dall'ambito UE l'associazione opera regorlamente in paesi come Egitto, Bangladesh, Bosnia, Indonesia, Cecenia, Iraq, Afghanistan e con scadenza regolare in Somalia, Marocco, India, Algeria e Yemen. Proprio oggi si registra un attacco mirato alla sede italiana di questa associazione internazionale, legalmente riconosciuta in tutto il mondo. Paolo Gonzaga, direttore di Islamic Relief Italia commenta: "siamo vittime di estremisti e del clima di odio creato anche da alcuni organi di stampa a proposito delle nostre iniziative, che invece sono di dialogo e solidarietà." Alcuni testimoni parlano di bottiglie incendiarie lanciate da un gruppo di persone definitosi Fronte Crisitano Combattente. Pare che a scatenare questa azione intimidatoria sia stata la raccolta fondi durante il periodo pasquale a Sassuolo (in prov. di Modena), Milano e Bologna."Devo sottolineare come alcuni organi di stampa, non tutti - prosegue Gonzaga - abbiano creato un clima particolare attorno a noi dopo la 'tre giorni' di raccolta: per questo verranno denunciati". Le registrazioni dell'evento, a cui hanno partecipato alcuni famosi telepredicatori islamici, sono state consegnate alla polizia per appurare le eventuali responsabilità oggettive. Il direttore della sede italiana dell'associazione ha poi precisato come "tendiamo comunque la mano a chi possa avercela con noi, per quanto senza motivo. Siamo un'associazione di assistenza non solo alle popolazioni islamiche, chi vuole venire a visitare la nostra sede è benvenuto".
F.Q.
Non è possibile paragonare il terrorismo fanatista di matrice islamica con le operazioni di peacekeeping internazionale. I primi agiscono in nome di precetti contro ogni forma di umanità, i secondi nascono per estendere la democrazia nel mondo e riportare la pace tra i popoli. Ma forse qualcosa in comune tra questi due sistemi, antagonisti tra di loro, si è creata. L'uso della forza per schiacciare il terrorismo ha terrorizzato i popoli da "democratizzare". Risultato? Il mondo è diventato meno sicuro di quanto non lo fosse il 12 settembre 2001. In Occidente la guerra esaspera i toni politici, mina la fiducia dei cittadini nella società, chiude i rapporti tra le comunità e porta con sé morti militari e civili. In Oriente per sopravvivere alla guerra si fugge o ci si unisce ai terroristi per ricevere aiuti economici, protezione, sicurezza sociale. In qualunque parte del mondo le società chiedono sicurezza, i governi o chi per loro la assicurano in maniera diversa. In Afghanistan si moltiplicano i rapimenti, molti assicurano che si intisificheranno gli attacchi ai membri del contingente NATO. Nel frattempo dall'altro lato del Mediterraneo Al Qaeda riempe il calendario di un'altra data macabra, l'11 aprile. Dobbiamo forse aspettare che il calendario si riempa di tali date senza poter far niente? Bush vuole costituire un corpo militare specializzato per quanto riguarda il continente africano. Tre dei suoi generali più fidati hanno rifiutato l'incarico. Magari anche gli specialisti della guerra hanno già deposto le armi. Questa guerra non è possibile vincerla con armi convenzionali. La migliore arma non ancora usata è anche la più potente e facile. Provate ad indovinare qual è.
F.Q.
Uno strappo non indifferente tra comunità ebraica ed il vaticano si consuma proprio a ridosso di una ricorrenza fondamentale per tutto il mondo libero. Durante la lotta contro i nazi-fascismi i campi di sterminio inghiottirono gran parte della popolazione ebraica europea, lasciando profonde ferite destinate a dividere famiglie, amici ed intere nazioni. Uno degli strappi più importanti riguarda Pio XII, ai tempi papa della chiesa cattolica, rimasto in una posizione giudicata ambigua da parte della comunità ebrea che cura la documentazione storica sulla Shoa. Pare che il comportamento tentennante del papa fosse dovuto alla minaccia di Hitler di radere al suolo la città del Vaticano ed aprire i campi di sterminio a tutti i cattolici. Anche se questa versione dei fatti pare una spiegazione plausibile della posizione ambigua della chiesa nei confronti della popolazione ebraica europea, il vaticano ha mal digerito una didascalia apparsa su Pio XII. Talmente male da abbandonare, per la prima volta da 60 anni, la manifestazione annuale sulla Shoa, di fatto ammettendo una posizione simile a quella del premier iraniano. Una presa di posizione eccessiva, anche per un papa tedesco ligio alla moralità della sua comunità pastorale. Sarebbe bastato un richiamo più accorato, una nota di sorpresa, magari una lettera privata. L'assenza dei rappresentanti della comunità che si definisce "alla base delle radici europee" non sarà certo un bel messaggio per un Medio Oriente già tormentato.
F.Q.
L'odierna rivolta nella Chinatown milanese non cade inaspettata. Se già l'anno scorso si parlava di un concreto rischio nelle periferie italiane di una rivolta popolare, le realtà di Padova, Napoli ed il caso eclatante di oggi sono la prova che l'Italia è una terra di frontiera chiamata ad adattarsi al più presto alla situazione odierna. I nostri schemi di vita sociale devono al più presto tenere conto di culture e modi di vivere le città in maniera differente. Nei vicoli palermitani le macellerie arabe sono una realtà affermata, con i loro metodi di macellazione differenti da quelli "cristiani". A Roma la comunità ebraica da decenni si integra con la comunità tramite ritmi di vita diversi. Cosa impedisce all'italiano di oggi di conoscere e vivere fianco a fianco con un cittadino della Cina post-maoista? Marco Polo era un mercante italiano, uno dei primi a raccontare al mondo occidentale la cultura di un popolo allora così lontano. In un certo senso dovremmo partire avvantaggiati rispetto ad altri paesi. Oppure l'odio è generato da una profonda invidia per la competitività dei commercianti cinesi? In questo caso mascherarsi dietro a un velo di sottile ipocrisia vale a poco. Contano i passi avanti, conta l'inventiva e la vitalità portate avanti da idee nuove. Gli equilibri rimangono tali se si è in grado di cambiare nel corso del tempo alcune cose. Cosa siamo disposti a cambiare e cosa manteniamo dipende solo da noi.
F.Q.
Spaventoso tsunami nel Pacifico investe le isole Salomone
Un terremoto molto intenso, tra i 7,6 e gli 8 gradi della scala Richter ha investito il Pacifico al largo delle coste nord-occidentali delle coste australiane. Due minuti in cui la terra ha tremato costantemente, generando un'onda anomala prevista dal centro allerta tsunami del Pacifico e che si è puntualmente registrata intorno alle ore 1:45 qui in Italia. Al momento le isole Salamone sono state investite in pieno, la popolazione australiana sulle coste è stata avvertita del rischio di onde anomale, proprio all'indomani della chiusura dei mondiali di nuoto. Il sisma, avvertito anche in Giappone, al momento ha spazzato via due villaggi costieri delle isole Salomone. Si cominciano a contare le prime vittime sulle spiaggie, in attesa di novità dalle isole vicine.
Francesco Quartararo
Pagina Sportiva
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