Sequestro di prodotti ittici in Sicilia, un appuntamento fisso
Prodotti ittici per 300.000 euro, oltre 27 tonnellate di pescato e prodotti ittici non regolari sono stati sequestrati oggi dai Nas di Palermo in giro per tutta la Sicilia. A Sciacca alle 15 aziende pizzicate durante le indagini è stato revocato il riconoscimento CE, mentre a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, sono stati sequestrati tre impianti di refrigerazione con ben 10 quintali di prodotti ittici prive di indicazioni di provenienza ed in carente stato di conservazione. Irregolarità negli scarichi industriali, prodotti avariati comprati nei vicini paesi arabi e prodotti presi a metà prezzo dal mercato turco e greco. Il mercato ittico locale e nazionale vive da mesi in una condizione praticamente insostenibile. Dopo la crisi estiva del petrolio, con il diesel usato dai pescherecci arrivato a prezzi stellari, il settore legato alla pesca deve reggere il confronto con gli altri paesi dell'Unione Europea con una superficie marina nettamente inferiore a quella italiana. Tra i prodotti italiani più competitivi al momento vi è l'oro azzurro proveniente dalla Sicilia, rappresentato da pesce a basso prezzo e ad alto valore nutritivo, apprezzato anche dai nutrizionisti. Purtroppo con cadenza quasi mensile si assiste al sequestro di tonnellate di pesce avariato o mal conservato, con le aziende che trovano difficoltà nell'aggiornare gli impianti e a tenersi entro i parametri stabiliti da Bruxelles riguardanti le emissioni inquinanti. Un doppio svantaggio per chi opera in un settore dove la qualità ambientale è fondamentale. Un mare inquinato non è produttivo e di conseguenza, chi ha un mare inquinato non è competitivo.
Francesco Quartararo
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