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lunedì 16 luglio 2007

Schede truccate dall'Australia al box di casa

Sembra proprio che la stagione delle schede truccate sia solo all'inizio. Mentre l'inchiesta della Digos sui presunti brogli elettorali durante le elezioni comunali a Palermo procede silenziosamente, arriva direttamente dalla rete il nuovo video della discordia che riapre la conta dei voti per il Parlamento. Analizzando attentamente il video l'autore si autoproclama giornalista, in questo modo pare legittimare il suo lavoro facendo capire che ciò che stiamo vedendo è fatto da mani esperte. Chi firma le preferenze non parla durante il video ma si intuisce da alcune frasi che conosca non solo chi sta girando le immagini ma anche chi "ha voluto il lavoro". Stretto da riserbo l'imbroglione si limita a far notare il nome del candidato prescelto. I telegiornali annunciano che il video proviene dall'Australia. L'indicazione geografica riguardante l'origine del video viene data dallo stesso autore, non abbiamo altri punti di riferimento. Lo scrutatore appare poi molto tranquillo, non cerca di allontanare la telecamera, anzi collabora con chi ha costruito lo scoop. I box contenenti altre schede sembrano l'unica prova che mantenga in piedi la veridicità del video. La possibilità che il video sia stato inviato da Sidney può non essere sufficiente a dimostrarne la veridicità. Oggi infatti è possibile trovare gli indirizzi IP di tutti i paesi al mondo e sostituirli al proprio. In questo modo se dal mio garage costruisco un ambiente simile posso riprodurre in casa qualcosa di simile. Al momento l'indagine della magistratura è stata avviata, attendiamo di sentire qualche risposta in merito prima della fine di questa legislatura.
F.Q.

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