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mercoledì 13 giugno 2007

La pazienza del macellaio


Roma- Uno degli ultimi gerarchi nazisti tutt'ora viventi, Erik Priebke, è stato oggi lasciato libero di andare a lavorare come un tranquillo cittadino. Ma l'uomo in questione è tra i responsabili della strage delle Fosse Ardeatine, una delle ferite più vivide del repulisti nazista dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Un uomo che non si è mai pentito dei suoi atti, sicuro della purezza della sua razza. Risulta molto difficile considerare l'ergastolo come pena suprema di chi si macchia di reati come la pedofilia, figuriamoci poi la condizionale per chi si è macchiato di crimini contro l'umanità. Milosevic si è lasciato morire in carcere, nel resto del mondo sarebbe stato impossibile concedere una qualche forma di libertà ad un essere malvagio come Priebke. La sua età non giustifica la possibilità di avere una scorta, il carcere a vita è la pena più umana che una sana democrazia possa concepire. I politici si dicono sgomenti della decisione presa. I romani, gli italiani e il resto degli uomini liberati dalla follia nazista hanno subito l'ennesimo schiaffo postumo da un periodo storico che anche in Italia, a volte, si stenta a cancellare.


Francesco Quartararo

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