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giovedì 15 marzo 2007

Pensionati in piazza e auto ferme




Palermo, 15 marzo – I pensionati della CGIL e della CISL scendono in piazza contro il governo Cuffaro ed il traffico si blocca. Gli automobilisti palermitani, disagiati dalla paralisi di uno dei principali snodi cittadini, si ritrovano bloccati da alcuni dei loro genitori o nonni. Il fulcro della protesta si basa sulla tutela sanitaria, principale voce di spesa dei pensionati, inferiore rispetto alla media nazionale. Il paragone immediato viene posto con la regione Lazio dove alla voce spesa sanitaria vi sono maggiori tutele. La dose viene rincarata nei confronti del presidente della Regione Totò Cuffaro, contrario alla politica economica del governo Prodi, ma indifferente nei confronti dei rincari previsti da alcuni comuni siciliani nei ticket sanitari. Gli organizzatori dichiarano 1500 partecipanti, ad occhio davanti la Presidenza regionale saranno circa un centinaio, sparpagliati tra la piazza, i servizi da campo, le panchine e le paninerie


Francesco Quartararo

mercoledì 14 marzo 2007

Il giornalismo televisivo di casa nostra

Palermo, 14 marzo- Per cominciare a fare giornalismo in tv occorre essere pronti a parlare sia con i familiari delle vittime di Nassiriya, sia scoprire che fine hanno fatto le papere del laghetto dell'EUR a Roma. Parabola di una giornalista del Tg5 che si racconta tra mille domande e qualche anedotto, pronta a tornare a Roma dopo tanti anni passati in Sicilia come corrispondente unica. "Dopo tanti anni di dirette telefoniche da Lampedusa e servizi televisivi, avevo perso la tranquillità dei tempi della carta stampata" afferma Valentina Loiero, prossimamente in edicola con il suo libro "Sale nero". La sua carriera parte dalla Calabria per arrivare al Messaggero, giornale della capitale dove inizia a farsi le ossa con la cronaca nera e quella giudiziaria. La prima esperienza televisa arriva a Verissimo, mondo diametralmente opposto a quello della redazione romana, ma dove impara quel giornalismo televisivo che spiega ai ragazzi presenti all'incontro. Conosce molto bene la realtà dell'isola, ci rivela i ritmi serrati di produzione ai tempi di Enrico Mentana e lo spirito combattivo della redazione del Tg5, molto ristretta numericamente ma abbastanza combattiva nei confronti del Tg1. Finito l'incontro ognuno va per la sua strada ma basta poco per rivedere la sign.ra Loiero in giro per Palermo, tra abbracci e saluti con due signore immigrate, pronta a parlare ancora una volta dei nuovi arrivati come Fatima e dei loro problemi.
F.Q.

Sciopero della ricariche telefoniche

Il 20 marzo nelle tabaccherie italiane non si effettueranno ricariche telefoniche. La serrata nasce in risposta alla riduzione delle percentuali che le compagnie di telefonia mobile versano ai distributori. Gli introiti provenienti dalle ricariche telefoniche, sia tramite carta prepagata sia via telematica, sono stati ulteriormente abbassati dopo il decreto Bersani sulle liberalizzazioni. Secondo il FIT (Federazione Italiana Tabaccai) i gestori telefonici stanno proponendo aggi da elemosina. L'Italia è uno dei paesi con la maggiore percentuale di cellulari per abitante, si calcola che attualmente siano in commercio ben 67 milioni di schede pre-pagate, quasi più di una per abitante.
F.Q.

giovedì 8 marzo 2007

Festa della donna, un’invenzione danese



In questi giorni si è letto che i soliti no-global hanno messo a ferro e fuoco Copenaghen ed hanno tinto di rosa la Sirenetta per proteggere un vecchio palazzo ormai demolito. I soliti facinorosi, spinti dalla nostalgia per un vecchio simbolo di aggregazione sociale, punto di passaggio della gioventù studentesca del ’68 e sede storica dove venne istituita la festività dell’otto marzo. Leggenda o falso storico? Non posso rispondere con certezza, sarebbe meglio chiedere a chi ha vissuto tra quelle mura, a chi conserva la memoria storica di quel luogo e di quello che rappresentava. Magari qualche donna con la mimosa in mano rimarrà perplessa, dubbiosa, adesso chiude la pagina e va a visitare qualche altra pagina web, o si prepara a festeggiare con le amiche una serata al femminile. Forse non sarà così, si incuriosirà un po’, mi risponderà direttamente e mi smentirà in maniera clamorosa. Può darsi, ma intanto faccio gli auguri a tutte le donne. Il mondo ha bisogno di voi, e noi maschietti in particolare.

L’America: così vicina, così lontana


Palermo, 8 marzo – Basta poco per rendersi conto che paesi e modi di pensare, a volte, sono meno distanti di quanto le ideologie ti fanno credere. L’occasione capita in una piccola aula all’università di Palermo, studenti curiosi e un po’ chiassosi ascoltano la sig.ra Myra Brown, proveniente dall’ambasciata USA in stanza a Roma, mentre descrive le scuole specialistiche di giornalismo nel suo paese e parla di alcuni volti noti del giornalismo internazionale. Del Bel Paese riconosciamo Lilli Gruber, Lamberto Sposini e Bruno Vespa, gli altri volti sono guardati con un misto di invidia e di profonda ammirazione. Stupisce il sentire che anche i corsi specialistici americani, come quelli italiani, sono criticati per i loro costi esorbitanti, l’eccesso di materie teoriche non sempre indispensabili per il mestiere e la poca, pochissima esperienza pratica che offrono. Negli Stati Uniti la fascia giovanile della popolazione segue un programma che offre intrattenimento, satira ed informazione molto aspra nei confronti dei politici e di questione sociale. Si sono addirittura aperti laboratori di studio sul “Daily Show”, in grado di orientare le scelte politiche delle nuove generazioni di elettori. In Italia non abbiamo ancora laboratori di studio simili, ma nelle nostre case la trasmissione “Le Iene” propone un mix molto simile, arrivando a creare veri e propri scoop, con professionale irriverenza – dal caso dei portaborse che lavorano in nero, ai DICO di cui i parlamentari già godono, passando allo scandalo droga in Parlamento – e battute al vetriolo. Inevitabili le domande scottanti: dopo aver rotto il ghiaccio gli studenti chiedono fino a che punto il giornalismo americano è libero, come è possibile uscire dal pantano irakeno, se conta di più la moralità e la vita privata di un politico o la sua condotta pubblica. A ben vedere, con le dovute cautele, le risposte date sono simili a quelle che ognuno di noi potrebbe dare riguardo alla società italiana. I politici cercano giornalisti di fiducia, calcolano ogni minima esternazione pubblica, sono circondati da staff impressionanti di comunicatori e curatori dell’immagine. Il giornalismo dei reportage, delle questioni scottanti e di chi va sul posto come Daniele Mastrogiacomo a proprio rischio e pericolo però resiste. La sig.ra Myra Brown riesce anche a strapparci un sorriso, grazie all’intervento della traduttrice della RAI afferma che ‹‹se sentiamo parlare la CNN di questione afgana e dei problemi di Britney Spears allo stesso modo, anch’io già alla vostra età mi chiederei che razza di paese è mai questo››. Come se non fosse vero che da noi in Italia è possibile vedere nel giro di cinque minuti un servizio di politica affiancato dalla storia di un bambino che riesce ad ottenere la sua bicicletta dopo aver mandato una lettera al Corriere della Sera. Il bambino è sicuramente molto fortunato, lo spettatore invece rimane perplesso. Il clima in aula si accende quando si parla di Iraq, l’occasione di chiedere in prima persona ad un dipendente dell’ambasciata USA cosa ne pensi è ghiotta. Il parere della signora Brown mette d’accordo un po’ tutti i presenti: ‹‹ l’America è un grande paese, molti la pensano come voi e le ultime elezioni hanno dimostrato come il paese sia spaccato a metà. Io sono americana, ho una mia opinione su come gli Stati Uniti siano andati in Iraq ma di certo uscirne non è facile. Ci sono molti modi possibili, ma nessuno è più sicuro dell’altro. ››. Si affronta la questione blogger, di come negli Stati Uniti la comunità di blogger ha ormai raggiunto una professionalità tale da affiancare ed in certi casi sostituirsi ai comunicatori tradizionali. L’ultimo scandalo americano infatti è stato portato alla luce grazie al tam-tam sui blog, mentre alcuni di essi sono giornalmente visitati dai politici per “tastare il polso” alla società americana. In Europa la comunità blogger più attiva e preparata è quella dei paesi scandinavi, seguita a sorpresa proprio dall’Italia. In chiusura, prima dei saluti una domanda sul rapporto tra società americana e alleati europei. La sign.ra Brown risponde con molta precisione, fiduciosa che i rapporti apparentemente tesi tra le due sponde dell’Atlantico si rasserenino in nome di una comune strategia diplomatica: ‹‹ si tratta di un periodo storico molto importante, siamo in una fase di passaggio di cui abbiamo bisogno ››. In bocca al lupo e buon lavoro.
F.Q.

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