La rabbia per una morte decisa a tavolino, quella di Vittorio Arrigoni
La notizia del rapimento di Vittorio Arrigoni ha scosso tutti gli abitanti di Gaza, gli attivisti politici, i giornalisti, la gente comune, i suoi familiari, i suoi colleghi in Italia, chi non lo conosceva affatto. La notizia questa mattina del suo strangolamento
ha sconcertato tutti. Impossibile, un atto privo di senso, non si uccide un ostaggio se non si è raggiunto l'obiettivo (la liberazione di due prigionieri di un gruppo salafita), a meno che l'obiettivo non sia precisamente il suo omicidio. E Vittorio Arrigoni qualche nemico l'aveva in effetti. Interi gruppi Facebook pro-israeliani ultra nazisti, addirittura un sito ne pubblicava la foto affinché venisse ucciso, salvo adesso fare retromarcia e scaricare addosso ai soliti quattro isalmici ignoranti. A proposito, qualcuno rintracci Darlene Wallach prima che sia troppo tardi.
Chiunque l'abbia ucciso, se il Mossad o quattro stupidi e ignoranti arabi di un gruppo salafita così cieco da non capire che non esiste un modo occidentale o orientale di rispettare la vita umana o interpretare qualsiasi forma di messaggio divino, nessuno avrà vinto la partita, perché le idee, i progetti di Vittorio Arrigoni troveranno altre gambe, altre facce su cui camminare. Come nel caso dei giudici Falcone e Borsellino, le loro idee cammineranno sulle nostre gambe, fino a quando tutto sarà chiarito. Prima di chiudere questo post, scritto con molta rabbia e con poca, pochissima voglia di dosare e soppesare la pesantezza delle accuse, pubblico una foto che riporta delle dichiarazioni da conservare e diffondere a tutti i costi.
Uno dei più noti gruppi salafiti di Gaza, "al Tawhid wa al-Jihad ha negato il suo coinvolgimento nell'uccisione di Vittorio Arrigoni. A riferirlo è l'agenzia palestinese Ma'an. Negano ogni responsabilità anche i "Leoni dei Mujaheddin di Palestina" mentre i siti legati ad Al Qaeda definiscono criminali gli assassini del volontario italiano. I rapitori si erano identificati col nome "Brigata dei Valorosi compagni di Muhammad bin Muslima, finora ignoto.
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