Un colloquio tra Mannino e Falcone rivela come le stragi furono un'azione politica mediata anche dalla CIA
Calogero Mannino è stato, per l'ambiente cattolico, l'esponente politico che nella prima repubblica può essere accostato alla figura di Craxi per quanto riguarda la fine che ha fatto. Per molti due corrotti, sicuramente dei capri espiatori che hanno pagato politicamente il sistema diffuso di corruzione su cui si è retta la Prima Repubblica. All'indomani dell'assoluzione in Cassazione, Calogero Mannino ha deciso di rimettere al centro dell'attenzione una vecchia questione che fa maggiore chiarezza su alcuni fatti già in parte emersi nel marzo scorso. Mannino riferisce di un suo colloquio nei primi anni '90 con Falcone che si diceva molto preoccupato riguardo l'ingerenza dei servizi segreti americani nelle questioni italiane. In particolar modo, l'attenzione è focalizzata sul periodo in cui i grandi industriali italiani cedevano il passo al mondo della finanza, in politica si distruggevano i partiti storici e l'Europa iniziava a creare il mercato unico con Maastricht. L'osservazione di Falcone, riguardante il cambiamento radicale di strategia di Cosa Nostra, faceva luce sullo stretto legame esistente tra la mafia siciliana ed altre organizzazioni criminali operanti a livello europeo. Attraverso il mercato della droga Falcone intuì che il cambiamento di strategia nella cupola di Cosa Nostra poteva avere uno scopo prettamente politico. Mannino riferisce di aver condiviso questa confidenza fattagli dal giudice Falcone anche con due figure molto importanti della politica italiana, soprattutto all'indomani delle stragi: Giulio Andreotti, che fu ministro degli esteri per quasi tutti gli anni '80, favorendo la politica di avvicinamento al mondo arabo, e Francesco Cossiga, presidente della repubblica fino al 28 aprile del 1992. Al momento le nuove indagini sulle stragi di Capaci e Via D'amelio proseguono senza troppo clamore, anche se la svolta definitiva potrà arrivare soltanto quando Massimo Ciancimino deciderà di mostrare a tutti cosa contiene l'archivio di suo padre.
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