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giovedì 3 luglio 2008

Nei 60 anni della Costituzione va in scena lo scontro dei poteri

La nostra Costituzione festeggia quest'anno il suo 60° compleanno e mostra già le sue prime crepe. In marzo, durante la campagna elettorale, il clima di collaborazione tra i due contendenti lasciava presagire una legislatura costituente, intenta a riformare lo Stato, abbattendone i costi esagerati, portare avanti le liberalizzazioni e abbassare la pressione fiscale. A più di cento giorntratto da rainews24.iti dall'inizio della legislatura , dalla proposta anarchica di Fiorello di risolvere i problemi prima e dare i voti dopo, ecco come lo Stato Italiano risolve i suoi problemi. I contratti nazionali sono calcolati in base ad un'inflazione all'1,7%, a fronte dell'attuale dato del 3,8%, il quale moltiplicato per i 12 mesi lavorativi spiega come entro la fine dell'anno gli italiani perderanno circa il 25,2% del loro potere d'acquisto rispetto al 2007 (le attuali stime dell'OCSE sono intorno al 20% per i primi 6 mesi). Il Parlamento, rappresentante supremo del potere legislativo è relegato a ruolo consultivo, in quanto le emergenze dettate dal Consiglio dei Ministri stravolgono settimanalmente l'agenda politica. Ogni situazione viene affrontata con l'abuso del decreto legge che viene semplicemente ratificato dal Parlamento che presenta una forte maggioranza. Discussione parlamentare pressoché azzerata e invasione di campo tra il potere esecutivo e quello legislativo, che propone leggi contro la violenza domestica - prima causa di omicidio in Italia, persino più reiterato del furto in villa a causa degli immigrati da schedare ed espellere - bocciate ancora prima di essere poste al voto. Un Parlamento imbavagliato dal Governo spiato dal potere giudiziario. Un potere giudiziario che diffida dei suoi politici che hanno portato il comune di Catania di Scapagnini ad un debito di 135 milioni di euro a rimanere in mano al PDL con il 75% di voti presi, il sindaco di Palermo Cammarata ad essere preso dalle forze dell'ordine ogni sera utratto da siciliafoto.itbriaco e secondo alcuni mezzo drogato dalle discoteche dell'isola, mentre il suo comune deve far fronte alle spese da effettuare per il fallito business delle ZTL, il buco dell'AMIA che porta via 3 milioni di euro al mese. Un potere giudiziario che si vede privato dello strumento delle intercettazioni senza cui non solo sarebbero sfuggiti tutti i boss di Cosa Nostra, Camorra ed 'Ndragheta, ma senza cui migliaia di persone non potrebbero chiedere i danni a Tanzi e soci per i crack finanziari di Parmalat e Cirio. Ecco quindi il sanguinoso scontro tra un Presidente del Consiglio travestito a lungo come uomo delle istituzioni con manie persecutorie e giudici testardi diventa la metastasi ptratto da raissa.ilcannochiale.it grave del corpo incancrenito di questa Repubblica. Una Repubblica dove un'osservazione fatta dal Presidente della Repubblica Napolitano, il quale ha semplicemente letto come ognuno di noi deve la Costituzione, viene usata dai presidenti di camera e senato come occasione per rintuzzare un doppio attacco al potere giudiziario mandato per conto del potere legislativo e di quello esecutivo. Un paese nelle mani di un vecchio lussurioso che pensa solo a piazzare le sue prostitute in giro per le fiction RAI mentre il paese si impoverisce, perde fiducia nel futuro e soprattutto, rimane indiffirente alle indecenze del nostro sistema politico un come fa un pugile suonato, che dopo un round di botte continue preferisce sentire il suono della campanella o accasciarsi a terra per mettere la parola fine ad un massacro.
Francesco Quartararo

2 commenti:

GraficWorld ha detto...

Ciao sempre interessante il tuo blog.
Ti auguro una buona settimana.

Antonio Candeliere ha detto...

Poveri lavoratori e contribuenti italiani!

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