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lunedì 27 gennaio 2014

Rubata ampolla con il sangue di Wojtila a L’Aquila ma avanza la pista esoterica | Informazione

Oltre cinquanta carabinieri stanno setacciando passo passo la zona intorno alla piccola chiesa di San Pietro della Ienca (L'Aquila), sotto il Gran Sasso, alla ricerca della reliquia con il sangue di Giovanni Paolo II, rubata insieme ad una croce. La battuta si avvale di cani cerca persone. Le indagini dei militari guidati dal comandante provinciale, Savino Guarino, avrebbero evidenziato la possibilità che i ladri si siano disfatti dell'oggetto sacro.
La zona montana dove si trova il piccolo santuario era molto cara al papa polacco che era solito raggiungere spesso il Gran Sasso per passeggiare, stare in meditazione e anche sciare. Sul furto arriva la condanna del presidente dell'Associazione culturale San Pietro della Ienca, Pasquale Corriere, promotore delle iniziative di rilancio turistico del Gran Sasso incentrato sulla figura di Wojtyla. Corriere ha ribadito che sono «tre sole al mondo le reliquie con il sangue di Wojtyla». Sul furto è stata aperta un'inchiesta dalla Procura dell'Aquila.
Un'altra ipotesi inquetante è stata presa in considerazione: la pista satanica. lo denuncia il comitato di volontariato Osservatorio Antiplagio. Il giorno del furto, infatti, coincide nel calendario satanico con l'inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell'olocausto nazista nella Giornata della memoria, per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio. In questa fase dell'anno il sangue e la croce sono considerati oggetti perfetti per una profanazione per la religione cattolica.

Ucraina, fotoreportage da Kiev, una terra che lotta per il sogno europeo | Informazione

Per un'Europa che intende farsi sentire e sfasciare ogni forma di accordo costruito faticosamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, c'è un'altra Europa che vede nel sogno dell'Unione Europea una chiave di riscatto, di indipendenza culturale ed economica dalla Madre Russia di Putin, sempre più concentrato a creare un nuovo mercato unico con le ex repubbliche sovietiche, in grado di imporsi come unico ponte tra Asia ed Europa.

La televisione svizzera diffonde l’Operazione Lombardia | Informazione

Ecco cosa scrive la televisione svizzera:
“26 marzo 2012. In una conferenza stampa a Biasca, il ministro della difesa Ueli Maurer dichiara: “Annettere la Lombardia per noi non sarebbe un problema. La Lombardia rappresenta circa il 90% del totale di tutti gli scambi commerciali con il nostro paese”. La dichiarazione del consigliere federale UDC sembra una provocazione, ma il giorno dopo due esponenti di spicco delle Lega Nord, Roberto Maroni e Matteo Salvini, rilanciano e lanciano una petizione per far passare la Lombardia alla Svizzera. In poche ore sono raccolte migliaia di firme. Una coincidenza? In realtà, dietro questi due avvenimenti passati quasi inosservati potrebbe nascondersi una delle più grandi manovre politiche del dopoguerra: l’annessione della Lombardia alla Svizzera.”
Molte cose raccontate dalla televisione svizzera potrebbero essere vere, un servizio del genere non penso che sia stato fatto a caso. Consiglio a tutti di guardare il video:

mercoledì 22 gennaio 2014

Raggiunta ed ingabbiata l’antimateria, occorre capire cosa farne e se comporta dei rischi | Informazione

La parola che viene in mente al momento della creazione di anti-materia è la stessa che identifica l'immobile paralisi distruttiva: annichilimento. E' a partire dall'energia strepitosa generata dall'annichilimento di una particella di materia ed una di antimateria che si cerca di capire se stiamo per scoprire una fonte potenzialmente inesauribile di energia o se i rischi derivanti da questa reazione sono troppo alti.

martedì 21 gennaio 2014

Bancomat a rischio per il pensionamento di Windows XP ad aprile*

Il supporto per Windows XP, oramai è cosa nota, terminerà l’8 aprile 2014. A partire da tale data tutti dovrebbero aver già completato il processo di migrazione verso le più recenti versioni del sistema operativo di casa Microsoft ma l’incompatibilità dei software, le spese eccessive ed ulteriori vari “inconvenienti” faranno senz’altro da ostacolo esponendo utenti ed aziende ad inevitabili rischi per la sicurezza.

Chi spinge per far fuori il pm Di Matteo

L'intercettazione che ha alzato l'allerta ai livelli massimi nei confronti di Nino Di Matteo, uno dei pm protagonisti del processo sulla trattativa Stato-Mafia, si arricchisce di nuovi e preoccupanti particolari. Quello più ovvio rimane anche quello che lascia più punti oscuri: come fa il capo in carica di Cosa Nostra, sottoposto a regime di 41 bis a parlare con il suo equivalente della Sacra Corona Unita per pianificare un nuovo attentato? Ma soprattutto, perché queste informazioni sono uscite e continuano ad uscire con tempismo sospetto?

Il sistema elettorale che piace (quasi) a tutti

Italicum si, italicum no. Non sarà una passeggiata l'iter parlamentare che potrebbe durare fino ad aprile o nella peggiore delle ipotesi a giugno, a causa di una riforma del Titolo V della Costituzione che renderebbe il Senato una sorta di camera delle Regioni, quindi con rappresentanti non eletti direttamente. Il sistema scelto dai maggiori contendenti è quello del doppio turno con premio di maggioranza solo per la coalizione che raggiunge il 35% dei consensi, con un bonus massimo che va dal 18% al 20%. La battaglia riguarda soltanto lo sbarramento per i singoli partiti e lo schema delle preferenze.

giovedì 9 gennaio 2014

La Terra dei fuochi siciliana? Le misteriose morti a Palazzolo Acreide* | Informazione

Se fosse una favola cominceremmo con il più classico dei “C’era una volta…”.
C’era una volta, nel dicembre del 2009. O forse molto tempo prima.
“Da più di una decina d’anni il numero di malati di tumore è aumentato in maniera impressionante in paese”. Il paese in questione è Palazzolo Acreide, Comune di meno di 10.000 abitanti, in provincia di Siracusa.“Ma com’è possibile? Palazzolo è distante dalle industrie petrolchimiche della provincia e ha sempre vissuto dell’economia prodotta dalle sue aziende agricole…”. Voci di popolo affermano che“Tanti anni fa, nei terreni intorno al paese, sarebbero stati intombati dei fusti”, contenenti materiali non meglio specificati.

mercoledì 8 gennaio 2014

Il boss Schiavone sfida ancora lo Stato: per voi, non farà nulla | Informazione

Parole dure quelle di Carmine Schiavone nella trasmissione del 29/12/2013 di servizio pubblico “lo stato non farà nulla, siete destinati tutti a morire. Analizzando i fatti accaduti tanti anni fa: “le sue dichiarazioni segretate“, già è successo che il governo dell’epoca per anni non ha fatto nulla e ha preferito nascondere tutto mettendo il segreto di stato. Cosa sarebbe successo oggi, senza il segreto di stato sulle sue confessioni? Di certo molte vite sarebbero state salvate, molte persone avrebbero deciso di andare ad abitare in altri posti per crescere i loro figli e alcune di queste aree sarebbero state bonificate, non tutte, ma qualcosa in tanti anni sarebbe stato fatto.
Quindi quando Schiavone dice che i ”600 milioni di euro dell’Europa andranno spesi in perizie” potrebbe anche avere ragione. Carmine Schiavone di certo ha commesso molti reati durante la sua vita da mafioso, fatti che lui ha sempre ammesso davanti a tutti senza tanti problemi, ma sulla terra dei fuochi, essendosi pentito e avendo detto molte cose, penso che in parte si sia riscattato almeno moralmente, da quello che è successo.
Poi il governo dell’epoca dopo le sue dichiarazioni ha segretato tutto e ha messo tutto a tacere per anni. Allora mi chiedo chi è più responsabile il governo dell’epoca che è non ha detto nulla e non ha preso i provvedimenti del caso o Carmine Schiavone? Perché non hanno preso provvedimenti? I soldi all’epoca non c’erano per risolvere? Non penso sia stato questo il problema, se non ci stavano all’epoca che il debito pubblico era più basso e che l’Italia navigava in acque migliori, figuriamoci oggi che siamo anche sotto l’usura dell’Europa e del MES, se ci sono i soldi.
Quindi vuol dire che se le cose non sono uscite fuori all’epoca, qualcuno aveva interesse a non farle uscire e chi sono queste persone? Forse i politici dell’epoca? Pensiamoci un pò tutti…., nell’attesa di altre dichiarazioni di Carmine Schiavone ex Capo del Clan dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia, di certo l’invito di Carmine Schiavone a non votare i vecchi partiti è chiaro.

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